Maladolescenza

di Pier Giuseppe Murgia (Italia/Germania Ovest, 1977)

Soltanto i magnifici anni settanta potevano sputare fuori un’opera del genere, un coming of age unico e irripetibile, ancora oggi oggetto di critiche e di censure (in Germania e nei Paesi Bassi, “Maladolescenza” è bandito da svariati anni, poiché ritenuto un prodotto pedopornografico). I protagonisti delle vicende sono infatti tre attori all’epoca giovanissimi Continua a leggere

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Hatching

di Hanna Bergholm (Finlandia/Svezia, 2022)

Già si parla di una distribuzione italiana (dal prossimo ottobre) per questo “Hatching”, un horror di taglio fantastico decisamente diverso dalle tante pellicole americane che affollano le nostre sale. Il motivo è semplice: quello diretto da Hanna Bergholm è un film finlandese, dunque proviene da una scuola dove anche i prodotti di genere hanno Continua a leggere

Paesaggio Nella Nebbia

di Theo Angelopoulos (Grecia/Francia/Italia, 1988)

“Paesaggio Nella Nebbia” è un film da recuperare, soprattutto se siete amanti del cinema d’autore più cupo e doloroso. Queste due ore non passano in fretta, ma lasciano dei segni profondi, come già era accaduto in passato per alcune pellicole dirette dal celebre e compianto regista ellenico. Con questo lungometraggio, Theo Angelopoulos si Continua a leggere

Lasciami Entrare

di Tomas Alfredson (Svezia, 2008)

Quella presente tra i fotogrammi di “Lasciami Entrare” (“Låt Den Rätte Komma In”) è un’alchimia di rara bellezza. Ispirandosi all’omonimo libro di John Ajvide Lindqvist (qui autore della sceneggiatura), Tomas Alfredson ha messo in scena una pellicola dalle diverse sfaccettature: troppo riduttivo parlare soltanto di horror, quando a entrare in Continua a leggere

A Mia Sorella!

di Catherine Breillat (Francia/Italia, 2001)

Non esistono vie di mezzo: il cinema di Catherine Breillat è da prendere o da lasciare. Qualcuno non riesce proprio a tollerare il suo sguardo duro e sincero sulla sessualità, come se fosse un peccato mortale affrontare queste tematiche senza alcun pregiudizio o in totale disinvoltura. Non a caso, due anni prima di realizzare “A Mia Sorella!”, la regista francese Continua a leggere

Penda’s Fen

di Alan Clarke (Gran Bretagna, 1974) 

Alan Clarke (1935-1990) ha sempre avuto un rapporto privilegiato con il piccolo schermo, soprattutto durante gli anni settanta, quando egli realizzò numerosi film televisivi e miniserie per la BBC. Prima ancora del controverso “Scum” (1979) o del celebre “Made In Britain” (1982), il regista di Liverpool girò ben undici puntate della serie antologica Continua a leggere

Ravens

di Jens Assur (Svezia, 2017) 

Il primo lungometraggio di Jen Assur risale al 2017 e senza dubbio merita di essere riscoperto, anche perché ancora una volta è il cinema drammatico a sbatterci in faccia la miseria umana meglio di qualsiasi altra cosa. In questo caso diventa fondamentale il rapporto tra due personaggi (un padre e un figlio) all’interno di un affascinante contesto rurale Continua a leggere

Kid-Thing

kid-thingdi David Zellner (Stati Uniti, 2012)

“Kid-Thing” è una pellicola indipendente americana passata sugli schermi del Sundance Festival nell’ormai lontano 2012. Novanta minuti scarsi capaci di offrire allo spettatore delle sensazioni alquanto stranianti, vissute attraverso gli occhi di una bambina di dieci anni.
Il regista David Zellner ci porta a spasso tra le campagne non lontane da Austin (Texas), dove la Continua a leggere

Les Garçons Sauvages

les garçons sauvagesdi Bertrand Mandico (Francia, 2017)

To be incoherent means to have faith in cinema, it means to have a romantic approach, unformatted, free, disturbed and dreamlike, cinegenic, an epic narration”. Nel 2012 Bertrand Mandico crea insieme alla regista islandese Katrin Olafsdottir l’Incoherence Manifesto, a voler suggellare un particolare linguaggio cinematografico già espresso attraverso una serie di cortometraggi sperimentali Continua a leggere

Nevrland

nevrlanddi Gregor Schmidinger (Austria, 2019)

Il cinema indipendente austriaco continua imperterrito a sfornare prodotti di livello, lo abbiamo visto di recente con lo splendido “Die Beste Aller Welten” (2017) di Adrian Goiginger e lo ribadiamo oggi con “Nevrland”, primo lungometraggio per il talentuoso Gregor Schmidinger, regista classe 1985 nato a Linz. Nel curriculum di Schmidinger possiamo annoverare Continua a leggere