Bitch

di Marianna Palka (Stati Uniti, 2017)

Nel 2017 escono ben due film in cui i protagonisti sono degli esseri umani che si comportano come cani, il primo è “Chien” di Samuel Benchetrit e il secondo è questo “Bitch”, diretto dalla regista scozzese Marianna Palka. In entrambi i casi, la stramba idea di partenza viene alimentata di continuo da un approccio apparentemente leggero, dove in realtà la Continua a leggere

Fried Barry

di Ryan Kruger (Sudafrica, 2020)

Tra i titoli più interessanti dell’imminente Be Afraid Horror Fest (quest’anno anche in streaming su Mymovies), dobbiamo per forza segnalare questo delirio assoluto diretto da Ryan Kruger, un film che sviluppa un’idea di base già assaporata nell’omonimo short uscito nel 2017. Sono molte le prerogative che rendono affascinante questo lungometraggio, a Continua a leggere

Anonymous Animals

di Baptiste Rouveure (Francia, 2020)

Arriva dalla Francia uno degli horror più originali e inquietanti di questo 2020, “Anonymous Animals” (“Les Animaux Anonymes”), un’opera che non si dimentica facilmente e che ci permette ancora una volta di riflettere sulle bassezze della (nostra) natura umana. Per ottenere questo risultato, Baptiste Rouveure (regista e sceneggiatore) ha completamente Continua a leggere

Butt Boy

di Tyler Cornack (Stati Uniti, 2019)

Il cinema indipendente è anche libertà, quella libertà di scrivere e di girare un film tra i più assurdi visti di recente. Ecco a voi “Butt Boy”, il classico prodotto da prendere o da lasciare: una manna dal cielo per chi è alla ricerca di qualcosa di totalmente weird ma allo stesso tempo un titolo da evitare come la peste per i cinefili meno allenati alle stranezze su pellicola Continua a leggere

Vivarium

di Lorcan Finnegan (Irlanda/Belgio, 2019)

“Vivarium” è un film inclassificabile, una pellicola caleidoscopica da guardare a prescindere anche solo per questo motivo. Inizialmente qualcuno potrebbe pensare all’ennesimo labirinto rompicapo in stile “Cube” (1997), ma l’elemento sci-fi qui non ha modo di esistere: finiamo dunque catapultati dentro una geniale metafora sulla società moderna, rappresentata Continua a leggere

Executive Koala

executive koaladi Minoru Kawasaki (Giappone, 2005)

Per tutti gli amanti delle giapponesate weird, il nome di Minoru Kawasaki è sicuramente tra i più gettonati, anche solo per la doppietta “The Calamari Wrestler” (2004) ed “Executive Koala” (2005), opere piuttosto conosciute tra gli appassionati. Kawasaki è cresciuto a Tokyo attraverso l’immaginario dei kaiju eiga (Godzilla e dintorni) e delle serie televisive tipo “Ultraman”, un Continua a leggere

Killer Klowns From Outer Space

kkfosdi Stephen Chiodo (Stati Uniti, 1988)

Charles, Stephen ed Edward Chiodo sono tre fratelli originari del Bronx artefici di un solo lungometraggio, “Killer Klowns From Outer Space”, una meteora al tempo bistrattata ma con il trascorrere degli anni diventata un vero e proprio oggetto di culto. Stephen dirige, mentre il trio scrive, cura gli effetti speciali e produce, investendo all’incirca due milioni di dollari: in poche parole Continua a leggere

Les Garçons Sauvages

les garçons sauvagesdi Bertrand Mandico (Francia, 2017)

To be incoherent means to have faith in cinema, it means to have a romantic approach, unformatted, free, disturbed and dreamlike, cinegenic, an epic narration”. Nel 2012 Bertrand Mandico crea insieme alla regista islandese Katrin Olafsdottir l’Incoherence Manifesto, a voler suggellare un particolare linguaggio cinematografico già espresso attraverso una serie di cortometraggi sperimentali Continua a leggere

Trash Humpers

trash humpersdi Harmony Korine (Stati Uniti/UK, 2009)

Nonostante siano trascorsi tanti anni dall’uscita di “Trash Humpers”, questo lavoro resta un oggetto misterioso all’interno della filmografia del regista. La verità è che Harmony Korine avrebbe dovuto realizzare un prodotto simile ben prima di girare “Gummo” (1997) o “Julien Donkey-Boy” (1999), proprio alla luce del carattere completamente amatoriale dell’opera, idealmente da collocare in Continua a leggere

Pig Chicken Suicide

pig chicken suicidedi Yoshihiko Matsui (Giappone, 1981)

In pochi conoscono la carriera di Yoshihiko Matsui, un regista underground classe 1956 che in oltre trent’anni di attività ha diretto soltanto quattro film (tra i quali l’eccellente “The Noisy Requiem” del 1988). Oggi facciamo un bel passo indietro per parlarvi del secondo lungometraggio di Matsui, una vera e propria esperienza estrema figlia delle influenze surreali di Shûji Terayama, forse l’unico Continua a leggere