Women In Cages

di Gerardo De Leon (Filippine/Stati Uniti, 1971)

Prima di diventare un’icona del cinema blaxploitation (pensiamo a pellicole come “Coffy” o “Foxy Brown”), Pam Grier si è cimentata in alcuni famigerati women in prison, “The Big Doll House” e “The Big Bird Cage”, sempre per la regia di Jack Hill. Due film leggermente superiori rispetto al contemporaneo “Women In Cages”, dove al timone troviamo Continua a leggere

Breeder

di Jens Dahl (Danimarca, 2020)

Se una volta per ringiovanire bastava affidarsi ai ravioli speciali della zia Mei (“Dumplings” è un cult movie imperdibile), oggi le tecniche di biohacking lasciano spazio a qualcosa di realmente indefinito, dove non è facile distinguere il confine tra progresso scientifico e auto-sperimentazione. “Breeder” parte proprio da questa ambiguità, spingendo tali Continua a leggere

The Sinful Dwarf

di Vidal Raski (Danimarca, 1973) 

Ai fautori nonché ai cultori del cinema exploitation non è mai mancata la fantasia, ecco perché qualcuno (molto prima di noi) si è preso persino la briga di coniare il termine dwarfploitation per dare un significato ancora più specifico a questo tipo di pellicole. Quelle dove i protagonisti sono dei nani, meglio se infami. In realtà in “The Sinful Dwarf” Continua a leggere

Le Evase – Storie Di Sesso E Di Violenze

le evase_di Giovanni Brusadori (Italia, 1978)

“Le Evase – Storie Di Sesso E Di Violenze” è l’unica pellicola diretta da Giovanni Brusadori, qui per l’occasione accreditato con lo pseudonimo Conrad Brueghel. Il film solitamente viene accostato al filone women in prison (il titolo internazionale “Escape From Women’s Prison” è addirittura fuorviante), ma la prigione la vediamo soltanto durante le prime battute dell’opera, quando Continua a leggere

Terminal Island

terminal isldi Stephanie Rothman (Stati Uniti, 1973)

“Terminal Island” (in Italia “L’Isola Dei Dannati”) è un tipico prodotto exploitation dei primi anni settanta in cui troviamo tra gli attori un giovane Tom Selleck (il futuro protagonista di “Magnum, P.I.”). A dirigere l’orchestra c’è Stephanie Rothman (classe 1936), una delle poche donne invischiate nel giro dei b-movies a cavallo tra i 60s e i 70s (forse qualcuno di voi avrà sentito nominare titoli Continua a leggere

Switchblade Sisters

switchbladedi Jack Hill (Stati Uniti, 1975)

Il nome di Jack Hill è indissolubilmente legato al cinema exploitation, di cui è stato uno dei migliori rappresentanti. Se il delirio in b/n di “Spider Baby” (1967) ha lanciato il suo nome nei circuiti underground, le sue pellicole realizzate durante gli anni settanta lo hanno consacrato come uno dei Maestri del genere: pensiamo ai celebri women in prison “The Big Doll House” (aka “Sesso In Gabbia” Continua a leggere

Female Prisoner #701: Scorpion

female scorpiondi Shunya Itô (Giappone, 1972)

La storia dei women in prison giapponesi (e non) passa da qui, dalla saga che ruota sulla figura ribelle di Nami (detta Sasori, lo scorpione), incarnata da un’attrice (e cantante) simbolo del cinema nipponico degli anni settanta, Meiko Kaji, che rivedremo anche nel celebre e osannato “Lady Snowblood” (1973). L’interesse attorno a lei è cresciuto grazie alla rivalutazione tarantiniana di Continua a leggere