Be My Cat: A Film For Anne

di Adrian Tofei (Romania, 2015)

Prima di tutto, chi diavolo è Anne? Si tratta di Anne Hathaway (classe 1982), attrice statunitense molto apprezzata nel giro hollywoodiano. La sua presenza è ovviamente virtuale in questo lavoro a lei dedicato, un curioso diversivo proveniente dalla Romania capace di smarcarsi a dovere dai classici found footage di stampo americano. Più che altro Continua a leggere

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Dawn Breaks Behind The Eyes

di Kevin Kopacka (Germania, 2021)

Dopo l’esperienza virtuale dello scorso anno, il Be Afraid Horror Fest torna finalmente in presenza in quel di Gorizia, dal 25 al 28 novembre. Si tratta del primo e unico festival interamente dedicato al cinema horror che si svolge in Friuli Venezia-Giulia, un’occasione ghiotta per i tanti appassionati che gravitano attorno al genere di riferimento. Noi abbiamo Continua a leggere

Dèmoni

di Lamberto Bava (Italia, 1985)

“Dèmoni” è l’horror che spacca in due gli anni ottanta del cinema di genere italiano, prima che sopraggiunga quel declino definitivo che purtroppo conosciamo tutti. In realtà, già nel 1985 c’è poco da stare allegri: meglio perciò unire le forze per dare vita a una sorta di dream team, con Lamberto Bava alla regia e Dario Argento (reduce dal successo di Continua a leggere

Daisy Diamond

di Simon Staho (Danimarca, 2007)

I due film più conosciuti e apprezzati del danese Simon Staho hanno in comune più di un tragico elemento: la morte, la rinuncia, il fallimento, l’incomunicabilità, l’autoflagellazione. Se “Day And Night” (2004) è uno straziante conto alla rovescia in cui viene rivelato subito l’epilogo, “Daisy Diamond” ne è quasi la sua parte complementare Continua a leggere

Lux Æterna

di Gaspar Noé (Francia, 2019)

“Lux Æterna” è un mediometraggio di cinquantuno minuti scritto e diretto da Gaspar Noé, regista classe 1963 tanto apprezzato da una folta schiera di fan quanto detestato da chi non riesce proprio a mandarlo giù. Noi ovviamente apparteniamo al primo gruppo, poiché a nostro avviso il cinema di Noé rappresenta una vera boccata d’ossigeno per tutto il Continua a leggere

Curtains

curtains1di Richard Ciupka (Canada, 1983)

Ogni tanto gli slasher movie tentavano di imboccare una strada diversa dal solito gruppetto di ragazzetti in calore presi di mira dal killer di turno: a tal proposito il caso di “Curtains” (da noi “La Maschera Del Terrore”) è piuttosto eclatante, anche se le riprese di questa pellicola canadese iniziarono ben tre anni prima rispetto alla data di uscita effettiva (il 1983), colpa di una serie di problemi legati alla Continua a leggere

Arrebato

arrebatodi Iván Zulueta (Spagna, 1979)

Uno dei registi maledetti del cinema spagnolo è stato sicuramente Iván Zulueta, una meteora che in patria ha lasciato un segno indelebile proprio con “Arrebato”. La dipendenza dall’eroina e altri problemi di natura personale non hanno permesso al suo talento di esplodere, oltre al fatto che in pochi, nel 2009, si sono ricordati di omaggiare la sua scomparsa. “Arrebato” non solo è un film fuori Continua a leggere

The Last Horror Film

the last horror filmdi David Winters (Stati Uniti, 1982)

Joseph Spagnuolo in arte Joe Spinell, sesto e ultimo figlio di una coppia di immigrati italiani in America, ha lasciato un segno indelebile nel cinema horror grazie al personaggio di Frank Zito visto in “Maniac” (1980), il cult di William Lustig che non ci stancheremo mai di elogiare. Accanto a lui recitava Caroline Munro nel ruolo di Anna, lei inglese classe 1949. Poco tempo dopo accade quello che non ti Continua a leggere

Pastoral: To Die In The Country

pastoraldi Shûji Terayama (Giappone, 1974)

“Pastoral: To Die In The Country” rappresenta l’apice visionario non solo di un grande sperimentatore come Shûji Terayama, ma di tutto il cinema giapponese degli anni settanta. Un film ermetico, onirico e autobiografico che si può accostare solo marginalmente alle opere di Alejandro Jodorowsky, perché se è vero che molti capolavori del surrealismo condividono lo stesso Continua a leggere

Persona

personadi Ingmar Bergman (Svezia, 1966)

Il cinema di Ingmar Bergman perde un pezzo fondamentale della sua storia con la recente scomparsa di Bibi Andersson (1935-2019), attrice che tanto ha dato alle pellicole del regista svedese (e non solo). Per ricordarla, abbiamo scelto di dedicare una breve retrospettiva a un capolavoro sperimentale del 1966, nel quale la Andersson (qui nel ruolo di Alma) è assoluta mattatrice alla pari di Liv Ulmann (che Continua a leggere