Texas Chainsaw Massacre

di David Blue Garcia (Stati Uniti, 2022)

Realizzare un sequel diretto è una grande paraculata. Significa bypassare tutto quello che è stato fatto nei decenni precedenti, prendendosi praticamente il merito (ma anche la responsabilità) di ripartire dal capolavoro originario, quello che ha scritto la storia del genere: è accaduto di recente con “Halloween” (2018) di David Gordon Green e succede Continua a leggere

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The Trip

di Tommy Wirkola (Norvegia, 2021)

Black humour e splatter possono andare perfettamente a braccetto, perché il sangue nel cinema può anche essere uno scintillante fluido capace di divertire e di intrattenere. Tommy Wirkola questo lo sa molto bene, non a caso tale formula l’ha già applicata alla perfezione con il riuscitissimo “Dead Snow 2: Red vs Dead” (2014), a nostro avviso il suo miglior Continua a leggere

La Nuée

di Just Philippot (Francia, 2020)

Le risorse alimentari diminuiscono anno dopo anno, mentre la popolazione mondiale continua inesorabilmente a crescere: per tale motivo si parla sempre più spesso di insetti come cibo del futuro (in tanti paesi questa è già una consuetudine), dopotutto alcune specie di locuste/cavallette hanno un contenuto proteico molto più elevato rispetto a Continua a leggere

A Classic Horror Story

di Roberto De Feo e Paolo Strippoli (Italia, 2021)

Roberto De Feo e Paolo Strippoli lo ammettono senza nascondersi dietro un dito. Non poteva esserci titolo più onesto e ruffiano di “A Classic Horror Story”, una produzione Netflix che rinuncia a qualsiasi tipo di novità pur di restare aggrappata all’interno di una comfort zone riconoscibile all’istante. Rischiare qualcosa di più personale o azzardato? Nemmeno per Continua a leggere

Fear Street Parte 1: 1994

di Leigh Janiak (Stati Uniti, 2021)

Luglio è il mese di “Fear Street”, una trilogia horror basata sui racconti dello scrittore americano Robert Lawrence Stine, praticamente uno Stephen King per giovani lettori (young adult è la parola chiave). Si tratta di tre opere collegate tra loro che usciranno a distanza di sette giorni sulla piattaforma Netflix, seguendo un viaggio a ritroso che parte dal Continua a leggere

Night In Paradise

di Park Hoon-Jung (Corea del Sud, 2020)

Già passato in rassegna fuori concorso al Festival di Venezia 2020 (quello per pochi intimi), “Night In Paradise” ha finalmente raggiunto un pubblico più vasto grazie all’interesse di Netflix. Dietro la macchina da presa ritroviamo una nostra vecchia conoscenza, ovvero quel Park Hoon-Jung già sceneggiatore dello straripante “I Saw The Devil” (2010) ma poi Continua a leggere

Sto Pensando Di Finirla Qui

di Charlie Kaufman (Stati Uniti, 2020)

Con “Sto Pensando Di Finirla Qui” (“I’m Thinking Of Ending Things”) l’utente medio di Netflix potrebbe incontrare parecchie difficoltà, perché si tratta di un film piuttosto complesso indicato soltanto a una determinata fetta di pubblico. Dopotutto a un regista e sceneggiatore come Charlie Kaufman (già impegnato dietro la mdp con “Synecdoche, New York” e “Anomalisa”) non Continua a leggere

Il Buco

el hoyodi Galder Gaztelu-Urrutia (Spagna, 2019)

Sarà solo il tempo a decretarlo, ma siamo pronti a scommettere che “Il Buco” (“El Hoyo”) possa presto diventare un piccolo classico del cinema sci-fi. Non a caso, dopo il successo riscontrato al Festival di Toronto (dove l’opera è stata presentata in anteprima mondiale), Netflix ha subito fiutato le sue potenzialità, acquistandone i diritti in modo tale da poterla distribuire in esclusiva sulla sua Continua a leggere

Uncut Gems

uncut gemsdi Benny Safdie e Josh Safdie (Stati Uniti, 2019)

Lo straordinario thriller metropolitano “Good Time” (2017) non è stato un miracolo avvenuto per caso, perché “Uncut Gems” dimostra che i fratelli Safdie hanno davvero qualità e personalità da vendere. Li abbiamo attesi al varco per oltre due anni e siamo stati ripagati da un’altra perla di alto spessore, un film questa volta meno cupo e notturno ma altrettanto dirompente per via di una storia di quelle Continua a leggere

Wounds

woundsdi Babak Anvari (Gran Bretagna, 2019)

I lunghi tentacoli di Netflix hanno raggiunto anche Babak Anvari, regista di origine iraniana (ma residente in Inghilterra) che nel 2016 si era messo in luce con il valido “Under The Shadow”, una sorta di risposta mediorientale – con implicazioni legate alla guerra – al più celebre “The Babadook” (2014). Con “Wounds” cambiano molte cose, perché Anvari ci trasporta in un presente storico dove il sovrannaturale Continua a leggere