Holy Spider

di Ali Abbasi (Danimarca/Germania/Svezia, 2022)

Di “Holy Spider” se ne parlerà molto: sì, è il nuovo film di Ali Abbasi (regista giustamente acclamato per “Border”), ma è anche una pellicola incentrata sulla triste condizione delle donne iraniane, vittime di un sistema che le pone in fondo alla scala sociale. Le manifestazioni e le proteste contro il regime avvenute durante queste ultime settimane sembrano Continua a leggere

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Mädchen Mit Gewalt

di Roger Fritz (Germania Ovest, 1970)

Roger Fritz (1936-2021) è un regista sconosciuto, almeno qui in Italia. Eppure questo suo “Mädchen Mit Gewalt” è un film che ha lasciato un segno alquanto profondo, anticipando le più depravate suggestioni dei futuri rape & revenge ma soprattutto alcune controverse tematiche presenti nel cinema di Sam Peckinpah (quest’ultimo, nel 1977, coinvolse Continua a leggere

Sette Femmine Per Un Sadico

di Michel Lemoine (Francia, 1976)

Il titolo originale di questo lungometraggio è “Les Week-Ends Maléfiques Du Comte Zaroff”, ovvero un riferimento esplicito a “The Most Dangerous Game” del 1932 (film in cui il protagonista in negativo era proprio un tale Conte Zaroff). Nel caso di “Sette Femmine Per Un Sadico”, a entrare in gioco è invece suo figlio, un uomo plagiato dal suo Continua a leggere

Dr. Lamb

di Danny Lee (Hong Kong, 1992)

Quando parliamo di cinema estremo proveniente da Hong Kong, dobbiamo per forza di cose passare dalla famigerata Cat III, una classificazione istituita nel 1988 in cui finivano dentro tutte quelle pellicole destinate a un pubblico rigorosamente adulto. Pur funzionando anche a livello retroattivo (nella lista furono incluse alcune opere uscite in precedenza Continua a leggere

Trip With The Teacher

di Earl Barton (Stati Uniti, 1975)

Negli anni settanta il cinema poteva permettersi proprio di tutto, persino un titolo come “Stupro Selvaggio” (questa denominazione italiana è per giunta fuorviante, visto che la violenza carnale è consumata fuori campo e non rappresenta affatto il fulcro della pellicola). Immaginatevi dunque un b-movie di quelli davvero beceri, dove il politicamente corretto va Continua a leggere

Deadgirl

deadgirldi Marcel Sarmiento (Stati Uniti, 2008)

Solitamente i titoli più deviati e aberranti legati al cinema estremo vengono ricordati da tutti, nel bene o nel male. Quello che invece non è mai accaduto a “Deadgirl”, film del 2008 piuttosto snobbato per non dire dimenticato anche dai più attenti appassionati del genere. In effetti la pellicola diretta da Marcel Sarmiento (coadiuvato in regia da Gadi Harel) non è di certo imprescindibile, un peccato considerando un Continua a leggere

Detroit

detroitdi Kathryn Bigelow (Stati Uniti, 2017)

Questo film racconta una delle pagine più cupe della storia americana del dopoguerra. La pellicola è incentrata sugli scontri avvenuti a Detroit nel luglio del 1967, quando si scatenò una rivolta dei neri in seguito all’ennesima retata della polizia (ci furono quarantatré morti, oltre mille feriti, circa settemila arresti e ben duemila edifici distrutti). Kathryn Bigelow segue tali vicende fin dal principio Continua a leggere

Why Don’t You Just Die!

why don't you just diedi Kirill Sokolov (Russia, 2018)

Solitamente tutto il cinema di derivazione post-sovietica che piace a noi è molto lontano da una pellicola come “Why Don’t You Just Die!” (“Papa, Sdokhni”). Nessun pregiudizio però, in Russia non si vive solo di fantascienza filosofica o di drammoni sociali, perché c’è anche chi (come l’esordiente Kirill Sokolov) ha deciso di attaccare l’istituzione per eccellenza (la famiglia) attraverso la commedia nera Continua a leggere

Baixio Das Bestas

baixiodasbestas,jpgdi Cláudio Assis (Brasile, 2006)

Una delle nostre missioni è far riemergere dalle tenebre quei film meritevoli che purtroppo conoscono in pochi. Oggi quindi ci spostiamo in Brasile per parlarvi di una delle opere più dure e interessanti tra quelle realizzate da Cláudio Assis, regista classe 1959 originario dello stato del Pernambuco. Il titolo di questo “Baixio Das Bestas” (o se volete, “Bog Of Beasts”) si riferisce a un Continua a leggere

Fingered

fingereddi Richard Kern (Stati Uniti, 1986)

“Fingered” rappresenta l’apice estremo e concettuale di Richard Kern, la comunione perversa e assoluta del binomio sex & violence. Ventitre minuti di totale provocazione, di meravigliosa e libera anarchia, di puro oltraggio al politicamente corretto. Il valore aggiunto è anche dato dal fatto che ci troviamo nel cuore degli 80s e non nel decennio precedente, quando invece la Continua a leggere