The Vanishing

the vanishingdi Kristoffer Nyholm (Gran Bretagna, 2018)

Esistono così tanti misteri e così tante storie allucinanti (naufragi, abbandoni, ammutinamenti, malattie fulminanti, catastrofi naturali) sulle migliaia di isole remote del nostro pianeta che si potrebbero realizzare centinaia di film al riguardo. In Scozia ad esempio, oltre al fascino arcaico dell’arcipelago di Saint Kilda (evacuato nel 1930 e ormai disabitato), c’è un avvenimento piuttosto inquietante accaduto nel 1900 sulle Isole Flannan (sempre appartenenti alle Ebridi esterne), quando i tre custodi del faro sparirono senza lasciare traccia. Con “The Vanishing” (inizialmente intitolato “Keepers”) il regista Kristoffer Nyholm cerca di ricostruire con molta fantasia questi tragici eventi, avvalendosi di un buon cast e di una location molto suggestiva.
L’esperto James Ducat (Gerard Butler), il veterano Thomas Marshall (Peter Mullan) e il giovane Donald McArthur (Connor Swindells) si apprestano ad abbandonare la terra ferma per recarsi sulle ripide e verdi scogliere di questa piccola isola sperduta nel mare aperto. Thomas si dimostra capace nel saper gestire il duro carattere del suo compagno James e quello più irrequieto del ragazzo che li aiuta, ma la noiosa routine quotidiana viene presto spezzata dal ritrovamento di un naufrago a riva, il quale ha con sé un prezioso baule. L’arrivo di altri loschi personaggi e la successiva sfida per la sopravvivenza mette a repentaglio la salute mentale dei nostri, costretti loro malgrado all’autodistruzione reciproca.
I titoli di testa specificano come la pellicola sia appunto tratta da una storia vera: Nyholm però prende soltanto spunto dalle vicende accadute nel 1900, ribaltando a suo piacimento la narrazione e mettendo completamente da parte la componente mystery (qui non pervenuta) del triste evento originario. “The Vanishing” è quindi un film drammatico sull’avidità, sulla follia e sul destino di questi esseri umani alla deriva, un’opera che nella prima ora mantiene alta la tensione (con qualche notevole impennata di violenza) per poi deragliare inspiegabilmente in una seconda parte troppo sfilacciata per coinvolgerci a livello emotivo. La costruzione psicologica dei personaggi non è affatto trascurata ma forse anche per questa ragione ci saremmo aspettati un colpo di coda più interessante, al di là del fatto che in fase di sceneggiatura sia stato scelto (per ovvi motivi) di aggirare le probabili e reali cause di morte dei tre guardiani del faro (se vi fate un giro sul web trovate alcune informazioni utili sul presunto mistero della loro scomparsa).
“The Vanishing” suona tanto come una bella occasione mancata, il classico film godibile, lento (ma con un suo perché) e ben diretto che purtroppo fallisce il bersaglio proprio nel momento cruciale: Kristoffer Nyholm riesce comunque a guadagnarsi una dignitosa sufficienza, è un peccato però veder gettata alle ortiche una fase preparatoria così promettente. Meglio tornare sull’isola dove Xavier Gens ha ambientato il suo recente “Cold Skin” (2017), lì ci siamo sicuramente divertiti di più.

3

(Paolo Chemnitz)

the vanishing_

 

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