Arrebato

arrebatodi Iván Zulueta (Spagna, 1979)

Uno dei registi maledetti del cinema spagnolo è stato sicuramente Iván Zulueta, una meteora che in patria ha lasciato un segno indelebile proprio con “Arrebato”. La dipendenza dall’eroina e altri problemi di natura personale non hanno permesso al suo talento di esplodere, oltre al fatto che in pochi, nel 2009, si sono ricordati di omaggiare la sua scomparsa. “Arrebato” non solo è un film fuori Continua a leggere

Alps

alpsdi Yorgos Lanthimos (Grecia/Stati Uniti, 2011)

Il gelido linguaggio estetico di Yorgos Lanthimos trova il suo apice estremo in “Alps” (“Alpeis”), un’opera criptica e complessa che anche a distanza di tempo non è riuscita completamente a fare breccia nel cuore dei tanti estimatori del regista greco. Una pellicola probabilmente schiacciata all’interno di una filmografia che poco prima ci aveva consegnato il must “Kynodontas” (2009) e Continua a leggere

Chien

chiendi Samuel Benchetrit (Francia/Belgio, 2017)

Samuel Benchetrit è un personaggio eclettico, nel corso degli anni si è infatti occupato di cinema, di teatro e di letteratura, una passione quest’ultima collegata proprio alle sue pellicole (spesso i romanzi di Benchetrit si sono trasformati in vere e proprie sceneggiature, non a caso anche “Chien” prende spunto da un suo libro). Presentato a Locarno nel 2017, questo lungometraggio non deve trarre in Continua a leggere

The Ugly Swans

the ugly swansdi Konstantin Lopushanskiy (Russia, 2006)

Nel cinema fantascientifico russo la componente filosofica è essenziale, basta rivolgersi ad Andrei Tarkovsky per ricevere tutte le risposte possibili. “The Ugly Swans” si ricollega proprio all’opera del celebre cineasta sovietico, perché curiosamente condivide con “Stalker” (1979) la stessa fonte (gli scrittori Boris e Arkadiy Strugatskiy, i cui libri hanno alimentato non poco questo tipo di immaginario) Continua a leggere

Borgman

MV5BNDg5OTk0OTI3MF5BMl5BanBnXkFtZTgwMjYxMDM1MTE@._V1_SY1000_CR0,0,676,1000_AL_di Alex Van Warmerdam (Olanda/Belgio, 2013)

Negli ultimi anni sono stati scomodati molti termini di paragone per descrivere “Borgman”: è stato tirato in mezzo il cinema di Michael Haneke, quello di Yorgos Lanthimos e ovviamente “Teorema” (1968) di Pier Paolo Pasolini, di cui “Borgman” rappresenta l’ennesimo moderno diversivo. In realtà, dopo una seconda accurata visione, non possiamo che confermare quanto già scritto in passato in separata Continua a leggere

Il Quarto Uomo

il quarto uomodi Paul Verhoeven (Olanda, 1983)

Tre anni dopo il controverso “Spetters” (1980), Paul Verhoeven chiude il suo ciclo olandese con un altro lungometraggio molto discusso a causa dei suoi contenuti ambigui e pruriginosi. Il regista mantiene inalterata la sua impronta stilistica ma cambia completamente tipologia di film, staccandosi dal dramma di provincia del suo lavoro precedente per approdare al thriller vero e proprio. Un’opera intrisa Continua a leggere

The Lobster

the lobsterdi Yorgos Lanthimos (Irlanda/UK/Grecia, 2015)

“The Lobster” ha sdoganato definitivamente il talento di Yorgos Lanthimos, fino a quel momento nome di culto per una cerchia ristretta di cinefili (grazie soprattutto al capolavoro “Kynodontas” del 2009). Lasciato da parte l’idioma greco, il regista si cimenta con una produzione di respiro internazionale che approda persino nelle sale Continua a leggere

Ganja & Hess

g&hdi Bill Gunn (Stati Uniti, 1973)

Negli ultimi anni è (ri)nato un certo interesse attorno a “Ganja & Hess”, pellicola di culto del filone blaxploitation mai troppo considerata dalle nostre parti. Il merito di questa riscoperta è da attribuire a Spike Lee, artefice nel 2014 di un remake non ufficiale del film di Bill Gunn (un mediocre rifacimento da noi sbarcato direttamente in edizione home video con il titolo “Il Sangue Di Continua a leggere

Emperor Tomato Ketchup

etkdi Shûji Terayama (Giappone, 1971)

Tra i tanti cortometraggi girati da Shûji Terayama, “Emperor Tomato Ketchup” (“Tomato Kecchappu Kôtei”) è il più celebre di tutti e precede di tre anni il film che da molti – a ragione – viene considerato il suo capolavoro, “Pastoral: To Die In The Country” del 1974. In realtà di “Emperor Tomato Ketchup” esistono due versioni ben distinte, una prima originaria di soli ventisette minuti e Continua a leggere

Tag

tag1di Sion Sono (Giappone, 2015)

Durante il 2015 escono ben cinque film di Sion Sono, il quale non era mai stato così prolifico durante la sua carriera. Nulla di particolarmente rilevante per il nostro appetito estremo (“The Whispering Star” è comunque ottimo al di là dei suoi contenuti), se escludiamo appunto questo “Tag”, un’opera che semplifica di molto la formula del regista giapponese azzerando gli aspetti Continua a leggere