L’Odore Della Notte

di Claudio Caligari (Italia, 1998)

Anche se il compianto (e spesso incompreso) Claudio Caligari ha diretto soltanto tre lungometraggi, è importante seguire una scala di valori capace di mettere in profonda relazione queste sue opere, un po’ come facciamo per molti altri registi. Un comparativismo storico in questo caso assolutamente necessario, perché è innegabile che ci sia un preciso filo Continua a leggere

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Strade Perdute

strade perdutedi David Lynch (Stati Uniti/Francia, 1997)

Molti film di David Lynch non hanno bisogno di alcuna spiegazione, altrimenti non sarebbero film di David Lynch. Cominciare con questa semplice constatazione forse è il modo migliore per buttare giù due righe su “Strade Perdute” (“Lost Highway”), un noir tanto criptico quanto magnetico capace di mutare la pelle in maniera repentina pur mantenendo intatta la sua essenza Continua a leggere

Milano Violenta

milano violentadi Mario Caiano (Italia, 1976)

“Milano Violenta” non ha nulla a che spartire con “Roma Violenta” (1975) di Marino Girolami o con “Napoli Violenta” (1976) di Umberto Lenzi, neppure il regista, in questo caso Mario Caiano (un altro personaggio navigato che i generi del cinema bis li aveva attraversati tutti). Milano inoltre qui si vede poco, praticamente all’inizio, la prima di una serie di anomalie che in qualche modo riescono a plasmare Continua a leggere

Killer Joe

kjdi William Friedkin (Stati Uniti, 2011)

Se è vero che “Killer Joe” esce in un periodo in cui diventa quasi automatico il paragone con le opere di Quentin Tarantino o dei fratelli Coen, bisogna comunque rimarcare il fatto che il regista non è certo un pivello sbucato da chissà dove: William Friedkin nasce prima di tutto come esponente della New Hollywood, dunque un innovatore ma soprattutto un personaggio capace di adeguarsi Continua a leggere

L’Imbalsamatore

l'imbalsamatoredi Matteo Garrone (Italia, 2002)

Anche se qualcuno se ne è accorto un po’ in ritardo (con il recente “Dogman”), non è certo una novità il fatto che Matteo Garrone sia un regista capace di trasformare in oro alcune vicende di cronaca nera accadute nel nostro paese. Era già capitato con “Primo Amore” (2004) e ancora prima con “L’Imbalsamatore”, la sua pellicola più vicina al noir nel senso stretto del termine, soprattutto per via di Continua a leggere

Angel Heart

angel heartdi Alan Parker (Stati Uniti/Canada/UK, 1987)

Quando un film è ambientato in Louisiana, già parte con qualche punto di vantaggio, non a caso Alan Parker sceglie proprio il profondo sud per ambientare questo thriller intriso di elementi horror, un lavoro meno conosciuto rispetto ai suoi cavalli di battaglia (“Fuga Di Mezzanotte”, “Saranno Famosi” e “Mississippi Burning”) ma non per questo meno interessante. Nonostante si tratti di un prodotto di Continua a leggere

M – Il Mostro Di Düsseldorf

mdi Fritz Lang (Germania, 1931)

“M – Il Mostro Di Düsseldorf” (“M – Eine Stadt Sucht Einen Mörder”) è il primo lavoro di Fritz Lang ad avvalersi del sonoro, una potenzialità che il regista viennese sfrutta con estrema intelligenza fin dalle primissime battute del film. La grandezza di Lang emerge proprio attraverso questa peculiarità, una novità tecnica messa immediatamente al servizio della storia e delle oscure suggestioni in essa Continua a leggere

Sonatine

sonatinedi Takeshi Kitano (Giappone, 1993)

Per una serie di motivi, nel 1993 si chiude la prima fase artistica di Takeshi Kitano. “Sonatine” (uno dei suoi film più amati e celebrati dal pubblico) lascia esplodere definitivamente la sua poetica cinematografica: questo percorso viene però ridimensionato e riformulato durante l’anno seguente, quando il regista rimane vittima di un grave incidente motociclistico che segna Continua a leggere

Solo Dio Perdona

solo dio perdonadi Nicolas Winding Refn (Danimarca/Francia, 2013)

Se dovessimo identificare un oggetto misterioso all’interno della filmografia di Nicolas Winding Refn, “Solo Dio Perdona” (“Only God Forgives”) sarebbe immediatamente chiamato in causa. Nonostante la presenza di Ryan Gosling e di un linguaggio estetico in linea con il precedente “Drive” (2011), il regista danese fa un passo indietro e riprende in mano un Continua a leggere

Il Lago Delle Oche Selvatiche

il lago delle oche selvatichedi Diao Yinan (Cina/Francia, 2019)

Erano trascorsi alcuni anni dall’ultimo film di Diao Yinan, regista appartenente alla cosiddetta sesta generazione di cineasti cinesi. Il precedente “Fuochi D’Artificio In Pieno Giorno” (meglio chiamarlo con il titolo internazionale “Black Coal, Thin Ice”), dopo aver sbancato il Festival di Berlino nel 2014, lo ricordiamo ancora oggi come un noir baciato da una splendida location nel nord della Cina, una pellicola Continua a leggere