Die Tödliche Maria

di Tom Tykwer (Germania, 1993)

Scavando a ritroso nella carriera di Tom Tykwer, è possibile imbattersi in un lungometraggio davvero cupo e claustrofobico, “Die Tödliche Maria” (“Deadly Maria” per gli anglofoni). È il 1993 e il regista tedesco si muove nei più lugubri territori underground, in attesa di fare il grande salto prima con “Lola Corre” (1998) e successivamente con una serie di titoli Continua a leggere

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The Addiction

di Abel Ferrara (Stati Uniti, 1995)

Durante la prima parte dei 90s, Abel Ferrara ha messo a fuoco in maniera compiuta le sue tematiche incentrate sul peccato, raccontandocele prima attraverso un percorso di redenzione (“Il Cattivo Tenente” e “Occhi Di Serpente”) e infine con la consapevolezza che non c’è alcuna possibilità di redimersi (“we are not sinners because we sin. We sin Continua a leggere

Oslo, August 31st

di Joachim Trier (Norvegia/Danimarca/Svezia, 2011)

In attesa di vedere il suo ultimo film (“La Persona Peggiore Del Mondo”), torniamo indietro di qualche anno per parlare del secondo lungometraggio realizzato dal talentuoso Joachim Trier, “Oslo, August 31st”, al momento il suo lavoro più conosciuto alla pari del notevole thriller psicologico “Thelma” (2017). Ancora una volta, il regista scandinavo Continua a leggere

Strada A Doppia Corsia

di Monte Hellman (Stati Uniti, 1971)

Risale a pochi giorni fa la notizia della scomparsa di Monte Hellman (1929-2021), un regista che non ha mai amato i riflettori e le luci della ribalta. Noi ce lo ricordiamo soprattutto per un paio di western con Jack Nicholson (“La Sparatoria” e “Le Colline Blu”, entrambi del 1966), per il mai troppo celebrato “Strada A Doppia Corsia” (ovvero “Two-Line Blacktop”) Continua a leggere

Fuoco Fatuo

di Louis Malle (Francia, 1963)

Nel 1931 esce la prima edizione di “Fuoco Fatuo” (“Le Feu Follet”), un romanzo breve di Pierre Drieu La Rochelle ispirato al suicidio del suo amico scrittore Jacques Rigaut, avvenuto poco tempo addietro. Lo stesso autore del libro si toglierà la vita nel 1945. Sono almeno due le pellicole basate su queste pagine: la prima è un film omonimo diretto da Louis Malle Continua a leggere

Sult

sultdi Henning Carlsen (Danimarca/Norvegia/Svezia, 1966)

C’è un po’ di Danimarca, un po’ di Svezia e un po’ di Norvegia in questa importante pellicola del 1966, diretta da un regista (Henning Carlsen) scomparso nel 2014 dopo aver lasciato più di un segno indelebile nella storia del cinema danese. L’attore protagonista del film è invece lo svedese Per Oscarsson, anch’egli morto di recente (nel Continua a leggere

Au Hasard Balthazar

au hasard balthazardi Robert Bresson (Francia/Svezia, 1966)

Insieme al successivo “Mouchette” (1967) che ne rappresenta il naturale prolungamento, “Au Hasard Balthazar” incarna una delle più strazianti riflessioni sul male mai raccontate dal cinema. Dietro la macchina da presa troviamo Robert Bresson, maestro assoluto del minimalismo francese. Questi due film rappresentano una vera e propria esperienza filosofica, una lezione di Continua a leggere

Amoklauf

amoklauf.jogdi Uwe Boll (Germania, 1994)

Possiamo suddividere la carriera di Uwe Boll in tre fasi ben distinte: una prima legata esclusivamente a pellicole amatoriali, una seconda incentrata su alcune fallimentari trasposizioni videoludiche (che gli sono valse l’appellativo di peggior regista esistente!) e una terza da noi molto apprezzata, un riscatto che passa attraverso opere che hanno molto da dire, al di là della violenza estrema in esse Continua a leggere

A Brutal Game

abtdi Jean-Claude Brisseau (Francia, 1983)

Chissà se la recente scomparsa di Jean-Claude Brisseau (1944-2019) possa ridestare un minimo di interesse attorno alla sua carriera, da sempre ingiustamente sottovalutata almeno al di fuori dei confini francesi. Un cinema tormentato, fortemente drammatico e ricco di pulsioni quasi impenetrabili, nel quale l’erotismo gioca un ruolo a dir poco fondamentale. Potevamo dedicare questa breve Continua a leggere