Cold Fish

cold fishdi Sion Sono (Giappone, 2010)

Se “Love Exposure” (2008) si può considerare il film più completo (e celebrato) tra quelli diretti da Sion Sono, “Cold Fish” è sicuramente quello più oscuro e malsano. Una lenta discesa all’inferno che vola via in un batter d’occhio, nonostante il minutaggio sfiori le due ore e mezza di durata. Un’opera liberamente ispirata a una storia vera avvenuta in Giappone (i Saitama dog-lovers murders) Continua a leggere

L’orrore insito nell’uomo. Il pessimismo nella prima trilogia zombi di George Romero

roMy zombies will never take over the world because I need the humans. The humans are the ones I dislike the most, and they’re where the trouble really lies.

(George A. Romero, 1940 – 2017)

Il cinema piange un genio. Un rivoluzionario. Colui che ha posto la linea di confine tra horror classico e horror moderno. “La Notte Dei Morti Viventi” (“Night Of The Living Dead”, 1968) introduce la figura dello zombi contestualizzato all’interno della società contemporanea, lontano perciò da quelle derive vudù caraibiche che avevano contraddistinto il cinema dei morti viventi fino a quel periodo. Non più rituali e stregoni, ma un chiaro riferimento Continua a leggere

My Joy

my joydi Sergey Loznitsa (Ucraina/Germania, 2010)

Sergey Loznitsa è uno degli interpreti più apprezzati del cinema post-sovietico di questo decennio. Nato nel 1954 in quella che oggi è la Bielorussia, cresciuto in Ucraina e formatosi artisticamente a Mosca, il regista ha mosso i primi passi con una lunga serie di documentari per poi esordire a Cannes con “My Joy”, opera che non avrebbe per nulla sfigurato nel nostro articolo di Continua a leggere

Mouchette

MV5BMTk5NzgwOTMxMV5BMl5BanBnXkFtZTcwMDk2NDE0MQ@@._V1_di Robert Bresson (Francia, 1967)

Cinema estremo è anche cinema del dolore. “Mouchette – Tutta La Vita In Una Notte” è una profonda riflessione sul male realizzata da uno dei registi più influenti dello scorso secolo, Robert Bresson, indiscusso maestro francese del minimalismo. Un codice nel quale lo spettatore diventa il vero protagonista, poiché tocca a lui dover decifrare quelle sensazioni che i personaggi Continua a leggere

Made In Hong Kong

15975175_1317323634997171_7213680743311852697_odi Fruit Chan (Hong Kong, 1997)

Made In Hong Kong” è un film di cruciale importanza per il cinema orientale, sia perché ha scoperto il talento di un regista eclettico e originale come Fruit Chan (suoi i successivi e meritevoli “Dumplings” e “The Midnight After”), sia perché anticipa meglio di qualunque altra pellicola il disagio e la crisi dell’ex colonia britannica durante il passaggio alla Cina, avvenuto proprio nel 1997. Continua a leggere