Malum

di Anthony DiBlasi (Stati Uniti, 2023)

Nel 2014, uscirono un paio di horror ambientati all’interno di un’isolata stazione di polizia, due film che in qualche modo provavano a rimettere in circolo quelle sensazioni già provate con l’intramontabile “Distretto 13” (1976) di John Carpenter. Uno era “Let Us Prey” di Brian O’Malley, mentre l’altro era “Last Shift” di Anthony DiBlasi: nulla di eclatante Continua a leggere

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Sisu

di Jalmari Helander (Finlandia, 2022)

Dopo aver trionfato al Festival di Sitges in ben quattro categorie (miglior pellicola, miglior interprete maschile, migliore colonna sonora e miglior fotografia), “Sisu” è pronto a sbarcare sugli schermi di tutto il mondo. Il termine finlandese che dà il titolo all’opera non è traducibile con una singola parola, ma si può associare al coraggio, alla resilienza Continua a leggere

The Outwaters

di Robbie Banfitch (Stati Uniti, 2022)

Anche se la prolifica stagione dei found footage è ormai passata di moda, c’è sempre qualche regista intenzionato a non farla tramontare definitivamente. È il caso di Robbie Banfitch (classe 1985), il quale ha dichiarato di aver girato questo film pensando a titoli come “The Blair Witch Project” (1999), “The Tree Of Life” (2011) e “Willow Creek” (2013). Tra Continua a leggere

Martin

di George A. Romero (Stati Uniti, 1976)

Se consideriamo la carriera di George A. Romero al di là delle sue imprescindibili pellicole sugli zombi (la prima trilogia è un dono divino), c’è un piccolo film su cui è importante spendere due parole: ci riferiamo a “Martin”, un’opera che il regista americano ha sempre indicato come la sua preferita. Utilizziamo il titolo originale poiché questa breve Continua a leggere

Project Wolf Hunting

di Hongsun Kim (Corea del Sud, 2022)

Prendete un grande frullatore e infilateci dentro un’idea di base presa in prestito da “Con Air” (dei prigionieri che si ribellano durante il loro trasferimento), tante botte in modalità sovraumana (“Riki-Oh”) e una quantità di brutalità e di violenza non troppo dissimile da quella vista nel delirante “The Sadness” (giusto per restare in estremo oriente) Continua a leggere

Apocalypto

di Mel Gibson (Stati Uniti/Messico, 2006)

Due anni dopo la controversa esperienza messa in scena con “La Passione Di Cristo” (2004), Mel Gibson ci riporta nel passato, spostando il calendario in avanti fino ai primi vagiti del sedicesimo secolo. Il tema della morte e della sofferenza ora non appartiene più a un singolo uomo finito sulla croce, bensì a un popolo intero ancora inconsapevole di doversi Continua a leggere

El Mar

di Agustí Villaronga (Spagna, 2000)

Qui in Italia, la notizia della scomparsa di Agustí Villaronga (1953-2023) è passata praticamente inosservata. Un peccato, considerando che abbiamo perso uno dei più coraggiosi e controversi registi spagnoli di sempre: per lui pochi titoli, ma tutti di sostanza, a cominciare dal primissimo “Tras El Cristal” (1986), pellicola indispensabile per ogni amante del Continua a leggere

Watcher

di Chloe Okuno (Stati Uniti/Romania, 2022)

Per gli amanti del cinema della paranoia, “Watcher” è una visione imprescindibile. I riferimenti passano sia da Roman Polanski (qui spogliato di qualsiasi riferimento esoterico) che da Alfred Hitchcock (“La Finestra Sul Cortile”), per poi atterrare fino al recente “It Follows” (2014), pellicola che condivide alcune cose proprio con il prodotto in esame Continua a leggere

Invasion Of The Blood Farmers

di Ed Adlum (Stati Uniti, 1972)

“Invasion Of The Blood Farmers” (da noi “L’Invasione Dei Contadini Assassini”) è un horror che in pochi ricordano, soprattutto per via della sua confezione semi-amatoriale davvero povera di contenuti. Effetti spartani (il sangue è realizzato alla meno peggio), personaggi privi di spessore e una regia ai minimi storici rappresentano soltanto una Continua a leggere

Non Ho Sonno

di Dario Argento (Italia, 2001)

Spesso si usa dividere la carriera di Dario Argento in due fasi ben distinte: una prima parte a dir poco monumentale (quella che comprende tutti i suoi film usciti dal 1970 al 1987) e una seconda di misteriosa nonché totale involuzione (praticamente gli ultimi trent’anni della sua carriera). “Non Ho Sonno”, a nostro avviso, rappresenta un piccolo ma significativo Continua a leggere