Clean, Shaven

clean, shavendi Lodge Kerrigan (Stati Uniti, 1993)

Quello di Lodge Kerrigan è un debutto tra i più coraggiosi visti durante l’ultima decade dello scorso secolo. “Ho cercato di esaminare la realtà soggettiva di qualcuno che ha sofferto di schizofrenia, per provare a mettere il pubblico nella posizione di percepirne i sintomi come io immagino che siano: allucinazioni uditive, paranoia crescente, sentimenti dissociativi, ansiaContinua a leggere

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Images

imagesdi Robert Altman (UK/Stati Uniti, 1972)

“Images” si pone come anello di congiunzione all’interno di un’ipotetica trilogia dedicata al mondo femminile. “Quel Freddo Giorno Nel Parco” è infatti del 1969 mentre “3 Women” (una delle vette assolute del cinema di Altman) è del 1977. “Images” però – a dispetto dei titoli sopracitati – rappresenta l’unica vera incursione nel cinema di confine per il regista del Missouri, qui artefice di un thriller Continua a leggere

Julien Donkey-Boy

julien d-bdi Harmony Korine (Stati Uniti, 1999)

Due anni dopo il cult “Gummo” (1997), Harmony Korine torna in pista con un film meno dispersivo ma molto più sperimentale. Incentra le vicende su una famiglia disagiata, ispirandosi alla malattia di suo zio Eddie (a cui è dedicata la pellicola e che in partenza avrebbe voluto nel ruolo del protagonista).
Lo scozzese Ewen Bremner (già visto in “Trainspotting”) Continua a leggere

Repulsion

repulsiondi Roman Polanski (Gran Bretagna, 1965)

Il cinema dell’ossessione e della paranoia appartiene a Roman Polanski. Film come “Repulsion” (1965), “Rosemary’s Baby” (1968) e “L’Inquilino Del Terzo Piano” (1976) costituiscono la cosiddetta trilogia dell’appartamento, poiché presentano numerosi punti in comune non solo nei luoghi chiusi dove si svolgono i fatti, ma anche nell’angoscia condivisa tra i vari protagonisti che si susseguono sullo schermo Continua a leggere

Kotoko

kotokodi Shinya Tsukamoto (Giappone, 2011)

Shinya Tsukamoto e il doppio. Avevamo assaporato questa tematica già nel valido “Gemini” (1999), ma dodici anni dopo il regista giapponese torna sull’argomento con un film a due facce, nel vero senso della parola. Scrive la sceneggiatura basandosi su una storia (praticamente autobiografica) pensata da Cocco, in arte Kotoko, cantante nipponica di successo che aveva già Continua a leggere

The Living And The Dead

the living and the deaddi Simon Rumley (Gran Bretagna, 2006)

Non è facile per un film trasmettere angoscia in maniera continuativa, eppure Simon Rumley ci è riuscito, con quello che possiamo definire uno dei disturbing drama più nevrotici del nuovo millennio. Ansia e impotenza, dolore e morte. “The Living And The Dead” è un grande film sulla malattia fisica che incontra quella mentale, due livelli di menomazione che nell’opera in Continua a leggere