Trip With The Teacher

di Earl Barton (Stati Uniti, 1975)

Negli anni settanta il cinema poteva permettersi proprio di tutto, persino un titolo come “Stupro Selvaggio” (questa denominazione italiana è per giunta fuorviante, visto che la violenza carnale è consumata fuori campo e non rappresenta affatto il fulcro della pellicola). Immaginatevi dunque un b-movie di quelli davvero beceri, dove il politicamente corretto va Continua a leggere

Chi L’Ha Vista Morire?

chidi Aldo Lado (Italia/Francia, 1972)

La prima cosa che resta ben impressa di questa pellicola è la nenia ossessiva cantata dai bambini, un coro di voci bianche che viene riproposto più volte durante le scene del film: l’artefice di questo ansiogeno score è un certo Ennio Morricone, qui alle prese con una delle sue colonne sonore più sottovalutate di sempre. Al resto ci pensa invece Aldo Lado, attraverso un discreto giallo di Continua a leggere

Three On A Meathook

three on a meathookdi William Girdler (Stati Uniti, 1972)

Tra i vari horror liberamente ispirati al famigerato serial killer americano Ed Gein, c’è da ricordare anche questo misconosciuto “Three On A Meathook”, un film dal budget microscopico che in realtà a livello storico ha la sua piccola importanza. L’artigiano William Girdler ruba qualche idea da “Psycho” (1960) ma soprattutto anticipa le lerce atmosfere di provincia che rivedremo da lì a poco in Continua a leggere

La Belva Dell’Autostrada

la belva dell'autostradadi Ida Lupino (Stati Uniti, 1953)

“La Belva Dell’Autostrada” (“The Hitch-Hiker”) è un thriller-noir ispirato a un evento di cronaca nera accaduto in California all’inizio degli anni cinquanta, quando un uomo di nome Billy Cook, dopo aver assassinato una famiglia di cinque persone e poi un altro povero malcapitato, si mise in fuga sequestrando due cacciatori per cercare di raggiungere prima possibile il confine messicano. Ida Continua a leggere

Psycho

psychodi Alfred Hitchcock (Stati Uniti, 1960)

Quante volte avremmo sentito nominare, citare o celebrare questa pietra miliare del cinema? Quante volte avremmo visto e rivisto la famosa scena della doccia? C’è poco da fare, “Psycho” (o se volete “Psyco”) è uno di quei capolavori che ha stravolto non solo la concezione di thriller psicologico, ma anche la carriera stessa di Alfred Hitchcock. Un grande e meritato successo commerciale che a Continua a leggere

Il Mostro Di St. Pauli

the golden glovedi Fatih Akin (Germania/Francia, 2019)

Fatih Akin (classe 1973), nato in Germania da genitori turchi, è un regista che almeno al Festival di Berlino non conosce le mezze misure: se il 2004 è stato l’anno della consacrazione (“La Sposa Turca” ha vinto a mani basse la manifestazione), il nuovo film presentato nel 2019 ha ricevuto più fischi che applausi sconvolgendo molti spettatori, alcuni dei quali fuggiti dalla sala dopo pochi minuti di Continua a leggere

The Hitcher

The-Hitcher-La-lunga-strada-della-pauradi Robert Harmon (Stati Uniti, 1986)

E così ci saluta un grande attore come Rutger Hauer (1944-2019), curiosamente scomparso proprio nello stesso anno in cui muore il suo celebre personaggio Roy Batty (il replicante di “Blade Runner”). Ma quali sono stati i registi che sono riusciti a valorizzare al meglio le sue qualità? Su due piedi potremmo dire Paul Verhoeven (risposta scontata, la carriera di Hauer inizia con “Fiore Di Carne”) ma Continua a leggere

Trauma

traumadi Lucio A. Rojas (Cile, 2017)

Tra le nuove frontiere del cinema di confine, l’America latina sta trovando sempre più spazio, con il Messico a fare da indiscutibile motore trainante (i recenti e controversi “Atroz” e “We Are The Flesh” hanno in qualche modo lasciato il segno). Scendendo a sud, ci siamo imbattuti in un altro film di quelli da pugno nello stomaco, “Trauma”, un’opera diretta dal cileno Lucio A. Rojas che ha tutte le carte in regola Continua a leggere

Wolf Creek

wc_di Greg McLean (Australia, 2005)

Nel 2005 “Wolf Creek” ha rilanciato le quotazioni del cinema ozploitation, ponendosi come onesta alternativa al revival delle tante pellicole horror americane dello stesso periodo. Il grande fascino dell’outback australiano (sfruttato nel migliore dei modi dal regista esordiente Greg McLean), oltre a un villain decisamente azzeccato come Mick Taylor, hanno permesso all’opera di emergere al di là Continua a leggere

The House That Jack Built

la casa di jackdi Lars Von Trier (Danimarca/Francia, 2018)

La censura è un’arma a doppio taglio. Insulta e svilisce il lavoro di un regista ma allo stesso tempo riesce ad attirare ancora di più l’attenzione del pubblico, aumentando la curiosità attorno al prodotto incriminato. “The House That Jack Built” (preferiamo mantenere il titolo originale rispetto alla banale semplificazione “La Casa Di Jack”) finalmente è arrivato in Italia ma non è stata un’uscita come Continua a leggere