Chekist

di Aleksandr Rogozhkin (Russia/Francia, 1992)

Aleksandr Rogozhkin (1949-2021) ha dovuto attendere il crollo del blocco sovietico per mettere in scena un’opera di tale portata: persino lo stesso racconto a cui è ispirato il film (“Shtepka”, scritto da Vladimir Zazubrin nel 1923), fu pubblicato soltanto nel 1989. Neppure in tempi più recenti è andata meglio, perché dopo un rapido passaggio Continua a leggere

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Le Ombre Degli Avi Dimenticati

di Sergei Parajanov (Unione Sovietica, 1965)

La carriera di questo regista nato nel 1924 da genitori armeni è stata a dir poco turbolenta: prima bersagliato dalla censura (le autorità sovietiche criticarono aspramente il suo operato) e poi finito in carcere (a cui seguirono molti anni di inattività), Sergei Parajanov ha osato sfidare in maniera coerente e personale il sistema, remando contro quelle istituzioni da Continua a leggere

Andrej Rublev

andrej rublevdi Andrei Tarkovsky (Unione Sovietica, 1966)

“Andrej Rublev” è uno spaccato della Russia del Quattrocento raccontato attraverso la vita di un grande pittore di icone, un artista a cui Andrei Tarkovsky affida un messaggio universale, una riflessione accolta con diffidenza in patria (in Unione Sovietica il film uscì con ben cinque anni di ritardo) al contrario di quanto stava accadendo in Europa (dove il regista aveva già raccolto premi e Continua a leggere

Ascensione

ascensionedi Larisa Shepitko (Unione Sovietica, 1977)

Due tra i capolavori assoluti del cinema di guerra mondiale, per uno strano segno del destino, sono stati realizzati da Larisa Shepitko e da suo marito Elem Klimov: quest’ultimo realizzò lo straziante “Va’ e Vedi” nel 1985, quando la Shepitko era già morta (la sua vita si spezzò nel 1979, a soli quarant’anni, in seguito a un terribile incidente stradale). Oggi il nostro approfondimento verte su “Ascensione” Continua a leggere

Stalker

stalkerdi Andrei Tarkovsky (Unione Sovietica, 1979)

Il viaggio intellettuale di “Stalker” comincia fin dalle prime immagini del film e si conclude nello stesso identico modo, con il rumore di un treno che provoca alcune vibrazioni, un mezzo che però non vediamo sullo schermo ma riusciamo solo a percepire. All’interno di questa cornice, Andrei Tarkovsky racchiude un’intera filosofia di vita, un percorso della mente e dell’animo umano che si Continua a leggere

Holod 33

holod33di Oles Yanchuk (Ucraina, 1991)

Non poteva che uscire nel 1991 (anno in cui l’Ucraina diventa indipendente) questo doloroso “Holod 33”, un titolo che chiama in causa il termine holodomor con il quale ancora oggi gli ucraini ricordano la terribile carestia che dal 1929 al 1933 causò oltre un milione di vittime. Questo dramma ha profonde radici storiche, il coinvolgimento di Stalin e delle truppe sovietiche è infatti ritenuto Continua a leggere

Cargo 200

c200V5BNTc5MDAxNzYwMl5BMl5BanBnXkFtZTgwNzYzMTA2MDE@._V1_di Aleksej Balabanov (Russia, 2007)

1984: l’Unione Sovietica è in guerra con l’Afghanistan, le vittime sono migliaia e gli aerei militari che riportano in patria i cadaveri possono trasportare non più di duecento bare alla volta, da qui il titolo dell’opera. Ma quello di Aleksej Oktjabrinovič Balabanov (regista scomparso prematuramente nel 2013) non è un film bellico, le notizie che giungono dal fronte rappresentano Continua a leggere

Viy

viydi Konstantin Ershov e Georgiy Kropachyov (Unione Sovietica, 1967)

Cosa hanno in comune Mario Bava e questa coppia di registi sovietici? In apparenza nulla, eppure sia “La Maschera Del Demonio” (1960) che “Viy” prendono entrambi ispirazione dall’omonimo racconto di Nikolaj Vasilevič Gogol, pubblicato all’interno della raccolta Milgorod (1835). Ma se il film di Bava si colloca come pietra miliare del gotico italiano Continua a leggere

Va’ e Vedi

và e vedidi Elem Klimov (Unione Sovietica, 1985)

Spesso il cinema di guerra viene identificato con i tanti capolavori di provenienza occidentale (la lista sarebbe troppo lunga), senza rimarcare la grande importanza di alcuni titoli rimasti il più delle volte sconosciuti al pubblico. A tal proposito il cinema sovietico ha dato molto alla causa, grazie al lavoro di autori per giunta profondamente ammirati e rispettati: impossibile non citare “L’Infanzia Di Continua a leggere

Depressione ed esistenzialismo in dodici film del nuovo millennio ambientati nell’Europa dell’est

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Quella sporca dozzina. Anzi, quella deprimente dozzina. Dodici film del nuovo millennio selezionati per raccontare il disagio della realtà sovietica o post-sovietica attraverso varie sfumature. Cinema drammatico o cinema d’autore dalle tinte forti e controverse, disturbante quanto basta per farci entrare in una spirale dalle quale è difficile uscirne fuori.
In appendice troviamo anche due opere realizzate da registi occidentali ma ambientate in parte o del tutto nei paesi dell’ex blocco comunista, nuove sfaccettature che si incastrano perfettamente nel piccolo puzzle che abbiamo voluto ricostruire. È doveroso Continua a leggere