Bruno Reidal, Confession Of A Murderer

di Vincent Le Port (Francia, 2021)

All’interno del circuito cinematografico a noi caro, c’è da dire che “Bruno Reidal” non è un film basato su uno psicopatico come tanti altri. Per una volta, non è stato scelto un assassino divenuto celebre in patria per qualche strage sconsiderata (pensiamo ad esempio ad Olga Hepnarová nella ex Cecoslovacchia oppure a Martin Bryant in Australia) Continua a leggere

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Luzifer

di Peter Brunner (Austria, 2021)

Wo ist der Teufel?”, ovvero “Dov’è il diavolo?”. Questa è la domanda centrale presente in “Luzifer”, il cui titolo non deve trarre in inganno: qui infatti non ci sono né sinistre presenze luciferine né tantomeno fluorescenti creature diaboliche che si muovono tra le mura domestiche (pensiamo al celebre “Post Tenebras Lux”). La risposta tuttavia è dietro l’angolo Continua a leggere

The Devil’s Trap

di František Vláčil (Cecoslovacchia, 1962)

František Vláčil (1924-1999) è stato un mostro sacro del cinema ceco(slovacco), soprattutto alla luce del suo capolavoro “Marketa Lazarová” (1967), considerato da alcuni critici come il miglior film mai realizzato da quelle parti. Oggi però facciamo un piccolo passo indietro, in modo tale da conoscere un altro dramma storico non meno affascinante Continua a leggere

Le Ombre Degli Avi Dimenticati

di Sergei Parajanov (Unione Sovietica, 1965)

La carriera di questo regista nato nel 1924 da genitori armeni è stata a dir poco turbolenta: prima bersagliato dalla censura (le autorità sovietiche criticarono aspramente il suo operato) e poi finito in carcere (a cui seguirono molti anni di inattività), Sergei Parajanov ha osato sfidare in maniera coerente e personale il sistema, remando contro quelle istituzioni da Continua a leggere

Leviathan

di Andrey Zvyagintsev (Russia, 2014)

Tra i registi russi emersi con l’avvento del nuovo secolo, Andrey Zvyagintsev (classe 1964) si è spesso distinto per l’elevata qualità delle sue pellicole, molte delle quali hanno ottenuto importanti riconoscimenti in giro per il mondo. “Leviathan” è una di queste (miglior film straniero ai Golden Globe 2015 e poi ancora nella cinquina finale degli Oscar, sempre Continua a leggere

Dies Irae

di Carl Theodor Dreyer (Danimarca, 1943)

Durante l’occupazione nazista della Danimarca, Carl Theodor Dreyer gira uno dei suoi film più importanti, un dramma ambientato nel 1623 in una piccola comunità rurale danese. L’opera non solo mette in mostra l’esemplare linguaggio estetico del regista, ma ci permette anche di toccare con mano delle tematiche il cui sviluppo diventerà fondamentale Continua a leggere

Viridiana

di Luis Buñuel (Spagna/Messico, 1961)

Oltre a essere considerato uno dei migliori film diretti da Luis Buñuel, “Viridiana” è anche una delle sue pellicole più censurate e controverse: ci troviamo nel 1961 e contemporaneamente alla vittoria al Festival di Cannes, l’opera viene ritenuta sacrilega e blasfema dall’Osservatore Romano. Una voce che giunge in un attimo al regime franchista spagnolo Continua a leggere

Lourdes

di Jessica Hausner (Austria/Francia/Germania, 2009)

Per un appassionato di cinema, è quasi impossibile rimuovere dagli occhi quei grandi manifesti pubblicitari che nel 2009 accompagnarono l’uscita di “Lourdes” nelle sale italiane. Quello che in apparenza sembrava un film di pura propaganda religiosa, si rivelò invece un prodotto intelligente raccontato da uno sguardo freddo e distaccato, nella migliore Continua a leggere

Saint Maud

di Rose Glass (Gran Bretagna, 2019) 

Anche se negli ultimi anni il genere horror non se la passa troppo bene, alcuni registi sono riusciti a rigenerarlo attraverso un percorso più autoriale, forse meno appetibile da parte del pubblico più giovane ma assolutamente degno di nota da un punto di vista estetico e concettuale. Rose Glass, qui all’esordio, si accoda a quanto detto, rinunciando al modello Continua a leggere