Tesnota

tesnotadi Kantemir Balagov (Russia, 2017)

Mi chiamo Kantemir Balagov e sono cabardo. Sono nato nella città di Nalchik, Caucaso settentrionale, Russia. Questa storia è accaduta a Nalchik nel 1998”. Brevi ma eloquenti parole introduttive che ci catapultano dentro una realtà geopolitica poco conosciuta all’interno dello sterminato territorio ex sovietico, la Repubblica Autonoma Cabardino-Balcaria, un luogo rurale Continua a leggere

The Ugly Swans

the ugly swansdi Konstantin Lopushanskiy (Russia, 2006)

Nel cinema fantascientifico russo la componente filosofica è essenziale, basta rivolgersi ad Andrei Tarkovsky per ricevere tutte le risposte possibili. “The Ugly Swans” si ricollega proprio all’opera del celebre cineasta sovietico, perché curiosamente condivide con “Stalker” (1979) la stessa fonte (gli scrittori Boris e Arkadiy Strugatskiy, i cui libri hanno alimentato non poco questo tipo di immaginario) Continua a leggere

Hard To Be A God

hard to be a goddi Aleksey German (Russia, 2013)

Il testamento cinematografico di Aleksey German è uscito proprio durante l’anno della sua scomparsa (il 2013), grazie all’aiuto del figlio e della moglie Svetlana Karmalita (passata a miglior vita nel 2017) che si sono occupati di portare a termine gli ultimi dettagli. Si tratta di un’opera monumentale di ben 177 minuti che ha richiesto sei anni di riprese (finite nel 2006), alle quali è seguito un lungo lavoro in Continua a leggere

A Gentle Creature

a gentle creaturedi Sergey Loznitsa (Francia/Germania/Russia/Lettonia, 2017)

“A Gentle Creature” (“Krotkaya”) è un film sul processo di deumanizzazione nella Russia contemporanea, un termine che si riferisce a una serie di strategie psicologiche volte a escludere il singolo individuo o interi gruppi dalla società. Praticamente la negazione dell’umanità altrui, schiacciata da uno spietato ostracismo che non Continua a leggere

Cargo 200

c200V5BNTc5MDAxNzYwMl5BMl5BanBnXkFtZTgwNzYzMTA2MDE@._V1_di Aleksej Balabanov (Russia, 2007)

1984: l’Unione Sovietica è in guerra con l’Afghanistan, le vittime sono migliaia e gli aerei militari che riportano in patria i cadaveri possono trasportare non più di duecento bare alla volta, da qui il titolo dell’opera. Ma quello di Aleksej Oktjabrinovič Balabanov (regista scomparso prematuramente nel 2013) non è un film bellico, le notizie che giungono dal fronte rappresentano Continua a leggere

Un Posto Sulla Terra

un postodi Artur Aristakisyan (Russia, 2001)

Cinema della disperazione. Difficile descrivere “Un Posto Sulla Terra” con altre parole, perché in queste due ore tutto quello che scorre davanti ai nostri occhi appartiene esclusivamente a un mondo fatto di miseria, alienazione e sofferenza. Per il regista di origine moldava Artur Aristakisyan questo luogo si trova nel cuore di Mosca, l’ultimo posto sulla terra (il film è conosciuto anche con questo titolo) o Continua a leggere

Elena

elenadi Andrey Zvyagintsev (Russia, 2011)

Andrey Zvyagintsev è un regista tra i più capaci a sondare il vuoto e il marcio dei rapporti umani, soprattutto in un paese come la Russia martoriato dalle disparità sociali e dal disagio esistenziale dei ceti più poveri. Con il trascorrere degli anni Zvyagintsev è anche diventato più spietato, cinico e disilluso, pensiamo ai recenti “Leviathan” (2014) e “Loveless” (2017). Ma per comprendere appieno Continua a leggere

Nails

nailsdi Andrey Iskanov (Russia, 2003)

Mettiamo per un attimo da parte il cinema russo cupo ed esistenzialista che tanto ci piace (Andrey Zvyagintsev su tutti) per fare un salto tra le viscere della scena underground ex sovietica. Quella che ad esempio ci ha regalato perle estreme come “The Green Elephant” (1999). “Nails” (“Gvozdi”) atterra sullo schermo quattro anni più tardi e rappresenta l’esordio assoluto per un regista oggi piuttosto Continua a leggere

Red Krokodil

red krokodildi Domiziano Cristopharo (Italia, 2012)

Pochi anni fa in alcuni programmi televisivi si parlava del krokodil come di un pericolo imminente pronto a sbarcare anche nel nostro paese. In realtà si trattava dei soliti scoop giornalistici a caccia di audience, un po’ come è avvenuto recentemente per il fenomeno del blue whale. In entrambi i casi però tutto ha origine in Russia, un paese dove i livelli di disagio delle classi Continua a leggere

Zhit

1zhitdi Vasiliy Sigarev (Russia, 2012)

“Zhit” o altrimenti “Living”, un titolo beffardo come la vita dei protagonisti che si avvicendano sullo schermo. Tre storie indissolubilmente legate alla morte, alla non accettazione di essa e alla follia generata dalla perdita di un nostro caro. Quello di Vasiliy Sigarev è un ennesimo spaccato della Russia contemporanea, una visione funerea e nichilista di un paese dimenticato e disumanizzato Continua a leggere