di Matteo Rovere (Italia/Belgio, 2019)
Era difficile pronosticare un film di questo genere per un regista come Matteo Rovere (giustamente apprezzato nel 2016 per il suo dramma sportivo “Veloce Come Il Vento”), una produzione coraggiosa e alquanto atipica che a dire il vero non ci aspettavamo neppure dal cinema italiano. Per compiere un salto di tale livello non si poteva trascurare nessun dettaglio: la Rai ha stanziato Continua a leggere