Il Massacro Della Guyana

di René Cardona Jr (Messico, 1979)

Era il 18 novembre del 1978 quando oltre novecento persone persero la vita (quasi tutte avvelenate con il cianuro) nel famigerato massacro della Guyana, un suicidio di massa rivoluzionario la cui notizia fece subito il giro del mondo. Dietro questa tragedia c’era il pastore Jim Jones, fondatore del Tempio del Popolo e da oltre un anno trasferitosi con centinaia di Continua a leggere

Birdshot

di Mikhail Red (Filippine, 2016)

Spesso quando si parla di cinema orientale ci si riferisce alle grandi opere giapponesi, all’exploit del cinema coreano contemporaneo oppure ai tanti prodotti di culto provenienti dall’area cinese (nella quale dobbiamo includere, al di là delle dispute geopolitiche, anche Taiwan e Hong Kong). Ogni tanto però è giusto rimarcare l’importanza della scuola filippina Continua a leggere

Orgies Of Edo

di Teruo Ishii (Giappone, 1969)

Una volta prodotto il controverso “Shogun’s Joy Of Torture” (1968), pellicola distribuita con grande successo anche in occidente, la Toei Company mandò nuovamente in orbita Teruo Ishii mettendolo nelle condizioni di realizzare una serie di opere tutte dello stesso tenore: ero guro è la parola chiave, tra torture, perversioni e una decadenza morale capace di oscillare Continua a leggere

No Reason

di Olaf Ittenbach (Germania, 2010)

Dopo le simpatiche esperienze artigianali degli anni novanta (“Premutos” non può mancare nella collezione di ogni splatter-maniaco), con il nuovo secolo Olaf Ittenbach alza la posta in gioco lavorando con budget più sostanziosi e con maggiori ambizioni. Tra le sue pellicole più recenti, abbiamo voluto esaminare quella meno trascurabile (“No Reason” del 2010) Continua a leggere

Storozh

storozhdi Yuriy Bykov (Russia, 2019)

Abbiamo capito che Yuriy Bykov (classe 1981) è un regista che ama i posti decadenti o degradati: i suoi lavori ci hanno immerso prima in un fatiscente palazzone di periferia (recuperatevi l’eccelso “Durak”), poi dentro una fabbrica (“Zavod”) e infine nel cuore di un sanatorio abbandonato circondato dalla neve (“Storozh”). Perché la Russia raccontata da questo regista è un luogo in cui l’essere umano è Continua a leggere

Interrogation

interrogationdi Ryszard Bugajski (Polonia, 1989)

“Interrogation” (“Przesłuchanie”) è stato girato da Ryszard Bugajski nel 1982 ma è uscito in via ufficiale soltanto nel 1989, dopo il crollo del blocco sovietico. Nel frattempo il regista era emigrato in Canada, portando con sé alcune copie del film che già nel corso degli anni ottanta stavano dunque circolando silenziosamente. I semi sono stati poi raccolti nel 1990, con la vittoria a Cannes Continua a leggere

Andrej Rublev

andrej rublevdi Andrei Tarkovsky (Unione Sovietica, 1966)

“Andrej Rublev” è uno spaccato della Russia del Quattrocento raccontato attraverso la vita di un grande pittore di icone, un artista a cui Andrei Tarkovsky affida un messaggio universale, una riflessione accolta con diffidenza in patria (in Unione Sovietica il film uscì con ben cinque anni di ritardo) al contrario di quanto stava accadendo in Europa (dove il regista aveva già raccolto premi e Continua a leggere

Her Name Was Torment

her name was tormentdi Dustin Mills (Stati Uniti, 2014)

Dustin Mills è uno di quei registi underground che gira di continuo horror a budget zero, una mina vagante del sottobosco americano che è possibile scoprire solo con la giusta dose di curiosità. Sono bastati cinquecento dollari per realizzare “Her Name Was Torment”, un mediometraggio di cinquanta minuti che alla resa dei conti non sfigura affatto, considerando la misera cifra investita per Continua a leggere

Peppermint Candy

peppermint candydi Lee Chang-Dong (Corea del Sud, 1999)

Fino a oggi Lee Chang-Dong ha diretto soltanto sei film in oltre vent’anni di carriera, una media piuttosto bassa che però viene ripagata dal fattore qualità. Sei pellicole ognuna delle quali molto importante per la storia del cinema coreano contemporaneo: “Green Fish” (1997), “Peppermint Candy” (1999), “Oasis” (2002), “Secret Sunshine” (2007), “Poetry” (2010) e il recente “BurningContinua a leggere

A Good Woman Is Hard To Find

a good woman is hard to finddi Abner Pastoll (Gran Bretagna/Belgio, 2019)

Abner Pastoll è un regista britannico nato in Sud Africa nel 1982, qui al suo terzo lungometraggio. “A Good Woman Is Hard To Find” è una produzione tra Regno Unito e Belgio che prova a rinverdire i fasti del revenge thriller, un genere che necessita di una sceneggiatura perfetta per poter rendere al massimo. In questo caso lo script di Ronan Blaney – pur con qualche falla – fa il suo sporco dovere Continua a leggere