Vite Vendute

di Henri-Georges Clouzot (Francia/Italia, 1953)

Tra la fine dei 40s e l’inizio del decennio successivo, il cinema di Henri-Georges Clouzot esplode a livello internazionale. Il regista viene premiato a Venezia per “Legittima Difesa” (1947), per poi vincere sia a Cannes che a Berlino con “Vite Vendute” (“Le Salaire De La Peur”), uno dei film più importanti e influenti della sua carriera (insieme al successivo Continua a leggere

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The Painted Bird

di Václav Marhoul (Repubblica Ceca/Slovacchia/Ucraina, 2019)

Ci sono voluti oltre dieci anni per realizzare questo lungometraggio di ben due ore e quarantanove minuti, un ennesimo (straziante) manifesto del cinema di guerra proveniente dai paesi del blocco (oggi ex) sovietico. Una produzione sontuosa ispirata all’omonimo romanzo di Jerzy Kosinski e presentata a Venezia nel 2019, dove l’opera ha raccolto Continua a leggere

Blind Spot

di Tuva Novotny (Norvegia, 2018)

Partendo da un titolo di grande rilevanza internazionale come “Arca Russa” (2002) di Aleksandr Sokurov, possiamo appurare che durante il nuovo secolo i film girati con un solo lunghissimo piano sequenza sono aumentati in maniera esponenziale (le tecniche di ripresa seguono di pari passo lo sviluppo della tecnologia video). Tra i lavori più intriganti e Continua a leggere

Noisy Requiem

di Yoshihiko Matsui (Giappone, 1988)

Cresciuto sotto l’influenza costante del cinema di Shûji Terayama, Yoshihiko Matsui ha fatto ben poco rispetto alle sue potenzialità, praticamente quattro pellicole girate nell’arco di oltre trent’anni. La più celebre di queste è “Noisy Requiem”, un incredibile (oltre che estenuante) viaggio di due ore e mezza nei bassifondi di Osaka, città portuale tra le più importanti Continua a leggere

Su Su Per La Seconda Volta Vergine

di Kôji Wakamatsu (Giappone, 1969)

Kôji Wakamatsu rimane ancora oggi un esempio unico all’interno di quel grande contenitore di avanguardia e di sperimentazione che ha segnato in maniera indelebile il cinema giapponese degli anni sessanta e settanta. Nagisa Ōshima aveva definito il suo stile come un’esperienza che non ha equivalenti, non a caso le riflessioni autodistruttive presenti nelle Continua a leggere

Fuoco Fatuo

di Louis Malle (Francia, 1963)

Nel 1931 esce la prima edizione di “Fuoco Fatuo” (“Le Feu Follet”), un romanzo breve di Pierre Drieu La Rochelle ispirato al suicidio del suo amico scrittore Jacques Rigaut, avvenuto poco tempo addietro. Lo stesso autore del libro si toglierà la vita nel 1945. Sono almeno due le pellicole basate su queste pagine: la prima è un film omonimo diretto da Louis Malle Continua a leggere

Spetters

spetters_di Paul Verhoeven (Olanda, 1980)

Gli spunti suggeriti dal periodo olandese di Paul Verhoeven sono molteplici. Si tratta dei primi passi cinematografici costituiti da una manciata di pellicole che serviranno come trampolino di lancio per la sua brillante carriera hollywoodiana iniziata durante gli anni ottanta (“RoboCop” e “Atto Di Forza” non hanno certo bisogno di presentazioni). Ma cosa ricordiamo degli esordi di Verhoeven? Continua a leggere