Endgame – Bronx Lotta Finale

di Joe D’Amato (Italia, 1983)

È il 1983 quando Joe D’Amato approda momentaneamente al cinema post-apocalittico, realizzando due film appartenenti a un filone abbastanza popolare durante quel periodo: se però con “Anno 2020 – I Gladiatori Del Futuro” (diretto a quattro mani con l’amico Eastman/Montefiori) c’è ben poco da ricordare, è con “Endgame – Bronx Lotta Finale” che Continua a leggere

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Night Of The Comet

di Thom Eberhardt (Stati Uniti, 1984)

Probabilmente i cultori degli anni ottanta questo film se lo ricordano benissimo: le atmosfere, quel cielo perennemente rossastro, la colonna sonora, le capigliature cotonate delle protagoniste, sono davvero tanti gli ingredienti capaci di far felici i numerosi appassionati di quel decennio. Tutto ciò al di là di uno script piuttosto banale e privo di ritmo Continua a leggere

Prisoners Of The Ghostland

di Sion Sono (Stati Uniti/Giappone, 2021)

Come per magia, il destino di Sion Sono (qui al suo primo lungometraggio in lingua inglese) ha incrociato quello di Nicolas Cage, la cui seconda vita nel cinema di genere si sta rivelando per certi versi sorprendente. A produrre troviamo la XYZ Films, giunta ormai alla sua quarta collaborazione con l’attore americano (dopo “Mom And Dad”, “Mandy” e Continua a leggere

Curse Of The Blind Dead

di Raffaele Picchio (Italia, 2020)

Dopo un’attesa fin troppo prolungata, “Curse Of The Blind Dead” si è finalmente materializzato sugli schermi. Lo aspettavamo al varco per una serie di motivi, anche solo per un ritorno all’horror più viscerale dopo la parentesi meno riuscita dell’ultimo “The Blind King” (2016). Chiedevamo soltanto questo a Raffaele Picchio e siamo stati accontentati, non a caso Continua a leggere

The Whispering Star

the whispering stardi Sion Sono (Giappone, 2015)

Durante il 2015 Sion Sono di film ne ha girati parecchi, ma fino a quel momento non aveva realizzato nessuna pellicola anche minimamente simile a questo “The Whispering Star” (“Hiso Hiso Boshi”), un tributo molto personale a quella fantascienza filosofica spesso di complessa assimilazione. Per il genere trattato, un lavoro relativamente breve (neppure cento minuti) e Continua a leggere

Hardware

hardwaredi Richard Stanley (Gran Bretagna, 1990)

Quando il budget non è alto, il cinema di fantascienza può giocarsi tante altre carte: la fotografia, le scenografie, la colonna sonora e molte altre felici intuizioni, praticamente quello che ha fatto Richard Stanley al suo primo lungometraggio, un film che sulla carta non inventa nulla di nuovo, assemblando atmosfere e iconografie del passato all’interno di un polveroso e avvolgente contesto Continua a leggere

Threads

threadsdi Mick Jackson (Gran Bretagna, 1984)

Non ho idea di quali armi serviranno per combattere la terza guerra mondiale, ma la quarta sarà combattuta con i bastoni e con le pietre”. Questa frase, attribuita ad Albert Einstein, lascia trasparire tutti i timori di un ipotetico conflitto nucleare, un leitmotiv che ritroviamo ossessivamente durante la lunga stagione della guerra fredda. Con il trascorrere degli anni, accanto Continua a leggere

28 Giorni Dopo

28di Danny Boyle (Gran Bretagna, 2002)

Scrivere una breve retrospettiva su “28 Giorni Dopo” (“28 Days Later…”) rappresenta l’occasione giusta per ribadire la differenza, a nostro avviso abissale, tra il cinema degli zombi e quello degli infetti. Da una parte gli storici film di George Romero e derivati, dall’altra una serie di pellicole in cui questi morti viventi (neppure tanto morti a dire il vero) corrono all’impazzata come cani rabbiosi. In tal Continua a leggere

The Road

locandinadi John Hillcoat (Stati Uniti, 2009)

Inizialmente per “The Road” non era prevista nessuna distribuzione italiana, un film troppo deprimente secondo alcuni geniacci che decidono per noi quello che deve uscire in sala. Poi, con un po’ di ritardo, l’opera è atterrata meritatamente sui nostri schermi: in effetti sarebbe stato un peccato non potersi gustare al cinema una delle migliori pellicole post-apocalittiche del nuovo secolo, un Continua a leggere

Hostile

hostiledi Mathieu Turi (Francia, 2017)

Il deserto nei pressi di Ouarzazate è una location molto gettonata dal cinema, non a caso questa cittadina è considerata una piccola Hollywood marocchina. Da qui sono passati in tanti, in tempi non troppo lontani persino Ridley Scott con “Il Gladiatore” (2000), Alejandro G. Iñárritu con “Babel” (2006) e Alexandre Aja con il valido remake de “Le Colline Hanno Gli Occhi” (2006) Continua a leggere