Mrak

di Dušan Milić (Serbia/Italia, 2022)

Tra i film più interessanti visti di recente al Trieste Film Festival, spicca questo “Mrak” (“Darkling”), una coproduzione tra ben cinque paesi (Serbia, Italia, Danimarca, Bulgaria e Grecia) per la regia di Dušan Milić. Qui a entrare in gioco è la travagliata storia contemporanea dei Balcani: la pellicola è infatti ambientata nel 2004, quando la tensione sociale nei Continua a leggere

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Confessions

di Tetsuya Nakashima (Giappone, 2010)

“Confessions” (“Kokuhaku”) è il primo thriller diretto da Tetsuya Nakashima, regista giapponese in precedenza conosciuto e apprezzato in patria per le sue colorate commedie pop. Questo cambio di rotta si rivela un passo importante per la sua carriera: “Confessions” entra infatti nella cosiddetta short-list come candidato per l’Oscar al miglior film straniero Continua a leggere

Silenced

di Hwang Dong-Hyuk (Corea del Sud, 2011)

Cosa diavolo stava combinando dieci anni fa il regista/sceneggiatore della celebratissima serie “Squid Game”? Possiamo parlare di un vero e proprio salto mortale nel passato, poiché nel 2011 Hwang Dong-Hyuk aveva appena realizzato un film drammatico tra i più dolorosi e strazianti mai girati in Corea del Sud, “Silenced” (da noi all’epoca premiato al Continua a leggere

Skinning

di Stevan Filipovic (Serbia, 2010)

“Skinning” (“Sisanje”) è un lungometraggio incentrato su un argomento molto delicato, considerando che dopo il crollo del blocco sovietico sono stati proprio i paesi dell’Europa orientale a dover fronteggiare degli enormi rigurgiti nazionalisti: il caso eclatante della ex Jugoslavia continua ancora oggi a tormentare la coscienza di molte persone, non a caso Continua a leggere

The Redeemer: Son Of Satan

di Constantine S. Gochis (Stati Uniti, 1978)

“The Redeemer: Son Of Satan” è stato girato in Virginia nel 1976 ma è uscito soltanto due anni dopo, quando stava cominciando a fiorire l’epoca d’oro delle pellicole slasher. Per il regista Constantine S. Gochis non c’era dunque l’intenzione di infilarsi all’interno di un determinato filone, anche perché nel 1976 il genere non era stato ancora codificato e Continua a leggere

Bad Luck Banging Or Loony Porn

di Radu Jude (Romania/Croazia/Repubblica Ceca, 2021)

Sono in molti quelli che devono stare alla larga dal film che ha vinto il Festival di Berlino 2021: gli ipocriti, i falsi moralisti, i bacchettoni, i benpensanti e chiunque abbia una mentalità chiusa (solitamente si tratta di quegli individui che passano la maggior parte del loro tempo a giudicare gli altri, senza mai fare un minimo di autocritica). Continua a leggere

Han Gong-Ju

di Lee Su-Jin (Corea del Sud, 2013)

Una delle tematiche cinematografiche più scottanti e dolorose è quella legata agli abusi sessuali, un orrore che può essere messo in scena in mille modi diversi. In Corea del Sud la finzione ha spesso trovato terreno fertile nel revenge movie, come per esempio abbiamo visto nel devastante “Bedevilled” (2010). Ma se alla base di tutto c’è una storia realmente Continua a leggere

L’Ultima Ora

di Sébastien Marnier (Francia, 2018) 

Se state cercando un film strano, “L’Ultima Ora” (“L’Heure De La Sortie”) potrebbe fare al caso vostro. Si tratta di un prodotto sui generis perché ci parla di qualcosa di molto attuale, facendolo però in maniera contorta, criptica e inquietante, come se un dramma come tanti all’improvviso prendesse i connotati di un mystery/thriller senza via di scampo Continua a leggere

Playground

playgrounddi Bartosz M. Kowalski (Polonia, 2016)

Possiamo considerare “Playground” (“Plac Zabaw”) uno degli esordi più controversi di questi ultimi anni, una pellicola che ha fatto tanto discutere al Festival di San Sebastián del 2016, dove alcuni spettatori hanno abbandonato la sala durante la proiezione. Partendo da un fatto di cronaca realmente accaduto, il regista Bartosz M. Kowalski ci sbatte in faccia la semplicità con la quale il male Continua a leggere

I Ragazzi Del Massacro

i ragazzi dmdi Fernando Di Leo (Italia, 1969)

Comincia con “I Ragazzi Del Massacro” il sodalizio tra Fernando Di Leo (qui al suo primo noir) e lo scrittore di origini ucraine Giorgio Scerbanenco (risale al 1968 la pubblicazione del suo libro omonimo), due personaggi accomunati da un elemento molto importante: voler raccontare il lato oscuro e nascosto del nostro paese, a cominciare da quelle contraddizioni sociali figlie di un boom Continua a leggere