
di Alex Garland (Gran Bretagna, 2022)
È innegabile che durante gli ultimi anni, il cinema horror d’autore sia diventato il fiore all’occhiello di un intero genere, un movimento altrimenti relegato al più banale e stereotipato prodotto da multisala (ovviamente americano) o alle più sotterranee pellicole low budget (quelle per pochi intimi). Dopo le notevoli esperienze maturate in passato Continua a leggere