L’Esca

di Bertrand Tavernier (Francia, 1995)

Come molti di voi avranno saputo, il cineasta francese Bertrand Tavernier ci ha lasciati pochi giorni fa all’età di settantanove anni. Per lui, un Leone d’Oro alla carriera a Venezia nel 2015 ma soprattutto due importanti riconoscimenti a Cannes (miglior regista per “Una Domenica In Campagna” del 1984) e Berlino (la vittoria nel 1995 con “L’Appât”, ovvero Continua a leggere

Pubblicità

7, Hyden Park: La Casa Maledetta

di Alberto De Martino (Italia, 1985)

L’ultimo film di Alberto De Martino risale al 1985, quando ormai per il cinema di genere italiano erano rimaste solo le briciole, sempre se non ti chiamavi Dario Argento o Lamberto Bava e avevi la possibilità di girare con una squadra e una produzione importante (prima “Phenomena” e in seguito “Dèmoni” contribuirono a tenere in vita il cinema horror Continua a leggere

Blind Spot

di Tuva Novotny (Norvegia, 2018)

Partendo da un titolo di grande rilevanza internazionale come “Arca Russa” (2002) di Aleksandr Sokurov, possiamo appurare che durante il nuovo secolo i film girati con un solo lunghissimo piano sequenza sono aumentati in maniera esponenziale (le tecniche di ripresa seguono di pari passo lo sviluppo della tecnologia video). Tra i lavori più intriganti e Continua a leggere

Manhunter

di Michael Mann (Stati Uniti, 1986)

Hannibal Lecktor prima di Hannibal Lecter. Eppure “Il Silenzio Degli Innocenti” (1991) lo conosce anche il panettiere sotto casa mia, al contrario di “Manhunter”, un thriller sottostimato rimasto fin troppo in ombra al cospetto di altri titoli più celebrati (persino “Red Dragon”, il remake del 2002, ha ricevuto una maggiore considerazione da parte del Continua a leggere

Heads And Tails

di Nicolae Constantin Tanase (Romania/Repubblica Ceca, 2019)

Un uomo beve, ascolta una canzone pop e muore. Voleva ascoltare la sua canzone preferita, in un bar di Bacau. Non una sola volta, ma dieci. È stato colpito con una bottiglia, ma ha rifiutato le cure. Tre giorni dopo, è entrato in coma ed è deceduto”. Quando il telegiornale rumeno ha parlato di questo bizzarro nonché tragico episodio di cronaca, il regista Continua a leggere

Noisy Requiem

di Yoshihiko Matsui (Giappone, 1988)

Cresciuto sotto l’influenza costante del cinema di Shûji Terayama, Yoshihiko Matsui ha fatto ben poco rispetto alle sue potenzialità, praticamente quattro pellicole girate nell’arco di oltre trent’anni. La più celebre di queste è “Noisy Requiem”, un incredibile (oltre che estenuante) viaggio di due ore e mezza nei bassifondi di Osaka, città portuale tra le più importanti Continua a leggere

Antebellum

di Gerard Bush e Christopher Renz (Stati Uniti, 2020)

C’è Sean McKittrick tra i produttori di “Antebellum”, un signore californiano che ha già fatto brillare la stella di Jordan Peele prima con “Get Out” e poi con “Us”. Se quindi due più due fa quattro, non è difficile intuire dove voglia andare a parare questo esordio scritto e diretto da Gerard Bush e Christopher Renz. Una pellicola che in patria ha fatto storcere il naso Continua a leggere

Ho Camminato Con Uno Zombi

di Jacques Tourneur (Stati Uniti, 1943)

Un anno dopo “Il Bacio Della Pantera” (1942), il regista francese naturalizzato americano Jacques Tourneur piazza un altro colpo importante per la sua carriera, con un film considerato a ragione un passaggio obbligato per comprendere appieno l’evoluzione del cinema dei morti viventi: in questo caso il filo logico mette in connessione gli zombi ispirati Continua a leggere

Melancholia

di Lars Von Trier (Danimarca/Svezia/Francia/Germania, 2011)

In un periodo storico di pandemie e di incertezze globali, la vita per i fobici e per gli ipocondriaci non deve essere affatto semplice: chiedere a Lars Von Trier, un personaggio sui generis anche per via delle sue costanti paure quotidiane. Inoltre il regista danese ha sofferto di depressione per lungo tempo, ma questo è un altro discorso, non a caso proprio Continua a leggere