Horror Puppet

di David Schmoeller (Stati Uniti, 1979)

Il cinema horror non ha mai sottovalutato il misterioso fascino dei pupazzi, delle bambole, dei burattini o dei manichini: a volte utilizzati come elementi di contorno (da “Profondo Rosso” a “Maniac”), altre volte invece protagonisti assoluti delle vicende. Ne sa qualcosa David Schmoeller, colui che nel 1979 ha diretto “Horror Puppet”, prima di dedicarsi Continua a leggere

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Maniac

di Franck Khalfoun (Francia/Stati Uniti, 2012)

Girare il remake di un film che ha fatto epoca è un suicidio (almeno sulla carta), sia perché automaticamente scatta l’infame paragone con il prodotto originario, sia perché la maggior parte delle volte esce fuori un lavoro mediocre, destinato a essere dimenticato nel giro di poco tempo. A fare questa scommessa c’è però l’agguerrito Alexandre Aja Continua a leggere

Spasmo

spasmodi Umberto Lenzi (Italia, 1974)

Dopo la trilogia giallo-erotica composta da “Orgasmo” (1969), “Così Dolce… Così Perversa” (1969) e “Paranoia” (1970), Umberto Lenzi si tuffa a capofitto negli anni settanta con una serie di prodotti di taglio argentiano, alcuni derivativi e poco originali, altri invece molto più intriganti almeno dal punto di vista psicologico. Tra questi spicca “Spasmo”, una pellicola tutt’altro che Continua a leggere

Le Tombe Dei Resuscitati Ciechi

le tombe deidi Amando De Ossorio (Spagna/Portogallo, 1972)

Sarebbe impossibile parlare di cinema fantastico spagnolo senza citare l’opera fondamentale di Amando De Ossorio (1918-2001), un regista che con budget sempre minimi è riuscito a creare un immaginario unico nel cinema iberico degli anni settanta, una serie di pellicole iconograficamente inattaccabili grazie a questa orda di macabri Continua a leggere

Maniac

Maniac_(1980)di William Lustig (Stati Uniti, 1980)

In “Maniac” convergono tante influenze. C’è una New York cupa nella quale uno psicopatico uccide una serie di donne (“Aroused”, 1966), c’è una città che inquieta soprattutto durante la notte, tra luci al neon, prostitute e una criminalità dilagante (“Taxi Driver”, 1976) e c’è un protagonista legato a doppio filo con la madre, in un rapporto morboso e traumatico (“Psycho”, 1960). Lustig amava questi film, oltre a Continua a leggere

Lisa E Il Diavolo

lisa_di Mario Bava (Italia/Spagna, 1973)

“Lisa e Il Diavolo” è considerato un gotico minore di Mario Bava, penalizzato dal fatto che scomparve per decenni dopo la sua uscita, rimpiazzato da “La Casa Dell’Esorcismo” che il produttore Alberto Leone impose due anni dopo inserendo nuove scene ispirate al recente successo de “L’Esorcista”. Eppure rispetto al suo film gemello, “Lisa e Il Diavolo” è di un altro livello, una suggestiva e surreale riflessione sulla morte che Continua a leggere