Knife + Heart

di Yann Gonzalez (Francia/Messico/Svizzera, 2018)

“Knife + Heart” (il titolo originale è “Un Couteau Dans Le Cœur”) è un’opera che oscilla di continuo tra passato e presente: nel primo caso, oltre al periodo in cui è ambientata (il 1979), nella pellicola possiamo ritrovare molti elementi tipici del thriller-giallo di vecchia data, con riferimenti che passano dal cinema di Dario Argento e da quello di Brian De Palma Continua a leggere

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Under The Silver Lake

di David Robert Mitchell (Stati Uniti, 2018)

Dopo il successo di “It Follows” (2014), David Robert Mitchell riprende in mano una sceneggiatura scritta nel 2012, realizzando così il suo terzo lungometraggio, senza dubbio quello più inclassificabile e ambizioso. Delirio di onnipotenza? In parte sì, perché due ore e venti di visione sono davvero troppe rispetto alle potenzialità narrative della pellicola, senza Continua a leggere

Green Street Hooligans

di Lexi Alexander (Gran Bretagna/Stati Uniti, 2005)

Facciamo un po’ di ordine: “Green Street Hooligans” è conosciuto in Italia come “Hooligans”, denominazione però identica a quella di un altro film britannico di dieci anni precedente (il notevole “I.D.” di Phil Davies, da noi intitolato proprio come sopra). Non ci resta, dunque, che mantenere quel “Green Street Hooligans” che fa riferimento alla strada Continua a leggere

Cocaine Bear

di Elizabeth Banks (Stati Uniti, 2023)

Based on true events”. Almeno per quanto riguarda l’idea di base, perché il resto del film viaggia non poco sui binari della fantasia. Stiamo parlando di un carico di cocaina lanciato giù da un aereo in picchiata e finito nel cuore di un parco nazionale in Georgia, durante il 1985. Fin qui tutto nella norma, al contrario di ciò che accade poco dopo: è un orso bruno il Continua a leggere

Betty Blue

di Jean-Jacques Beineix (Francia, 1986)

Finalmente abbiamo recuperato la director’s cut di “Betty Blue” (il titolo originale è “37°2 Le Matin”), tre ore di durata al contrario dei centoventi minuti della versione già apprezzata nelle sale cinematografiche o nelle vecchie uscite home video. Quello di Jean-Jacques Beineix è un film davvero controverso, capace di suscitare emozioni contrastanti Continua a leggere

The Outwaters

di Robbie Banfitch (Stati Uniti, 2022)

Anche se la prolifica stagione dei found footage è ormai passata di moda, c’è sempre qualche regista intenzionato a non farla tramontare definitivamente. È il caso di Robbie Banfitch (classe 1985), il quale ha dichiarato di aver girato questo film pensando a titoli come “The Blair Witch Project” (1999), “The Tree Of Life” (2011) e “Willow Creek” (2013). Tra Continua a leggere

Sanctorum

di Joshua Gil (Messico/Repubblica Dominicana, 2019)

Nel lontano 2002, Joshua Gil mosse i primi passi nel cinema lavorando sul set di “Japón”, il capolavoro di Carlos Reygadas. Senza dubbio, l’influenza del celebre regista messicano ha plasmato non poco l’approccio estetico del suo conterraneo collega, nonostante Gil abbia esordito sul grande schermo soltanto nel 2015 (dirigendo il trascurabile “La Maldad”) Continua a leggere

Bruno Reidal, Confession Of A Murderer

di Vincent Le Port (Francia, 2021)

All’interno del circuito cinematografico a noi caro, c’è da dire che “Bruno Reidal” non è un film basato su uno psicopatico come tanti altri. Per una volta, non è stato scelto un assassino divenuto celebre in patria per qualche strage sconsiderata (pensiamo ad esempio ad Olga Hepnarová nella ex Cecoslovacchia oppure a Martin Bryant in Australia) Continua a leggere

Martin

di George A. Romero (Stati Uniti, 1976)

Se consideriamo la carriera di George A. Romero al di là delle sue imprescindibili pellicole sugli zombi (la prima trilogia è un dono divino), c’è un piccolo film su cui è importante spendere due parole: ci riferiamo a “Martin”, un’opera che il regista americano ha sempre indicato come la sua preferita. Utilizziamo il titolo originale poiché questa breve Continua a leggere

Huesera: The Bone Woman

di Michelle Garza Cervera (Messico, 2022)

Il titolo del film si riferisce a una vecchia storia messicana incentrata su una presenza femminile intenta a raccogliere ossa nel deserto, assemblandole fino a comporre un intero scheletro. Se dunque, da quelle parti, il legame tra macabro folklore e cinema horror si rinnova ancora una volta, c’è da dire che “Huesera” è un dramma che parla al mondo intero Continua a leggere