The Whale

di Darren Aronofsky (Stati Uniti, 2022)

Non poteva esserci locandina più azzeccata per descrivere le sensazioni che prova il povero Charlie, un uomo dal peso esagerato (250 chili) ormai impossibilitato a uscire di casa. Darren Aronofsky lo ingloba dentro un claustrofobico formato 4:3 e lo inquadra spesso in primo piano, perché quel volto unto, provato e sofferente può parlare anche di Continua a leggere

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The Last Family

di Jan P. Matuszynski (Polonia, 2016)

Non bisogna per forza essere amanti del macabro per apprezzare le creazioni di Zdzisław Beksiński, uno dei più grandi artisti polacchi di recente memoria, un pittore giustamente celebrato anche al di fuori dei confini nazionali. Le sue opere più ammirate fanno davvero accapponare la pelle, perché l’arte di Beksiński è un tripudio di sofferenza e di tormento Continua a leggere

La Abuela

di Paco Plaza (Spagna/Francia, 2021)

Nonostante la recente incursione nel genere thriller con il valido “Quien A Hierro Mata” (2019), Paco Plaza è tornato indietro sui suoi passi, imboccando per l’ennesima volta la strada dell’horror: in verità, dopo il meritato successo di “[Rec]” e del suo primo sequel (sempre condiviso con il collega Jaume Balagueró), la corsa del regista di Valencia si è Continua a leggere

Sundown

di Michel Franco (Messico/Francia/Svezia, 2021)

Dopo l’anteprima mondiale al Festival di Venezia dello scorso anno, “Sundown” è atterrato ufficialmente nelle sale italiane: un’occasione ghiotta per conoscere da vicino il cinema di Michel Franco, regista messicano classe 1979 già apprezzato sulle nostre pagine per l’ottimo “Después De Lucía” (2012) e per il controverso ma incompiuto “Nuevo OrdenContinua a leggere

My Heart Can’t Beat Unless You Tell It To

di Jonathan Cuartas (Stati Uniti, 2020)

Scavando a fondo nei meandri del labirintico cinema indipendente americano, è difficile rimanere delusi. Nel caso di “My Heart Can’t Beat Unless You Tell It To”, primo lungometraggio diretto da Jonathan Cuartas, c’è anche la possibilità di restare sorpresi, considerando che questo horror attualizza a dovere la tematica del vampirismo facendola collimare Continua a leggere

Unclenching The Fists

di Kira Kovalenko (Russia, 2021)

Prima di parlare di “Unclenching The Fists”, è opportuno fare una piccola introduzione di carattere geopolitico, anche per comprendere al meglio alcune dinamiche presenti nel film: la storia si svolge infatti in Ossezia del Nord, una repubblica del Caucaso settentrionale (tuttavia compresa nel territorio russo) poco distante dalla Georgia. Proprio da queste Continua a leggere

The House Is Black

di Farugh Farrokhzad (Iran, 1963)

A volte basta soltanto un’opera per lasciare il segno. “The House Is Black” (“La Casa è Nera”) è infatti l’unico lavoro diretto da Farugh Farrokhzad, celebre poetessa persiana purtroppo scomparsa prematuramente nel 1967 a causa di un incidente stradale. Questo cortometraggio non solo pone le basi per lo sviluppo della new wave iraniana, ma ci sbatte Continua a leggere

Buddies

di Arthur J. Bressan Jr (Stati Uniti, 1985)

“Buddies” è un film davvero commovente, una lezione di umanità che meriterebbe maggiore visibilità al di là del circuito nel quale la pellicola è diventata celebre, quello LGBT. Questo per ribadire che i sentimenti, le malattie o il più tragico dolore non appartengono soltanto a una determinata fetta di popolazione, ma sono un patrimonio comune a Continua a leggere

Amour

amourdi Michael Haneke (Austria/Francia, 2012)

“Amour” è l’ultimo vero masterpiece girato da Michael Haneke, oltre a essere uno dei film più toccanti e strazianti realizzati nel corso dello scorso decennio. Non possiamo infatti negare che il successivo e recente “Happy End” (2017) sia stato soltanto un buon prodotto ma nulla per cui urlare al capolavoro, al contrario della pellicola in esame, per giunta vincente su ogni fronte possibile Continua a leggere

Caniba

canibadi Lucien Castaing-Taylor e Verena Paravel (Francia, 2017)

Nel 2017 “Caniba” vince il premio speciale nella sezione Orizzonti al Festival di Venezia, un riconoscimento gradito soltanto da una piccola fetta di pubblico e di critica. In effetti quello diretto dai registi Lucien Castaing-Taylor e Verena Paravel è un documentario piuttosto ostico, sia per l’argomento trattato che per il linguaggio estetico Continua a leggere