Jack Be Nimble

di Garth Maxwell (Nuova Zelanda, 1993)

All’inizio degli anni novanta, il cinema horror stava attraversando uno dei suoi momenti meno brillanti (se escludiamo ovviamente alcune ottime eccezioni a livello underground). Per trovare qualche bella chicca, bastava dunque addentrarsi in profondità, magari in Germania (il cinema estremo di Jörg Buttgereit) oppure nella lontana periferia neozelandese Continua a leggere

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Resurrection

di Andrew Semans (Stati Uniti, 2022)

Il passato è sempre in agguato, soprattutto se lo sottovalutiamo credendo che sia morto e sepolto da tempo. Un trauma può risvegliarsi da un momento all’altro, può farci ancora del male, può addirittura ritorcersi contro di noi: il dolore, quando dimora nel nostro animo o sulla nostra carne, può risorgere all’improvviso, come suggerisce il titolo di questo Continua a leggere

Die Tödliche Maria

di Tom Tykwer (Germania, 1993)

Scavando a ritroso nella carriera di Tom Tykwer, è possibile imbattersi in un lungometraggio davvero cupo e claustrofobico, “Die Tödliche Maria” (“Deadly Maria” per gli anglofoni). È il 1993 e il regista tedesco si muove nei più lugubri territori underground, in attesa di fare il grande salto prima con “Lola Corre” (1998) e successivamente con una serie di titoli Continua a leggere

La Madre Muerta

di Juanma Bajo Ulloa (Spagna, 1993)

Durante i primi anni novanta, in Spagna emerge una nuova generazione di registi indipendenti, alcuni poi diventati celebri su scala internazionale (pensiamo all’eclettica e brillante carriera di Álex De La Iglesia). Al contrario, Juanma Bajo Ulloa ha sparato le sue migliori cartucce soltanto all’inizio, dirigendo un paio di film drammatici veramente oscuri e Continua a leggere

Il Giustiziere Della Notte

di Michael Winner (Stati Uniti, 1974)

“Il Giustiziere Della Notte” (“Death Wish”) è il cinema che diventa strumento essenziale per decodificare la realtà sociale delle metropoli americane durante gli anni settanta. Michael Winner anticipa di due anni le suggestioni presenti in “Taxi Driver” (1976) e lancia un sasso destinato a essere raccolto anche qui in Italia, dove da lì a poco usciranno una serie di prodotti Continua a leggere

Han Gong-Ju

di Lee Su-Jin (Corea del Sud, 2013)

Una delle tematiche cinematografiche più scottanti e dolorose è quella legata agli abusi sessuali, un orrore che può essere messo in scena in mille modi diversi. In Corea del Sud la finzione ha spesso trovato terreno fertile nel revenge movie, come per esempio abbiamo visto nel devastante “Bedevilled” (2010). Ma se alla base di tutto c’è una storia realmente Continua a leggere

Manhunter

di Michael Mann (Stati Uniti, 1986)

Hannibal Lecktor prima di Hannibal Lecter. Eppure “Il Silenzio Degli Innocenti” (1991) lo conosce anche il panettiere sotto casa mia, al contrario di “Manhunter”, un thriller sottostimato rimasto fin troppo in ombra al cospetto di altri titoli più celebrati (persino “Red Dragon”, il remake del 2002, ha ricevuto una maggiore considerazione da parte del Continua a leggere

Gatti Rossi In Un Labirinto Di Vetro

gatti rossidi Umberto Lenzi (Italia/Spagna, 1975)

Anche Umberto Lenzi si è cimentato con una serie di gialli all’italiana di derivazione argentiana, una manciata di pellicole realizzate tra il 1971 e il 1975 che prendevano le distanze anche dai suoi precedenti thriller diretti sul finire dei 60s. L’ultima di queste è proprio “Gatti Rossi In Un Labirinto Di Vetro”, un titolo eloquente che in molti ricordano soprattutto per l’indimenticabile locandina Continua a leggere

L’Occhio Che Uccide

peeping_tomdi Michael Powell (Gran Bretagna, 1960)

Nel gergo britannico “Peeping Tom” significa guardone. Non poteva esserci titolo migliore per questo importante thriller diretto da Michael Powell, un lavoro controverso che soltanto dopo tanti anni è riuscito a convincere anche i suoi più ostici detrattori: non tanto per ciò che viene raccontato, quanto per ciò che viene mostrato, una vera e propria anticipazione di quel cinema del voyeurismo Continua a leggere