L’Ultimo Treno Della Notte

ultimodi Aldo Lado (Italia, 1975)

Durante la stagione d’oro del giallo all’italiana, Aldo Lado cala un tris di pellicole (sottovalutate) che non sfigurano affatto al cospetto di quelle più celebrate. “La Corta Notte Delle Bambole Di Vetro” (1971) e “Chi L’Ha Vista Morire?” (1972) restano legate al genere di riferimento (variando comunque sul tema in maniera originale), mentre “L’Ultimo Treno Della Notte” (1975) si stacca in modo netto dal passato Continua a leggere

Pubblicità

Fascination

fascinationdi Jean Rollin (Francia, 1979)

“Fascination” rappresenta uno degli ultimi film del periodo più fruttuoso e ispirato di Jean Rollin, un’opera uscita nel 1979 dopo una serie di pellicole dalle alterne fortune (ricordiamo alcuni dei suoi titoli più importanti, come “Violenza Ad Una Vergine Nella Terra Dei Morti Viventi” del 1971, il memorabile “La Rosa Di Ferro” del 1973 e ancora “Lèvres De Sang” del 1975). Costretto a girare Continua a leggere

Red State

red_statedi Kevin Smith (Stati Uniti, 2011)

Kevin Smith è un regista poliedrico. Conosciuto soprattutto per la commedia cult “Clerks” (1994), col passare del tempo ha sviluppato un’attitudine legata al cinema horror indipendente, rappresentata da questo “Red State” e dal successivo “Tusk” (2014), film quest’ultimo dalle tematiche grottesche di taglio weird.
In “Red State” viene trattato uno degli argomenti Continua a leggere

Don’t Go In The House

don't godi Joseph Ellison (Stati Uniti, 1979)

La locandina è ingannevole. “Don’t Go In The House” non è un horror dedicato a una casa posseduta, ma è un film nel quale la dimora raffigurata nell’immagine è solo lo spazio di azione dove si muove Donny, un uomo traumatizzato fin da quando era bambino. La madre lo puniva severamente accendendo la fiamma della cucina e lasciando ustionare le braccia del piccolo, un gesto sadico che viene raccontato Continua a leggere

The Tribe

tribedi Myroslav Slaboshpytskyi (Ucraina, 2014)

L’avviso all’inizio del film è eloquente: non ci saranno sottotitoli di nessun tipo per aiutarci a capire la lingua dei segni, una scelta del regista che si rivela vincente perché solo in questo modo siamo catapultati nel silenzio assordante dell’opera, la quale attraverso le azioni e i movimenti dei protagonisti riesce a svelare tutto ciò che si nasconde dietro il loro continuo gesticolare Continua a leggere

Ms. 45

ms_45_theatrical_onesheet__smalldi Abel Ferrara (Stati Uniti, 1981)

Zoë Lund è morta a soli trentasette anni per un’overdose di cocaina. Una vita spezzata dalla droga che in così breve tempo non è riuscita a valorizzare a pieno il suo talento, espresso come attrice in una manciata di pellicole tra le quali “Ms. 45” (1981) e “Il Cattivo Tenente” (1992) di Abel Ferrara, quest’ultimo da lei sceneggiato col regista.
“Ms. 45” è uno dei rape & revenge Continua a leggere

3% – Stagione 1

three_percentLo scorso novembre Netflix ha prodotto “3%”, ovvero il remake di una web serie ideata da Pedro Aguilera (da non confondere con l’omonimo regista spagnolo del film “La Influencia”) e pubblicata su Youtube nel 2011. Si tratta di una serie brasiliana di otto episodi, diretti da César Charlone (“City Of God”): il tema distopico  che la caratterizza può essere ricondotto a “Black Mirror” e a “Hunger Games”, ma con un budget nettamente inferiore e con differenti pretese (i test sociologici Continua a leggere

Red Secret Room

red roomdi Daisuke Yamanouchi (Giappone, 1999)

“Red Secret Room”, conosciuto anche come “Red Room”, è il film più celebre tra quelli diretti da Daisuke Yamanouchi (insieme al contemporaneo “Muzan-E”). Si tratta di prodotti destinati direttamente al mercato home video, vista la loro natura prettamente amatoriale, oggetti di culto che non possono mancare nella collezione di ogni cinefilo estremo che si rispetti. Continua a leggere

Wake In Fright

wake indi Ted Kotcheff (Australia, 1971) 

Ozploitation è una parola magica. Il cinema di genere australiano ha sempre mantenuto delle caratteristiche ben precise, il più delle volte legate ai netti contrasti del territorio: da un lato le città e le sviluppate zone costiere del sud, dall’altro l’outback ovvero le aree semidesertiche dell’interno, queste ultime viste come controparte negativa, pericolosa e retrograda. Proprio “Outback” è il titolo Continua a leggere

Twentynine Palms

twentynine palmsdi Bruno Dumont (Francia/Stati Uniti, 2003)

Con questo lavoro Bruno Dumont abbandona momentaneamente gli scenari rurali delle sue Fiandre francesi per tuffarsi nel deserto californiano, ambientando l’opera nei dintorni della cittadina che dà il titolo al film. Dopo due lungometraggi di alto livello come “L’Età Inquieta” (1997) e “L’Umanità” (1999), il dramma esistenziale qui viene fagocitato da un percorso ridondante ma più delineato, il quale Continua a leggere