Thirst

di Park Chan-Wook (Corea del Sud/Stati Uniti, 2009)

Che il cinema dei vampiri non debba per forza ridursi ai grandi classici del passato o alle solite pellicole adolescenziali di ultima generazione, è un dato di fatto: senza andare troppo indietro nel tempo, film come “Lasciami Entrare” (2008) o il più recente “Solo Gli Amanti Sopravvivono” (2013) hanno dimostrato che esiste anche una terza via, in cui la Continua a leggere

La Seduzione

di Fernando Di Leo (Italia, 1973)

“La Seduzione” è un film praticamente contemporaneo alla celebre trilogia del milieu diretta da Fernando Di Leo, un motivo (tra i tanti) per il quale questa pellicola non ha mai ricevuto le doverose attenzioni. Qui entriamo a gamba tesa dentro un genere di (melo)dramma morboso da leggere in ottica antiborghese, un filone piuttosto sfruttato Continua a leggere

Maîtresse

maitressedi Barbet Schroeder (Francia, 1976)

Tra le pellicole più curiose uscite durante gli anni settanta, è impossibile non citare “Maîtresse”, uno dei primi lavori diretti da Barbet Schroeder (pochi anni prima impegnato nel fumoso “La Vallée”, un film diventato celebre solo grazie alla colonna sonora firmata dai Pink Floyd). In questo lungometraggio il regista franco-svizzero affronta con molta disinvoltura la tematica del Continua a leggere

La Sposa Turca

la sposa turcadi Fatih Akin (Germania/Turchia, 2004)

“La Sposta Turca” (“Gegen Die Wand”), quarto lungometraggio del regista amburghese di origine turca Fatih Akin, vince il Festival di Berlino nel 2004. Un premio assolutamente meritato, alla luce di una storia molto avvincente sviluppata attraverso il rapporto tormentato tra due persone infelici, Cahit (un egregio Birol Ünel) e Sibel (molto brava anche Sibel Kekilli, per lei un passato da pornostar Continua a leggere

Il Mostro Dell’Obitorio

il mostro dell'obitoriodi Javier Aguirre (Spagna, 1973)

1971, 1972 e 1973, è questo il triennio in cui assistiamo al boom del cinema fantastico spagnolo. La censura era sempre più flebile (il regime si stava concentrando su nemici politici ben più pericolosi) e l’occasione di girare pellicole con budget limitato era diventata la prassi di molti registi. Tra gli attori, il re incontrastato del periodo è sicuramente Paul Naschy, capace di cambiare pelle da film a film in Continua a leggere

Manila – Negli Artigli Della Luce

manila - negli artigli della lucedi Lino Brocka (Filippine, 1975)

La storia del cinema filippino non può assolutamente fare a meno di Lino Brocka, regista pilastro del movimento nazionale scomparso prematuramente nel 1991 (Brocka fu vittima di un incidente stradale all’età di cinquantadue anni). Tuttavia la sua morte non ha scalfito l’importanza universale delle sue pellicole, opere che non hanno mai smesso di influenzare nuovi e vecchi cineasti Continua a leggere

First Love

first lovedi Takashi Miike (Giappone, 2019)

Il primo amore non si scorda mai, ecco perché un titolo come “First Love” può anche riferirsi alla prima vera passione di Takashi Miike, quella per gli yakuza movie, un genere che in passato gli ha garantito tanta popolarità. Pur non essendo un capolavoro, questo film finalmente riporta il regista giapponese su buoni livelli, considerando la cocente delusione di “Terra Formars” (2016) e il non proprio Continua a leggere

Vital

vitaldi Shinya Tsukamoto (Giappone, 2004)

C’è una profonda questione di sensibilità alla base della differenza tra melodramma di taglio commerciale e questo tipo di melodramma, a cui bisogna aggiungere quello sguardo tipicamente orientale che ne avvalora metafore e significati. Con “Vital” Shinya Tsukamoto lascia momentaneamente da parte il rapporto tra essere umano e contesto urbano, parlandoci invece della riscoperta della Continua a leggere

Are We Not Cats

are we not catsdi Xander Robin (Stati Uniti, 2016)

Dopo una serie di cortometraggi, nel 2016 esce il primo lavoro di Xander Robin, da lui giustamente definito un drug movie senza le droghe. “Are We Not Cats” è infatti un (melo)dramma incentrato sul dolore e sulla dipendenza, nel quale convivono sentimenti contrastanti come l’amore e l’autodistruzione. Una pellicola breve (settantasette minuti) ma intensa, l’ennesima prova che il circuito Continua a leggere

Hot Love

hot lovedi Jörg Buttgereit (Germania Ovest, 1985)

“Hot Love” è un cortometraggio di circa trenta minuti girato da Jörg Buttgereit a soli ventidue anni, un lavoro amatoriale a budget zero che rappresenta il ponte tra i suoi primissimi short e quello che ancora oggi è considerato il suo film più importante, “Nekromantik” (1987). “Hot Love” è quindi una prova generale, un titolo propedeutico in cui possiamo riconoscere tutti gli elementi principali che Continua a leggere