His House

di Remi Weekes (Gran Bretagna, 2020)

Nell’epoca della globalizzazione e dei mass media, il rinnovamento del cinema horror passa soprattutto dalle sue tematiche. Con un mondo circostante capace solo di offrirci una serie infinita di brutture quotidiane, oggi possiamo condividere le paure e le angosce di popoli e persone anche molto distanti da noi. “His House”, film britannico diretto dall’esordiente Continua a leggere

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Tous Les Dieux Du Ciel

tous les dieuxdi Quarxx (Francia, 2018)

La grande stagione in cui l’horror estremo francese dettava legge è finita da un bel pezzo, eppure sporadicamente assistiamo a qualche piacevole impennata figlia proprio dei vecchi tempi. Il regista transalpino Quarxx (questo il suo nome da battaglia), dopo gli ottimi consensi raccolti in giro con il cortometraggio “Un Ciel Bleu Presque Parfait” del 2016, ha trasformato il suo short in una Continua a leggere

La Samaritana

la samaritanadi Kim Ki-Duk (Corea del Sud, 2004)

Questa volta il contrasto è ancora più forte, perché dietro una locandina angelica si nasconde l’ennesimo film di Kim Ki-Duk pregno di dolore, di violenza e di morte, un intreccio di sensazioni raccontate sempre con grande sensibilità. “La Samaritana” (“Samaria”) esce pochi mesi prima rispetto all’acclamato “Ferro 3” (2004), chiudendo una stagione trionfale per il regista coreano (il Continua a leggere

Bully

bullydi Larry Clark (Stati Uniti, 2001)

“Bully” è sicuramente meno celebre di “Kids” (1995) e “Ken Park” (2002), ma si inserisce a pieno titolo tra le opere più efficaci e affascinanti tra quelle dirette da Larry Clark. In questo caso il regista dell’Oklahoma evita qualunque tipo di shock programmato (“Ken Park” appunto), raccontandoci l’ennesima storia di disagio adolescenziale senza mai cedere alla spettacolarizzazione Continua a leggere

Kater

katerdi Händl Klaus (Austria, 2016)

Una locandina rassicurante per un film doloroso e tormentato. “Kater” rappresenta l’opera seconda per il regista austriaco Händl Klaus, dopo lo sconosciuto debutto “März” del 2008. E’ impossibile poter parlare di un titolo del genere senza evitare lo spoiler, perciò vi avvisiamo che nel corso della recensione sarà fatto un riferimento esplicito alla scena madre che avviene dopo Continua a leggere