Horsehead

horsehead-poster-alternatedi Romain Basset (Francia, 2014)

Durante l’esplorazione dei sogni si incontrano molti schemi simbolici, tra cui il cavallo. Carl Jung lo definisce l’archetipo della madre mentre per molti teorici è il traghettatore, la guida per l’aldilà o un messaggero della morte”.
La partenza è fulminante: subito dopo una splendida scena onirica, “Horsehead” prende vita focalizzandosi sul significato degli incubi ricorrenti Continua a leggere

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L’Amant Double

l'amant doubledi François Ozon (Francia/Belgio, 2017)

Il cinema di François Ozon è spesso ambizioso nell’affondare le unghie all’interno della sessualità, della fragilità umana e dei rapporti interpersonali: forse proprio per questo motivo molte opere da lui dirette non hanno mai trovato una consacrazione unanime da parte del pubblico e della critica. Una convinzione che ritorna con prepotenza nel suo ultimo “L’Amant Double”, già Continua a leggere

Gozu

gozudi Takashi Miike (Giappone, 2003)

Con “Gozu” Takashi Miike riuscì a sorprendere la critica e il pubblico nell’edizione 2003 del Festival di Cannes. In effetti non solo si tratta di una pellicola tra le più folli mai dirette dal regista giapponese, ma è un’opera che riesce a catturare lo sguardo per la sua stratificazione continua di immagini e contenuti, la quale richiede un’attenzione costante da parte dello spettatore. In Continua a leggere

Le Orme

le ormedi Luigi Bazzoni (Italia, 1975)

“Le Orme” è un film diverso, il punto di incontro tra giallo, psicanalisi e fantascienza che prende le dovute distanze da quanto visto in Italia negli anni precedenti. Luigi Bazzoni realizza così il suo lavoro più ermetico e raffinato, debitore sia nei confronti di Robert Altman che di Roman Polanski, una pellicola ricca di fascino che si può annoverare tra le più complesse del periodo (probabilmente la migliore Continua a leggere