Bones And All

di Luca Guadagnino (Italia/Stati Uniti, 2022)

A quattro anni di distanza dalle luci/ombre del tanto chiacchierato “Suspiria” (2018), Luca Guadagnino torna in pista con un film molto diverso dal suo predecessore, nonostante gli svariati affondi di natura horror. “Bones And All” (tratto dall’omonimo romanzo di Camille DeAngelis) si può infatti inserire sulla scia di “Chiamami Col Tuo Nome” (2017), un Continua a leggere

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2000: La Fine Dell’Uomo

di Cornel Wilde (Gran Bretagna, 1970)

Alla metà degli anni settanta, l’uomo aveva portato l’inquinamento della Terra al punto di una quasi irreparabile distruzione del suo habitat. Si era discusso molto sulla necessità di salvare il nostro pianeta, ma non si era fatto quasi niente di concreto”. Se oggi di queste problematiche ne parlano tutti (imprenditori, politici e mass media lo fanno Continua a leggere

American Honey

di Andrea Arnold (Stati Uniti/Gran Bretagna, 2016)

“American Honey” è un lungo esperimento di oltre centosessanta minuti. Andrea Arnold si è infatti affidata a un manipolo di attori non professionisti, a dialoghi spesso improvvisati e a una location on the road ben distante dalla sua terra di origine (per la regista inglese questo è stato il primo lavoro realizzato lontano dalla Gran Bretagna). La pellicola segna Continua a leggere

Vanishing Point

di Richard C. Sarafian (Stati Uniti, 1971)

“Vanishing Point” (da noi “Punto Zero”) è un road movie del 1971 che meriterebbe di stare molto più alto in un’ipotetica scala di valori legata ai film di culto usciti a cavallo tra i 60s e i 70s. Nessuno vuole mettere in discussione “Easy Rider” (1969), però l’opera di Richard C. Sarafian potrebbe tranquillamente essere lì, accanto a quel monumento Continua a leggere

Otac

di Srdan Golubovic (Serbia/Francia/Germania, 2020)

Dopo aver ottenuto una serie di riconoscimenti in giro per il mondo (tra cui un premio a Berlino), “Otac – Father” è sbarcato al Trieste Film Festival e si appresta a lasciare un segno profondo non solo all’interno del cinema balcanico, ma anche in prospettiva internazionale. Ispirandosi a una storia vera, il regista Srdan Golubovic è riuscito ad amalgamare Continua a leggere

Perdita Durango

di Álex De La Iglesia (Messico/Spagna, 1997)

Due anni dopo l’uscita del cult “El Día De La Bestia” (1995), Álex De La Iglesia subentra al collega Bigas Luna per la realizzazione di “Perdita Durango”, un film piuttosto ambizioso (ispirato a un romanzo di Barry Gifford) che viene prontamente plasmato attraverso le frizzanti derive pulp che stavano spopolando in quel periodo (torna in mente Continua a leggere

Natural Born Killers

di Oliver Stone (Stati Uniti, 1994)

Si può parlare di “Natural Born Killers” senza per forza scomodare dei termini in netta antitesi tra loro come capolavoro o schifezza colossale? A nostro avviso sì, perché è possibile trovare un punto di equilibrio tra le parti superando anche quell’onda emozionale che all’epoca decretò il successo del film soprattutto tra i più giovani. Davanti a un lavoro del Continua a leggere

Doom Generation

di Gregg Araki (Stati Uniti, 1995)

“Doom Generation” è pregno di anni novanta dal primo all’ultimo fotogramma, non a caso all’epoca per molti giovani (oggi ultraquarantenni) questo era da considerare un film manifesto. La cosiddetta Generazione X persa tra sesso, violenza e nichilismo. Inoltre la pellicola rappresenta il secondo e più celebre tassello della Teenage Apocalypse Trilogy, uno Continua a leggere

Il Buio Si Avvicina

il buio s adi Kathryn Bigelow (Stati Uniti, 1987)

Abbiamo scelto la bellissima locandina italiana per presentarvi “Il Buio Si Avvicina” (“Near Dark”), un film del 1987 capace di smarcarsi dal classico cinema sui vampiri di taglio tipicamente gotico. Ancora oggi questa pellicola resta tra le migliori mai realizzate da Kathryn Bigelow, non tanto per la storia in sé, quanto per le incredibili suggestioni notturne di cui essa è permeata. C’è anche da dire Continua a leggere

The Hitcher

The-Hitcher-La-lunga-strada-della-pauradi Robert Harmon (Stati Uniti, 1986)

E così ci saluta un grande attore come Rutger Hauer (1944-2019), curiosamente scomparso proprio nello stesso anno in cui muore il suo celebre personaggio Roy Batty (il replicante di “Blade Runner”). Ma quali sono stati i registi che sono riusciti a valorizzare al meglio le sue qualità? Su due piedi potremmo dire Paul Verhoeven (risposta scontata, la carriera di Hauer inizia con “Fiore Di Carne”) ma Continua a leggere