Malum

di Anthony DiBlasi (Stati Uniti, 2023)

Nel 2014, uscirono un paio di horror ambientati all’interno di un’isolata stazione di polizia, due film che in qualche modo provavano a rimettere in circolo quelle sensazioni già provate con l’intramontabile “Distretto 13” (1976) di John Carpenter. Uno era “Let Us Prey” di Brian O’Malley, mentre l’altro era “Last Shift” di Anthony DiBlasi: nulla di eclatante Continua a leggere

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El Mar

di Agustí Villaronga (Spagna, 2000)

Qui in Italia, la notizia della scomparsa di Agustí Villaronga (1953-2023) è passata praticamente inosservata. Un peccato, considerando che abbiamo perso uno dei più coraggiosi e controversi registi spagnoli di sempre: per lui pochi titoli, ma tutti di sostanza, a cominciare dal primissimo “Tras El Cristal” (1986), pellicola indispensabile per ogni amante del Continua a leggere

What Josiah Saw

di Vincent Grashaw (Stati Uniti, 2021)

“What Josiah Saw” appartiene al cosiddetto filone southern gothic, un sottogenere artistico in cui possiamo trovare una lunga serie di opere letterarie, musicali o cinematografiche. Non esiste southern gothic senza povertà, alienazione, crimine, religione o decadenza umana: tematiche ricorrenti che hanno segnato vari capolavori ambientati nel Continua a leggere

Men

di Alex Garland (Gran Bretagna, 2022)

È innegabile che durante gli ultimi anni, il cinema horror d’autore sia diventato il fiore all’occhiello di un intero genere, un movimento altrimenti relegato al più banale e stereotipato prodotto da multisala (ovviamente americano) o alle più sotterranee pellicole low budget (quelle per pochi intimi). Dopo le notevoli esperienze maturate in passato Continua a leggere

The Last Family

di Jan P. Matuszynski (Polonia, 2016)

Non bisogna per forza essere amanti del macabro per apprezzare le creazioni di Zdzisław Beksiński, uno dei più grandi artisti polacchi di recente memoria, un pittore giustamente celebrato anche al di fuori dei confini nazionali. Le sue opere più ammirate fanno davvero accapponare la pelle, perché l’arte di Beksiński è un tripudio di sofferenza e di tormento Continua a leggere

Oslo, August 31st

di Joachim Trier (Norvegia/Danimarca/Svezia, 2011)

In attesa di vedere il suo ultimo film (“La Persona Peggiore Del Mondo”), torniamo indietro di qualche anno per parlare del secondo lungometraggio realizzato dal talentuoso Joachim Trier, “Oslo, August 31st”, al momento il suo lavoro più conosciuto alla pari del notevole thriller psicologico “Thelma” (2017). Ancora una volta, il regista scandinavo Continua a leggere

The Night House

di David Bruckner (Stati Uniti/Gran Bretagna, 2020)

David Bruckner sta facendo strada, non a caso a lui è stata affidata la regia di “Hellraiser” (2022), un reboot al momento in fase di post-produzione su cui già si sta discutendo moltissimo (anche solo per il fatto che nel ruolo di Pinhead questa volta troveremo un’attrice!). Se con “Il Rituale” (2017) Bruckner aveva ottenuto (senza strafare) buoni risultati, il Continua a leggere

La Grande Abbuffata

di Marco Ferreri (Francia/Italia, 1973)

Dopo l’alienazione della borghesia (l’inarrivabile “Dillinger È Morto”), con “La Grande Abbuffata” è invece il turno della sua autodistruzione. Marco Ferreri ovviamente non prende nessuna scorciatoia, scegliendo di affrontare questo argomento nella maniera più personale ed esagerata possibile, utilizzando il cibo esattamente alla stregua del sesso: un Continua a leggere

La Casa Delle Mele Mature

di Pino Tosini (Italia, 1971)

Scavando nei meandri più nascosti del cinema italiano, siamo riusciti a recuperare questo film del 1971 praticamente sconosciuto, un dramma incentrato sulla triste realtà dei manicomi italiani. Prima della chiusura di queste strutture, avvenuta soltanto nel 1978 con l’approvazione della legge Basaglia, chiunque fosse ai margini della società Continua a leggere

Axe

di Frederick R. Friedel (Stati Uniti, 1974)

“Axe” (conosciuto anche con la denominazione originaria “Lisa, Lisa”) è un film che ha avuto poca fortuna. Se proprio vogliamo trovare il suo piccolo momento di celebrità, allora dobbiamo passare dal Regno Unito e dalla famigerata lista dei video nasty (istituita all’inizio degli 80s), ovvero quei titoli considerati violenti e degenerati che dunque venivano Continua a leggere