Fando Y Lis

di Alejandro Jodorowsky (Messico, 1968)

Con il suo primo lungometraggio, Alejandro Jodorowsky fa le prove generali in vista dei suoi futuri capolavori. Il budget è povero, ma le idee sono già straripanti, grazie anche all’apporto decisivo dell’amico/collega di sempre Fernando Arrabal (l’opera prende ispirazione da una pièce teatrale scritta anni prima dal regista e drammaturgo spagnolo) Continua a leggere

Pubblicità

Meshes Of The Afternoon

di Maya Deren e Alexander Hammid (Stati Uniti, 1943)

Eleanora Derenkowsky, nata in Ucraina nel 1917 da una famiglia di ebrei benestanti, si trasferì ben presto negli States dove adottò lo pseudonimo di Maya Deren. Una figura ancora oggi non troppo conosciuta, nonostante si tratti di un personaggio tra i più affascinanti e controversi del cinema sperimentale dell’immediato dopoguerra. “Meshes Continua a leggere

Arcana

arcanadi Giulio Questi (Italia, 1972)

La scritta in sovraimpressione posta all’inizio di “Arcana” non è casuale, Giulio Questi ci avvisa che questo film non è una storia ma è un gioco (e i giocatori siamo noi). Un po’ come buttare sulle nostre spalle l’interpretazione stessa dell’opera, uno sporco affare che bisogna saper accettare senza farsi prendere dal panico. “Arcana” infatti, per almeno un’ora, si dimostra una pellicola abbastanza limpida Continua a leggere

Pastoral: To Die In The Country

pastoraldi Shûji Terayama (Giappone, 1974)

“Pastoral: To Die In The Country” rappresenta l’apice visionario non solo di un grande sperimentatore come Shûji Terayama, ma di tutto il cinema giapponese degli anni settanta. Un film ermetico, onirico e autobiografico che si può accostare solo marginalmente alle opere di Alejandro Jodorowsky, perché se è vero che molti capolavori del surrealismo condividono lo stesso Continua a leggere

La Montagna Sacra

la m sdi Alejandro Jodorowsky (Messico, 1973)

“La Montagna Sacra” (“La Montaña Sagrada”) è un film che cresce visione dopo visione. La prima volta ti ammalia e ti confonde, la seconda ti stimola ulteriori riflessioni mentre la terza ti rende definitivamente consapevole della sua unicità e della sua grandezza. In poche parole, nel 1973 Alejandro Jodorowsky realizza uno dei più incredibili capolavori del cinema, un caleidoscopico Continua a leggere

Conspirators Of Pleasure

c o pleasuredi Jan Švankmajer (Repubblica Ceca, 1996)

Parlare di un genio come Jan Švankmajer non è affatto semplice, alla luce di un cinema complesso e stratificato che tira in ballo psicologia, arte, orrore, grottesco, commedia e chi più ne ha più ne metta. Un frullato surrealista capace di ottenere consensi un po’ ovunque, se escludiamo ovviamente il nostro paese, mai troppo aperto nei confronti del regista ceco (purtroppo non tutti conoscono il suo estro) Continua a leggere

Spell (Dolce Mattatoio)

spell dolce mattatoiodi Alberto Cavallone (Italia, 1977)

“Spell (Dolce Mattatoio)”, conosciuto anche con il titolo informale “L’Uomo, La Donna e La Bestia – Spell (Dolce Mattatoio)”, è la migliore testimonianza cinematografica tra quelle che conosciamo del controverso regista milanese Alberto Cavallone, una figura da esaminare a parte rispetto a tanti altri colleghi italiani che operavano durante gli anni settanta. Come per il successivo “Blue MovieContinua a leggere

Viva La Muerte

viva la muertedi Fernando Arrabal (Francia/Tunisia, 1971)

Un titolo come “Viva La Muerte” non è casuale, Fernando Arrabal infatti debutta al cinema nel 1971 con un film autobiografico, citando questo macabro slogan divenuto il grido di battaglia dei falangisti durante la guerra civile spagnola. Proprio da bambino (Arrabal è nato nel 1932) egli era rimasto fortemente traumatizzato per la misteriosa scomparsa del padre, prima condannato a Continua a leggere

El Topo

kinopoisk.rudi Alejandro Jodorowsky (Messico, 1970)

Nel 1968, il primo lungometraggio “Fando Y Lis” (“Il Paese Incantato”) ci permette di conoscere il cinema surrealista di Alejandro Jodorowsky, una collaborazione con Fernando Arrabal (altro personaggio di spicco del Movimento Panico) penalizzata da un budget purtroppo limitato. Ma già con questo lavoro Jodo mostra alcune idee embrionali di grande potenza visiva e concettuale Continua a leggere

Begotten

begodi E. Elias Merhige (Stati Uniti, 1990)

Il cinema estremo non può prescindere da un film come “Begotten”. Un’opera completamente sperimentale, priva di dialoghi, spesso considerata indigesta anche da chi è addentrato per bene all’interno del genere di riferimento. Ma possiamo parlare di horror in senso stretto? Assolutamente sì, un terrore grezzo e primigenio. Però bisogna pure rimarcare che qualsiasi etichetta tende a rivelarsi Continua a leggere