Vortex

di Gaspar Noé (Francia/Belgio, 2021)

La vecchiaia stessa è una malattia. Ancora meglio, “senectus ipsa est morbus”, come affermava il commediografo romano Publio Terenzio Afro in una sua opera del secondo secolo avanti Cristo. Accostando la succitata frase alla filosofia esistenzialista di Gaspar Noé (“le temps détruit tout”), non può che nascere il vortice, quel turbinìo capace di Continua a leggere

Pubblicità

Blue

di Derek Jarman (Gran Bretagna/Giappone, 1993)

Che bisogno c’è di tante notizie dall’estero, quando tutto ciò che riguarda la vita e la morte viene trattato e agisce dentro di me?”. Questa è una delle prime considerazioni presenti in “Blue”, l’ultimo film scritto e diretto da Derek Jarman: egli all’epoca, già gravemente ammalato per una serie di complicazioni dovute al virus dell’HIV, si Continua a leggere

Ode To Nothing

di Dwein Baltazar (Filippine, 2018)

Questo dramma ci parla di solitudine, di vana speranza e di un vuoto da colmare: intitolarlo “Ode To Nothing” (“Oda Sa Wala”) non è stato dunque un caso, proprio perché all’interno del baratro non c’è possibilità di vedere la luce. Per raccontarci questa storia, la regista Dwein Baltazar ci trascina dentro una casupola piuttosto umile utilizzata anche Continua a leggere

The Painted Bird

di Václav Marhoul (Repubblica Ceca/Slovacchia/Ucraina, 2019)

Ci sono voluti oltre dieci anni per realizzare questo lungometraggio di ben due ore e quarantanove minuti, un ennesimo (straziante) manifesto del cinema di guerra proveniente dai paesi del blocco (oggi ex) sovietico. Una produzione sontuosa ispirata all’omonimo romanzo di Jerzy Kosinski e presentata a Venezia nel 2019, dove l’opera ha raccolto Continua a leggere

Purgatoryo

di Roderick Cabrido (Filippine, 2016)

L’obitorio come un purgatorio, perché in attesa del loro funerale (dunque la via per il paradiso) questi cadaveri finiscono lì dentro, stesi all’interno di una vasca o sopra un tavolo di acciaio. Un’atmosfera gelida, illuminata sporadicamente da luci fredde e bluastre. Se per i defunti questo luogo rappresenta soltanto un transito per chissà dove, per i vivi è un Continua a leggere

Unfriended: Dark Web

di Stephen Susco (Stati Uniti, 2018)

Anche se parlare di sequel vero e proprio è ovviamente fuorviante, “Unfriended: Dark Web” si infila sulla scia del primo capitolo diretto da Levan Gabriadze nel 2014, mettendo però da parte ogni riferimento al sovrannaturale (con risultati finalmente degni di nota). Qui viene meno l’originalità del prototipo “Unfriended”, ma si sale vertiginosamente a Continua a leggere

Daisy Diamond

di Simon Staho (Danimarca, 2007)

I due film più conosciuti e apprezzati del danese Simon Staho hanno in comune più di un tragico elemento: la morte, la rinuncia, il fallimento, l’incomunicabilità, l’autoflagellazione. Se “Day And Night” (2004) è uno straziante conto alla rovescia in cui viene rivelato subito l’epilogo, “Daisy Diamond” ne è quasi la sua parte complementare Continua a leggere

Die Hamburger Krankheit

di Peter Fleischmann (Germania Ovest/Francia, 1979)

Una delle prime misure durante lo stato di emergenza è la limitazione della libertà individuale e il divieto di trasporto privato”. In che anno siamo? 2020? 2021? No, questa frase viene proferita durante un film del 1979, “Die Hamburger Krankheit” (“The Hamburg Syndrome”), un’opera profetica che di recente è stata riscoperta in ottica pandemica. Potremmo Continua a leggere

Phantasm

di Don Coscarelli (Stati Uniti, 1979)

Don Coscarelli nasce a Tripoli nel 1954 da una famiglia di origini italiane, per poi trasferirsi negli States in giovane età. Al di là dello strambo e dissacrante “Bubba Ho-Tep” (2002), Coscarelli è diventato celebre soprattutto per “Phantasm” (“Fantasmi”), un horror con elementi fantasy da cui è nata una saga al momento ferma al quinto capitolo (il regista Continua a leggere