Zombie Ass: Toilet Of The Dead

di Noboru Iguchi (Giappone, 2011)

Il coraggio e il cattivo gusto posso andare tranquillamente a braccetto, ce lo insegna il folle Noboru Iguchi, regista il cui nome è indissolubilmente legato al lato più trash del cinema giapponese contemporaneo. Non bastavano i vari “The Machine Girl” (2008) o “Robogeisha” (2009) per farci urlare a pieni polmoni what the fuck, perché il meglio Continua a leggere

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Larva Mental

di Mikel Balerdi (Spagna, 2021)

“Larva Mental” segna il debutto alla regia per il pittore e performer basco Mikel Balerdi, un personaggio molto conosciuto negli ambienti della body art estrema. Il film esce con la benedizione del nostro Domiziano Cristopharo (“House Of Flesh Mannequins”, “Red Krokodil”) e sarà distribuito durante i primi mesi del 2021 dalla TetroVideo, un vero baluardo Continua a leggere

Quien A Hierro Mata

occhio per occhiodi Paco Plaza (Spagna, 2019)

Dopo la poco esaltante esperienza sovrannaturale di “Verónica” (2017), Paco Plaza torna in grande stile direttamente su Netflix con un thriller davvero crudele. Nulla di cui stupirsi, considerando che da molti anni in questo genere di film gli spagnoli stanno tirando fuori prodotti di alto valore. Come se non bastasse, la ciliegina sulla torta è rappresentata dalla presenza del sempre ottimo Continua a leggere

Blue Spring

blue springdi Toshiaki Toyoda (Giappone, 2001)

“Blue Spring” (“Aoi Haru”) è il disagio delle nuove generazioni agli albori del ventunesimo secolo, una tematica scottante che in Giappone sta ottenendo sempre più spazio nel mondo del cinema. Se proprio di recente abbiamo ammirato il notevole “Destruction Babies” (2016) di Tetsuya Mariko, con Toshiaki Toyoda facciamo un bel passo indietro ritornando al 2001: “Blue Spring” è infatti il suo Continua a leggere

Sweet Movie

sweet moviedi Dušan Makavejev (Francia/Germania Ovest/Canada, 1974)

Dušan Makavejev, scomparso di recente all’età di ottantasei anni, ha segnato in maniera indelebile il cinema della ex-Jugoslavia e dell’intero continente europeo tra gli anni sessanta e gli anni settanta. Parliamo di un vero innovatore, inizialmente membro attivo del partito comunista ma in seguito capace di rompere con le autorità stesse, soprattutto Continua a leggere

Lisa!

lisa!_di Mario Schollenberger (Germania, 2018)

Il cinema underground tedesco non smette mai di regalarci sorprese, soprattutto quando si tratta di pellicole realizzate con zero budget ma con tanta passione per la materia. Una peculiarità confermata in passato da alcuni registi che non hanno mai fatto il grande salto (pensiamo a Buttgereit, Ittenbach o Schnaas), perché in Germania di orrori ne hanno visti fin troppi e si riesce a lavorare in assoluta libertà Continua a leggere

Hard To Be A God

hard to be a goddi Aleksey German (Russia, 2013)

Il testamento cinematografico di Aleksey German è uscito proprio durante l’anno della sua scomparsa (il 2013), grazie all’aiuto del figlio e della moglie Svetlana Karmalita (passata a miglior vita nel 2017) che si sono occupati di portare a termine gli ultimi dettagli. Si tratta di un’opera monumentale di ben 177 minuti che ha richiesto sei anni di riprese (finite nel 2006), alle quali è seguito un lungo lavoro in Continua a leggere

Human Pork Chop

hpcdi Benny Chi-Shun Chan (Hong Kong, 2001)

Nel 1999 un terribile caso di cronaca nera sconvolge Hong Kong: a causa di un debito non estinto, una ragazza che lavora in un nightclub viene rapita, torturata, smembrata e fatta sparire da tre aguzzini. La sua testa mozzata viene poi ritrovata all’interno di un grande pupazzo di Hello Kitty, da qui il nome con il quale ancora oggi ricordiamo la vicenda, The Hello Kitty Murder Continua a leggere

Flowers

flowersdi Phil Stevens (Stati Uniti, 2015)

Phil Stevens è un giovane regista (classe 1983 e originario di Philadelphia) molto attivo all’interno della scena underground americana. Oltre a collaborare con l’Unearthed Films, Stevens ha diretto recentemente un paio di pellicole di confine, “Flowers” (2015) e “Lung II” (2016), quest’ultima collegata alla prima (si tratta di un prequel girato in bianco e nero). Ma è proprio Continua a leggere

Visitor Q

visitordi Takashi Miike (Giappone, 2001)

Il 2001 è un anno fortunato per Takashi Miike. Tra i vari film da lui diretti in quel periodo (come al solito tantissimi!), escono “The Happiness Of The Katakuris”, “Agitator”, “Ichi The Killer” e questo bizzarro “Visitor Q”, quattro pellicole di indubbio valore ognuna delle quali diversa per approccio estetico e sviluppo delle vicende.
“Visitor Q” è un’opera progettata per la televisione Continua a leggere