Strangled

strangleddi Árpád Sopsits (Ungheria, 2016)

E’ una curiosa coincidenza il fatto che nel 2016 siano usciti due film praticamente speculari, uno in Polonia e un altro in Ungheria. Nel primo caso, ci riferiamo a “I’m A Killer” di Maciej Pieprzyca, la storia vera di un omicida seriale che terrorizzò la zona della Slesia nella seconda metà degli anni sessanta. “Strangled” (“A Martfüi Rém” nel suo titolo originale) si sofferma invece sulle gesta di Continua a leggere

Szabadesés

free falldi György Pálfi (Ungheria/Corea del Sud, 2014)

Dal regista di “Hukkle” (2002) e “Taxidermia” (2006) non potevamo che attenderci l’ennesima pellicola stramba, grottesca e altamente controversa. “Szabadesés” (letteralmente significa caduta libera, da qui il titolo anglofono “Free Fall”) è il film più recente diretto dall’ungherese György Pálfi, un’opera passata anche sugli schermi del nostro Trieste Film Festival Continua a leggere

Il Figlio Di Saul

il figlio di sauldi László Nemes (Ungheria, 2015)

Una parte della famiglia di László Nemes è stata sterminata ad Auschwitz. Non è stato facile per il regista trovare il momento propizio per riconnettersi con la storia dei suoi cari, trattando una tragedia che colpì duramente anche il popolo ungherese. Ma “Il Figlio Di Saul” non è il classico film sull’Olocausto con i carnefici da una parte e le vittime dall’altra, perché Nemes ci chiude dentro Continua a leggere

Katalin Varga

katalindi Peter Strickland (Romania/UK, 2009)

Peter Strickland è un regista inglese nato a Reading nel 1973. Fino a oggi ha diretto tre lungometraggi, “Katalin Varga” (2009), il nostalgico “Berberian Sound Studio” (2012) e l’affascinante “The Duke Of Burgundy” (2014), tre pellicole dalle tematiche molto diverse tra loro eppure accomunate da una regia raffinata e molto personale. Peccato che al suo esordio in pochi Continua a leggere

Taxidermia

taxdi György Pálfi (Ungheria, 2006)

“Taxidermia” è un film che traccia l’esistenza di tre uomini della stessa famiglia, ognuno dei quali legato indissolubilmente e in maniera davvero perversa a un aspetto cruciale della vita (sesso, cibo e morte). Novanta minuti divisi in tre segmenti dedicati prima al nonno, poi al figlio e poi al nipote, epoche diverse che attraversano l’Ungheria della guerra, quella del comunismo e infine quella Continua a leggere

Depressione ed esistenzialismo in dodici film del nuovo millennio ambientati nell’Europa dell’est

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Quella sporca dozzina. Anzi, quella deprimente dozzina. Dodici film del nuovo millennio selezionati per raccontare il disagio della realtà sovietica o post-sovietica attraverso varie sfumature. Cinema drammatico o cinema d’autore dalle tinte forti e controverse, disturbante quanto basta per farci entrare in una spirale dalle quale è difficile uscirne fuori.
In appendice troviamo anche due opere realizzate da registi occidentali ma ambientate in parte o del tutto nei paesi dell’ex blocco comunista, nuove sfaccettature che si incastrano perfettamente nel piccolo puzzle che abbiamo voluto ricostruire. È doveroso Continua a leggere