Infinity Pool

di Brandon Cronenberg (Canada/Croazia/Ungheria, 2023)

Brandon Cronenberg (figlio del celebre David) ha fatto un discreto balzo in avanti con questo “Infinity Pool”, il suo terzo lungometraggio dopo l’esperienza di “Antiviral” (2012) e del più recente “Possessor” (2020). Questa volta, una storia messa a fuoco con maggior convinzione e uno script meno sconclusionato rispetto al passato, ci permettono di Continua a leggere

Pubblicità

Gimme Shelter

di Hisayasu Satô (Giappone, 1986)

Verso la metà degli anni ottanta, il cinema underground giapponese aggiorna automaticamente le sue tematiche, puntando i propri riflettori sul lato oscuro di una società sempre più tecnologica e protesa verso il futuro. Il benessere e lo sviluppo da un lato, la nevrosi e la frustrazione nel rovescio della medaglia, con la famiglia (disfunzionale) spesso al Continua a leggere

Vore Gore

di Registi Vari (Italia/Spagna, 2021)

Il cinema estremo non ci aveva ancora parlato della vorarefilia, termine che possiamo abbreviare nel più semplice vore. Si tratta di una parafilia che associa il piacere sessuale all’atto di essere mangiati o di divorare un altro individuo: tale feticismo, inattuabile nella realtà (il cannibalismo è infatti un’altra cosa), si può assecondare attraverso la fantasia dei vari Continua a leggere

Buddies

di Arthur J. Bressan Jr (Stati Uniti, 1985)

“Buddies” è un film davvero commovente, una lezione di umanità che meriterebbe maggiore visibilità al di là del circuito nel quale la pellicola è diventata celebre, quello LGBT. Questo per ribadire che i sentimenti, le malattie o il più tragico dolore non appartengono soltanto a una determinata fetta di popolazione, ma sono un patrimonio comune a Continua a leggere

Shame

di Steve McQueen (Gran Bretagna/Canada/Stati Uniti, 2011

Il sodalizio tra il regista londinese Steve McQueen e l’attore irlandese (ma di origini tedesche) Michael Fassbender ha dato ottimi risultati, considerando una tripletta di tutto rispetto cominciata nel 2008 con “Hunger”, proseguita nel 2011 con “Shame” e culminata infine con il successo di “12 Anni Schiavo” (2013), film quest’ultimo aggiudicatosi tre premi Continua a leggere

Erotik

di Domiziano Cristopharo (Italia, 2018)

Il percorso artistico portato avanti da Domiziano Cristopharo sembra inarrestabile, così come la sua idea di cinema (estremo), facilmente distinguibile all’interno del circuito underground italiano e non. Un approccio che si ripete puntualmente con questo “eROTik” (il titolo sottolinea il marcio presente nel film), un lavoro timidamente ispirato alle Continua a leggere

Larva Mental

di Mikel Balerdi (Spagna, 2021)

“Larva Mental” segna il debutto alla regia per il pittore e performer basco Mikel Balerdi, un personaggio molto conosciuto negli ambienti della body art estrema. Il film esce con la benedizione del nostro Domiziano Cristopharo (“House Of Flesh Mannequins”, “Red Krokodil”) e sarà distribuito durante i primi mesi del 2021 dalla TetroVideo, un vero baluardo Continua a leggere

Boy Eating The Bird’s Food

di Ektoras Lygizos (Grecia, 2012)

Tra le varie derive riconducibili alla new wave del cinema greco, c’è anche un filone strettamente legato alla crisi economica che ha colpito il paese ellenico alla fine degli anni zero del millennio in corso. Pur mantenendo intatta una forte carica alienante, queste pellicole rimangono ben ancorate alla realtà, lasciando spazio a una serie di personaggi il più delle Continua a leggere

Portraits Of Andrea Palmer

portraits of andrea palmerdi C. Huston e Joe Rubin (Stati Uniti, 2018)

“Portraits Of Andrea Palmer” è uscito di recente in edizione home video anche qui in Italia, l’ennesima occasione per scoprire il lato più marcio dell’underground estremo americano. Diretto dagli sconosciuti C. Huston e Joe Rubin (quest’ultimo ha realizzato e prodotto una lunga serie di piccoli documentari), questo film si può definire senza mezzi termini un dramma di taglio pornografico Continua a leggere

Melancholie Der Engel

mdedi Marian Dora (Germania, 2009)

Se la nostra passione nei confronti del cinema estremo fosse condizionata da qualche solido pregiudizio, non avrebbe neppure senso perdere del tempo guardando questo tipo di pellicole. Tutto però ha un limite. A tal proposito il caso di “Melancholie Der Engel” è piuttosto eclatante, perché si tratta di un filmaccio pregno di violenza gratuita e di misoginia tanto per, due prerogative Continua a leggere