Paesaggio Nella Nebbia

di Theo Angelopoulos (Grecia/Francia/Italia, 1988)

“Paesaggio Nella Nebbia” è un film da recuperare, soprattutto se siete amanti del cinema d’autore più cupo e doloroso. Queste due ore non passano in fretta, ma lasciano dei segni profondi, come già era accaduto in passato per alcune pellicole dirette dal celebre e compianto regista ellenico. Con questo lungometraggio, Theo Angelopoulos si Continua a leggere

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The Addiction

di Abel Ferrara (Stati Uniti, 1995)

Durante la prima parte dei 90s, Abel Ferrara ha messo a fuoco in maniera compiuta le sue tematiche incentrate sul peccato, raccontandocele prima attraverso un percorso di redenzione (“Il Cattivo Tenente” e “Occhi Di Serpente”) e infine con la consapevolezza che non c’è alcuna possibilità di redimersi (“we are not sinners because we sin. We sin Continua a leggere

Zombie Ass: Toilet Of The Dead

di Noboru Iguchi (Giappone, 2011)

Il coraggio e il cattivo gusto posso andare tranquillamente a braccetto, ce lo insegna il folle Noboru Iguchi, regista il cui nome è indissolubilmente legato al lato più trash del cinema giapponese contemporaneo. Non bastavano i vari “The Machine Girl” (2008) o “Robo-Geisha” (2009) per farci urlare a pieni polmoni what the fuck, perché il meglio Continua a leggere

Ted K

di Tony Stone (Stati Uniti, 2021)

“Ted K” ci racconta gli ultimi anni di libertà di Theodore Kaczynski, matematico, criminale, terrorista ed ex professore universitario statunitense divenuto celebre con il soprannome di Unabomber: egli infatti, per un periodo di tempo molto dilatato (dal 1978 fino al 1995), aveva inviato una serie di pacchi postali esplosivi a numerose persone Continua a leggere

Texas Chainsaw Massacre

di David Blue Garcia (Stati Uniti, 2022)

Realizzare un sequel diretto è una grande paraculata. Significa bypassare tutto quello che è stato fatto nei decenni precedenti, prendendosi praticamente il merito (ma anche la responsabilità) di ripartire dal capolavoro originario, quello che ha scritto la storia del genere: è accaduto di recente con “Halloween” (2018) di David Gordon Green e succede Continua a leggere

Horror Puppet

di David Schmoeller (Stati Uniti, 1979)

Il cinema horror non ha mai sottovalutato il misterioso fascino dei pupazzi, delle bambole, dei burattini o dei manichini: a volte utilizzati come elementi di contorno (da “Profondo Rosso” a “Maniac”), altre volte invece protagonisti assoluti delle vicende. Ne sa qualcosa David Schmoeller, colui che nel 1979 ha diretto “Horror Puppet”, prima di dedicarsi Continua a leggere

Freaks Out

di Gabriele Mainetti (Italia/Belgio, 2021)

Erano trascorsi molti anni dalla folgorante opera prima di Gabriele Mainetti, “Lo Chiamavano Jeeg Robot” (2015), un successo meritato capace di conquistare sia il pubblico che la critica nazionale. In effetti, questo come back si è fatto attendere parecchio, non solo per colpa della pandemia, ma anche per una lunga fase di post-produzione terminata Continua a leggere

Catch The Fair One

di Josef Kubota Wladyka (Stati Uniti, 2021)

Per parlare di “Catch The Fair One”, dobbiamo per forza di cose spendere due parole sull’attrice esordiente Kali Reis (classe 1986), la vera sorpresa del film. Questa (non più giovanissima) ragazza è una boxer professionista già campione del mondo in due occasioni, ma non solo: chi la conosce da vicino è infatti al corrente del suo impegno sociale nei Continua a leggere

A Prova Di Errore

di Sidney Lumet (Stati Uniti, 1964)

Quella che un tempo si chiamava guerra fredda, oggi si è trasformata in una partita a scacchi geopolitica tra due o più schieramenti (bisogna metterci dentro anche la Cina). Una mossa falsa del nemico può scatenare sanzioni, embarghi e quant’altro, perché l’ipotetico periodo di pace in cui viviamo in realtà nasconde mille battaglie invisibili, giocate Continua a leggere

Drag Me To Hell

di Sam Raimi (Stati Uniti, 2009)

“Drag Me To Hell” ha segnato il ritorno all’horror per Sam Raimi, impegnato negli anni precedenti con la celebre trilogia di “Spider-Man”. Indubbiamente c’era ancora bisogno di lui, poiché negli States questo genere cinematografico si stava facendo rubare lo scettro da alcune produzioni europee molto più valide (pensiamo soltanto alla grande stagione estrema Continua a leggere