Men

di Alex Garland (Gran Bretagna, 2022)

È innegabile che durante gli ultimi anni, il cinema horror d’autore sia diventato il fiore all’occhiello di un intero genere, un movimento altrimenti relegato al più banale e stereotipato prodotto da multisala (ovviamente americano) o alle più sotterranee pellicole low budget (quelle per pochi intimi). Dopo le notevoli esperienze maturate in passato Continua a leggere

Pubblicità

Rimini

di Ulrich Seidl (Germania/Austria/Francia, 2022)

A distanza di sei anni dalla sua ultima fatica (lo shock di “Safari” è ancora vivo nei nostro occhi), Ulrich Seidl torna al cinema di finzione che ha contraddistinto le sue opere più famose, spostando l’azione in una Rimini invernale battuta dalla pioggia, dal vento gelido e persino dalla neve: gli stereotipi più frivoli e solari legati alla città Continua a leggere

Crimes Of The Future

di David Cronenberg (Canada/Francia/Grecia/Gran Bretagna, 2022)

Per il veterano David Cronenberg, ormai prossimo alle ottanta candeline, questa pellicola rappresenta un ambizioso colpo di coda rivolto sia al (suo) passato che al futuro (dell’umanità). Come prima cosa, il film segna un concreto ritorno al body horror e alla fantascienza puramente corporea, un’esperienza nella quale non mancano Continua a leggere

Criminally Insane

di Nick Millard (Stati Uniti, 1975)

“Criminally Insane” non solo è il titolo di un brano degli Slayer, ma è anche il nome di un prodotto underground girato in California nel lontano 1973. Di recente, il film è stato distribuito in edizione home video pure dalle nostre parti (in versione originale con sub in italiano), un recupero affascinante nonostante si tratti di un horror inferiore Continua a leggere

Pigs

di Marc Lawrence (Stati Uniti, 1973)

Uscito originariamente con il titolo “Daddy’s Deadly Darling”, questo film diretto da Marc Lawrence (attore attivo per oltre settant’anni!) è conosciuto soprattutto con la denominazione “Pigs”, anche se qui i maiali fanno solo da mero contorno. Nonostante un budget prossimo allo zero, non sono affatto pochi i motivi per cui ci siamo avvicinati all’opera Continua a leggere

Mad God

di Phil Tippett (Stati Uniti, 2021)

Per entrare nella storia del cinema, non bisogna essere per forza registi o attori: provate a chiederlo a Phil Tippett (per lui solo due lungometraggi dietro la macchina da presa), un mostro sacro degli effetti speciali. Alcuni titoli per cui ha lavorato? “Guerre Stellari”, “Indiana Jones e Il Tempio Maledetto”, “RoboCop” e poi ancora “Jurassic Park”, film Continua a leggere

Ayka

di Sergei Dvortsevoy (Russia/Germania/Kazakistan, 2018)

Come spesso accade dalle nostre parti, il cinema russo contemporaneo resta sempre un’esperienza (nonché un privilegio!) per pochi intimi, anche quando queste pellicole riescono ad aggiudicarsi qualche importante premio internazionale. Ricordiamo infatti che nel 2018, la kazaka Samal Yeslyamova trionfò a Cannes come migliore attrice della rassegna Continua a leggere

Lady In A Cage

di Walter Grauman (Stati Uniti, 1964)

Nel 1964, non era facile imbattersi in un film come “Lady In A Cage” (da noi, “Un Giorno Di Terrore”). Un prodotto claustrofobico, beffardo e con un livello di violenza ben superiore alla media, grazie soprattutto all’efficace commistione tra thriller e horror. È giunto dunque il momento di rivalutare l’operato di Walter Grauman, un regista la cui Continua a leggere

Bull

di Paul Andrew Williams (Gran Bretagna, 2021)

Paul Andrew Williams cambia decisamente direzione, dopo essersi cimentato prima con una sboccata horror comedy (“The Cottage”) e poi con un classico home invasion (“Cherry Tree Lane”), due film comunque trascurabili rispetto a molti altri titoli provenienti dalle terre albioniche. “Bull”, al contrario delle succitate opere, si tuffa fin da subito Continua a leggere

The Cleaning Lady

di Jon Knautz (Stati Uniti, 2018)

Il nome del canadese Jon Knautz non è affatto sconosciuto agli appassionati di cinema horror: se già con “The Shrine” (2010) si poteva intravedere qualche lampo interessante, è stato il recente “Goddess Of Love” (2015) ad alzare più in alto l’asticella, grazie a un approccio drammatico legato alle morbose ossessioni di una giovane ballerina. Un tema Continua a leggere