I magnifici dieci film del (nostro) 2021


A cosa servono le classifiche? Per il sottoscritto è un semplice gioco, ma anche l’occasione giusta per fare un ripasso generale spendendo ulteriori parole sulle opere (da me) maggiormente gradite durante questi ultimi dodici mesi. Ho preso in considerazione tutte quelle pellicole diventate fruibili durante il 2021 (sulle varie piattaforme streaming, in edizione home video o direttamente al cinema), al di là del loro anno effettivo di produzione Continua a leggere

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Black Sheep

di Jonathan King (Nuova Zelanda, 2006)

In Nuova Zelanda vivono cinque milioni di persone e almeno trenta-quaranta milioni di pecore. Davanti a queste proporzioni da capogiro, per il regista/sceneggiatore Jonathan King non è stato difficile scegliere un animale simbolo a cui affidare le sorti di questo eco-vengeance. Inoltre, se consideriamo che lo stato oceanico ha dato i Continua a leggere

Rashômon

di Akira Kurosawa (Giappone, 1950)

Si potrebbe parlare a lungo del pessimismo presente nel cinema di Akira Kurosawa: abbiamo scelto di farlo attraverso uno dei suoi capolavori assoluti, “Rashômon”, il film che ha spalancato le porte del successo internazionale al regista giapponese (il doppio trionfo prima a Venezia e poi agli Oscar ha segnato in maniera indelebile il nostro rapporto Continua a leggere

Unclenching The Fists

di Kira Kovalenko (Russia, 2021)

Prima di parlare di “Unclenching The Fists”, è opportuno fare una piccola introduzione di carattere geopolitico, anche per comprendere al meglio alcune dinamiche presenti nel film: la storia si svolge infatti in Ossezia del Nord, una repubblica del Caucaso settentrionale (tuttavia compresa nel territorio russo) poco distante dalla Georgia. Proprio da queste Continua a leggere

Blow Out

di Brian De Palma (Stati Uniti, 1981)

Brian De Palma era in forma smagliante durante i primi anni ottanta. Se per l’intramontabile “Scarface” (1983) sarebbe opportuno aprire una parentesi a parte, le altre pellicole a cui ci riferiamo sono dei thriller che non hanno bisogno di presentazione: qualcuno però ha tentato di mettere in ombra “Blow Out”, sminuendone il valore in rapporto a due opere Continua a leggere

Malignant

di James Wan (Stati Uniti, 2021)

A James Wan è bastato un solo film per entrare nella storia: “Saw – L’Enigmista” (2004). Se poi aggiungiamo al suo curriculum due horror da multisala oggettivamente molto validi come “Insidious” (2010) e “The Conjuring” (2013), non possiamo che alzare le mani davanti a questo invidiabile ruolino di marcia. Oggi finalmente Continua a leggere

A Mia Sorella!

di Catherine Breillat (Francia/Italia, 2001)

Non esistono vie di mezzo: il cinema di Catherine Breillat è da prendere o da lasciare. Qualcuno non riesce proprio a tollerare il suo sguardo duro e sincero sulla sessualità, come se fosse un peccato mortale affrontare queste tematiche senza alcun pregiudizio o in totale disinvoltura. Non a caso, due anni prima di realizzare “A Mia Sorella!”, la regista francese Continua a leggere

Mondocane

di Alessandro Celli (Italia, 2021)

Nella favela nata all’ombra dell’acciaieria, i figli dell’abbandono sopravvivono senza legge. Dimenticati, nella città simbolo di un paese segnato dal degrado ambientale”. Alessandro Celli ha scelto Taranto per girare questo film e non poteva essere altrimenti: un luogo segnato e ferito dalla presenza dell’Ilva, quell’enorme complesso siderurgico Continua a leggere

L’Événement

di Audrey Diwan (Francia, 2021)

“L’Événement” (da noi “La Scelta Di Anne”) è il film che ha trionfato all’ultima edizione del Festival di Venezia. Un successo probabilmente meritato per un’opera declinata al femminile che trae ispirazione dall’omonimo romanzo autobiografico di Annie Ernaux, uscito nel 2000 ma pubblicato in Italia solo di recente. Nonostante una storia inesorabilmente Continua a leggere

Ode To Nothing

di Dwein Baltazar (Filippine, 2018)

Questo dramma ci parla di solitudine, di vana speranza e di un vuoto da colmare: intitolarlo “Ode To Nothing” (“Oda Sa Wala”) non è stato dunque un caso, proprio perché all’interno del baratro non c’è possibilità di vedere la luce. Per raccontarci questa storia, la regista Dwein Baltazar ci trascina dentro una casupola piuttosto umile utilizzata anche Continua a leggere