Speak No Evil

di Christian Tafdrup (Danimarca/Paesi Bassi, 2022)

Dopo essere approdato lo scorso inverno sugli schermi del Sundance Festival, “Speak No Evil” ha cominciato a far parlare di sé anche dalle nostre parti, grazie a un intenso passaparola tra i cultori del genere: aspettative piuttosto alte dunque, deluse solo in parte da qualche forzatura eccessiva nello sviluppo della trama. Nulla di compromettente però Continua a leggere

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Paesaggio Nella Nebbia

di Theo Angelopoulos (Grecia/Francia/Italia, 1988)

“Paesaggio Nella Nebbia” è un film da recuperare, soprattutto se siete amanti del cinema d’autore più cupo e doloroso. Queste due ore non passano in fretta, ma lasciano dei segni profondi, come già era accaduto in passato per alcune pellicole dirette dal celebre e compianto regista ellenico. Con questo lungometraggio, Theo Angelopoulos si Continua a leggere

Fando Y Lis

di Alejandro Jodorowsky (Messico, 1968)

Con il suo primo lungometraggio, Alejandro Jodorowsky fa le prove generali in vista dei suoi futuri capolavori. Il budget è povero, ma le idee sono già straripanti, grazie anche all’apporto decisivo dell’amico/collega di sempre Fernando Arrabal (l’opera prende ispirazione da una pièce teatrale scritta anni prima dal regista e drammaturgo spagnolo) Continua a leggere

Ikarie XB 1

di Jindřich Polák (Cecoslovacchia, 1963)

Proprio quest’anno ricorre il centenario della nascita di Stanisław Lem, scrittore polacco che nei suoi lavori riuscì a coniugare fantascienza e filosofia. Se il capolavoro “Solaris” (1972) di Andrei Tarkovsky prende vita proprio dal suo celebre e omonimo romanzo, questo “Ikarie XB 1” del cecoslovacco Jindřich Polák è invece liberamente ispirato a Continua a leggere

Strada A Doppia Corsia

di Monte Hellman (Stati Uniti, 1971)

Risale a pochi giorni fa la notizia della scomparsa di Monte Hellman (1929-2021), un regista che non ha mai amato i riflettori e le luci della ribalta. Noi ce lo ricordiamo soprattutto per un paio di western con Jack Nicholson (“La Sparatoria” e “Le Colline Blu”, entrambi del 1966), per il mai troppo celebrato “Strada A Doppia Corsia” (ovvero “Two-Line Blacktop”) Continua a leggere

Otac

di Srdan Golubovic (Serbia/Francia/Germania, 2020)

Dopo aver ottenuto una serie di riconoscimenti in giro per il mondo (tra cui un premio a Berlino), “Otac – Father” è sbarcato al Trieste Film Festival e si appresta a lasciare un segno profondo non solo all’interno del cinema balcanico, ma anche in prospettiva internazionale. Ispirandosi a una storia vera, il regista Srdan Golubovic è riuscito ad amalgamare Continua a leggere

Reindeerspotting

reindeerspottingdi Joonas Neuvonen (Finlandia, 2010)

Se qualcuno vi nominasse la cittadina finlandese di Rovaniemi, non sarebbe poi così difficile associarla alla Lapponia e al villaggio di Santa Claus, un celebre parco tematico meta di vacanze per molte famiglie con bambini al seguito. Solitamente si guarda sempre al bicchiere mezzo pieno e non al fatto di quanto sia difficile vivere all’altezza del Circolo Polare Artico, in un luogo gelido e isolato Continua a leggere

The Hitcher

The-Hitcher-La-lunga-strada-della-pauradi Robert Harmon (Stati Uniti, 1986)

E così ci saluta un grande attore come Rutger Hauer (1944-2019), curiosamente scomparso proprio nello stesso anno in cui muore il suo celebre personaggio Roy Batty (il replicante di “Blade Runner”). Ma quali sono stati i registi che sono riusciti a valorizzare al meglio le sue qualità? Su due piedi potremmo dire Paul Verhoeven (risposta scontata, la carriera di Hauer inizia con “Fiore Di Carne”) ma Continua a leggere

La Montagna Sacra

la m sdi Alejandro Jodorowsky (Messico, 1973)

“La Montagna Sacra” (“La Montaña Sagrada”) è un film che cresce visione dopo visione. La prima volta ti ammalia e ti confonde, la seconda ti stimola ulteriori riflessioni mentre la terza ti rende definitivamente consapevole della sua unicità e della sua grandezza. In poche parole, nel 1973 Alejandro Jodorowsky realizza uno dei più incredibili capolavori del cinema, un caleidoscopico Continua a leggere

Aniara

aniara,jpgdi Pella Kågerman e Hugo Lilja (Svezia/Danimarca, 2018)

“Aniara” è il nome di un poema fantascientifico scritto nel 1956 dallo svedese Harry Martinson (futuro Premio Nobel per la letteratura). Con i ricordi del secondo conflitto mondiale ancora vivi e con la guerra fredda spunto di continue riflessioni, “Aniara” non poteva che essere un’opera carica di incertezze e di pessimismo. Pella Kågerman e Hugo Continua a leggere