di Chuck Konzelman e Cary Solomon (Stati Uniti, 2023)
Ambientare un film quasi esclusivamente (eccetto la parte conclusiva) all’interno di una sola location, richiede uno sforzo importante. Non tanto per il budget (qui ovviamente limitato), quanto per la prova degli attori e per i loro dialoghi, i quali devono mantenere sempre alta la nostra attenzione, come in un flusso inarrestabile. “Nefarious” riesce a centrare Continua a leggere
di Leslie Stevens (Stati Uniti, 1966)
Leslie Stevens è arrivato secondo: sì, perché questo suo “Incubus” è uscito quasi due anni dopo rispetto ad “Angoroj” (1964), il primo film nella storia del cinema recitato completamente in esperanto. Stiamo parlando di una lingua artificiale sviluppata dal polacco Ludwik Lejzer Zamenhof tra il 1872 e il 1887, allo scopo di far dialogare i vari popoli cercando di Continua a leggere
di Wes Craven (Stati Uniti, 1981)
Per Wes Craven, il passaggio dalle crude opere shock degli anni settanta (“L’Ultima Casa A Sinistra” o “Le Colline Hanno Gli Occhi”) al cinema horror di ampio respiro degli 80s non è stato affatto semplice. Soprattutto con “Benedizione Mortale”, il regista americano ha sperimentato sulla propria pelle una transizione piuttosto complessa, poiché Continua a leggere
di Sol Moreno (Panama, 2019)
Il cinema di confine continua a svilupparsi imperterrito nei paesi del centro-sud America, oggi infatti è possibile imbattersi persino nel primo horror panamense di sempre, un traguardo importante che celebriamo con piacere su queste pagine: in attesa di (ri)vedere “Diablo Rojo” al Be Afraid Horror Fest, rassegna internazionale giunta alla seconda edizione Continua a leggere
di Samuel Galli (Brasile, 2017)
Non è la prima volta che lo scriviamo: ormai da molto tempo, il cinema estremo sta prosperando più in periferia che nel centro storico da cui si è irradiato per decenni. Nonostante la mancanza di budget elevati, alcuni giovani registi continuano a sfornare idee decisamente originali, lasciando da parte quegli stereotipi e quei modelli ormai spremuti all’infinito. Tra questi luoghi di rinascita Continua a leggere
di Jacques Tourneur (Gran Bretagna, 1957)
Nel 1957 l’approccio al genere demoniaco è completamente diverso dagli sviluppi di taglio exploitation che vedremo dopo alcuni anni in tantissime pellicole più o meno celebrate: Jacques Tourneur però non è mai stato un regista sprovveduto e ha saputo trasmetterci inquietudine anche attraverso un thriller tutto sommato lineare, dove la netta e marcata contrapposizione di partenza Continua a leggere
di Kaneto Shindō (Giappone, 1964)
“Onibaba – Le Assassine” è un film fondamentale. Lo abbiamo visto qualche volta su Rai 3 nel palinsesto notturno di Fuori Orario, prima di essere rilasciato in dvd dalla RaroVideo. Si tratta di una di quelle pellicole che hanno fatto grande il Giappone cinematografico degli anni sessanta, all’epoca avvolto da un grande fermento sperimentale e concettualmente intriso di una forte critica Continua a leggere
Cinema Estremo 