Candy Land

di John Swab (Stati Uniti, 2022)

John Swab, regista americano originario di Tulsa (Oklahoma), lo avevamo conosciuto anni fa per “Let Me Make You A Martyr” (2016), un apprezzabile esordio girato a quattro mani insieme a Corey Asraf (nel cast, era presente nientepopodimeno che Marilyn Manson). In attesa di recuperare altre sue pellicole, ci siamo imbattuti nel recente “Candy Land” Continua a leggere

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Criminally Insane

di Nick Millard (Stati Uniti, 1975)

“Criminally Insane” non solo è il titolo di un brano degli Slayer, ma è anche il nome di un prodotto underground girato in California nel lontano 1973. Di recente, il film è stato distribuito in edizione home video pure dalle nostre parti (in versione originale con sub in italiano), un recupero affascinante nonostante si tratti di un horror inferiore Continua a leggere

Pigs

di Marc Lawrence (Stati Uniti, 1973)

Uscito originariamente con il titolo “Daddy’s Deadly Darling”, questo film diretto da Marc Lawrence (attore attivo per oltre settant’anni!) è conosciuto soprattutto con la denominazione “Pigs”, anche se qui i maiali fanno solo da mero contorno. Nonostante un budget prossimo allo zero, non sono affatto pochi i motivi per cui ci siamo avvicinati all’opera Continua a leggere

Women In Cages

di Gerardo De Leon (Filippine/Stati Uniti, 1971)

Prima di diventare un’icona del cinema blaxploitation (pensiamo a pellicole come “Coffy” o “Foxy Brown”), Pam Grier si è cimentata in alcuni famigerati women in prison, “The Big Doll House” e “The Big Bird Cage”, sempre per la regia di Jack Hill. Due film leggermente superiori rispetto al contemporaneo “Women In Cages”, dove al timone troviamo Continua a leggere

Sette Femmine Per Un Sadico

di Michel Lemoine (Francia, 1976)

Il titolo originale di questo lungometraggio è “Les Week-Ends Maléfiques Du Comte Zaroff”, ovvero un riferimento esplicito a “The Most Dangerous Game” del 1932 (film in cui il protagonista in negativo era proprio un tale Conte Zaroff). Nel caso di “Sette Femmine Per Un Sadico”, a entrare in gioco è invece suo figlio, un uomo plagiato dal suo Continua a leggere

Endgame – Bronx Lotta Finale

di Joe D’Amato (Italia, 1983)

È il 1983 quando Joe D’Amato approda momentaneamente al cinema post-apocalittico, realizzando due film appartenenti a un filone abbastanza popolare durante quel periodo: se però con “Anno 2020 – I Gladiatori Del Futuro” (diretto a quattro mani con l’amico Eastman/Montefiori) c’è ben poco da ricordare, è con “Endgame – Bronx Lotta Finale” che Continua a leggere

The Sinful Dwarf

di Vidal Raski (Danimarca, 1973) 

Ai fautori nonché ai cultori del cinema exploitation non è mai mancata la fantasia, ecco perché qualcuno (molto prima di noi) si è preso persino la briga di coniare il termine dwarfploitation per dare un significato ancora più specifico a questo tipo di pellicole. Quelle dove i protagonisti sono dei nani, meglio se infami. In realtà in “The Sinful Dwarf” Continua a leggere

Murder In Mississippi

di Joseph P. Mawra (Stati Uniti, 1965)

Nel lontano 1964, tre attivisti del movimento per i diritti civili dei neri vennero uccisi a colpi di pistola da un gruppo di affiliati al Ku Klux Klan, con la complicità dello sceriffo della contea. Il fatto avvenne in una piccola località del Mississippi, dove i tre giovani si erano recati allo scopo di convincere i membri della comunità afroamericana ad iscriversi ai Continua a leggere

Intrépidos Punks

di Francisco Guerrero (Messico, 1988)

Il cinema di genere messicano ha una lunga tradizione, non a caso c’è un termine appositamente coniato per descrivere tale movimento, ovvero mexploitation, un grande contenitore in cui possiamo trovare proprio di tutto: dai tantissimi film con protagonista El Santo (eroe mascherato del wrestling locale) fino agli horror degli anni settanta, un filone Continua a leggere

I Vizi Morbosi Di Una Giovane Infermiera

di Eloy De La Iglesia (Spagna/Francia, 1973)

Sono molte le denominazioni con le quali “Una Gota De Sangre Para Morir Amando” è conosciuto fuori dai confini spagnoli, per esempio il dvd in nostro possesso è un’edizione inglese intitolata “Murder In A Blue World”. Negli Stati Uniti si è invece optato per “To Love, Perhaps To Die” oppure per il più ruffiano “Clockwork Terror”, mentre in Italia la scelta Continua a leggere