Shallow Grave

di Danny Boyle (Gran Bretagna, 1994)

“Shallow Grave”, ribattezzato in Italia con l’imbarazzante titolo “Piccoli Omicidi Tra Amici”, è il primo lungometraggio realizzato da Danny Boyle. Purtroppo, come spesso accade, si tende a dimenticare in fretta un buon film dal momento in cui il successivo diventa un fenomeno cinematografico su scala mondiale: in questo caso parliamo di “Trainspotting” Continua a leggere

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13 Sins

di Daniel Stamm (Stati Uniti, 2014)

Nel lontano 2006, il thailandese Chookiat Sakveerakul scrive e dirige un thriller destinato a raccogliere applausi e consensi, “13 Game Sayawng” (ovvero “13: Game Of Death”). Trascorrono otto anni e qualcuno negli States decide di girare il remake del suddetto, snellendo il minutaggio ma aumentando considerevolmente il budget a disposizione Continua a leggere

Ode To Nothing

di Dwein Baltazar (Filippine, 2018)

Questo dramma ci parla di solitudine, di vana speranza e di un vuoto da colmare: intitolarlo “Ode To Nothing” (“Oda Sa Wala”) non è stato dunque un caso, proprio perché all’interno del baratro non c’è possibilità di vedere la luce. Per raccontarci questa storia, la regista Dwein Baltazar ci trascina dentro una casupola piuttosto umile utilizzata anche Continua a leggere

Limbo

di Soi Cheang (Hong Kong/Cina, 2021)

Come un set a cielo aperto, Hong Kong è una metropoli da sempre riconoscibile al primo sguardo: il suo caos, il suo formicaio umano in perenne movimento, il suo tessuto urbano claustrofobico e schiacciato su se stesso, sono molte le prerogative che rendono unici i connotati dell’ex colonia britannica. Negli anni, il cinema noir locale ha avuto la fortuna Continua a leggere

Suburra

di Stefano Sollima (Italia, 2015)

Chi vive a Roma probabilmente sarà passato più volte da Piazza della Suburra, situata nel Rione Monti all’uscita della metro Cavour. Se oggi quella zona è piena di locali alla moda ed è frequentata dai giovani e dai turisti, un tempo proprio con la Suburra veniva identificato il quartiere malfamato, quello dove prosperava la criminalità. Partendo da questo Continua a leggere

I Ragazzi Del Fiume

di Tim Hunter (Stati Uniti, 1986)

“I Ragazzi Del Fiume” (“River’s Edge”) è un film che ricordano in pochi, nonostante sia stato uno dei primissimi lavori capaci di rivolgere lo sguardo al disagio generazionale dei giovani americani nel cuore degli 80s. Molti anni dopo, registi del calibro di Larry Clark e Gregg Araki svilupperanno ancora meglio questi argomenti, attraverso un cinema molto Continua a leggere

Orozco The Embalmer

orozco the embalmerdi Kiyotaka Tsurisaki (Giappone, 2001)

Kiyotaka Tsurisaki è il fotografo della morte: sono celebri i suoi scatti (molti dei quali raccolti in costosi volumi) in cui egli ritrae cadaveri ancora freschi, corpi martoriati da una fine violenta e spesso ancora ricoperti dal sangue. Uno sguardo fin troppo sincero sul destino degli esseri umani, soprattutto quando si tratta di puntare l’obiettivo su chi si è appena suicidato o su chi è stato ammazzato Continua a leggere

Vital

vitaldi Shinya Tsukamoto (Giappone, 2004)

C’è una profonda questione di sensibilità alla base della differenza tra melodramma di taglio commerciale e questo tipo di melodramma, a cui bisogna aggiungere quello sguardo tipicamente orientale che ne avvalora metafore e significati. Con “Vital” Shinya Tsukamoto lascia momentaneamente da parte il rapporto tra essere umano e contesto urbano, parlandoci invece della riscoperta della Continua a leggere

Il Mostro Di St. Pauli

the golden glovedi Fatih Akin (Germania/Francia, 2019)

Fatih Akin (classe 1973), nato in Germania da genitori turchi, è un regista che almeno al Festival di Berlino non conosce le mezze misure: se il 2004 è stato l’anno della consacrazione (“La Sposa Turca” ha vinto a mani basse la manifestazione), il nuovo film presentato nel 2019 ha ricevuto più fischi che applausi sconvolgendo molti spettatori, alcuni dei quali fuggiti dalla sala dopo pochi minuti di Continua a leggere

Morto Não Fala

morto não faladi Dennison Ramalho (Brasile, 2018)

Spesso le nostre sale pullulano di horror sovrannaturali di dubbia qualità, pellicole usa e getta destinate a un pubblico più giovane o a quello comunque facilmente impressionabile con i soliti stereotipi che non vi stiamo qui a elencare. A volte bisogna spostarsi in periferia per trovare qualcosa di intrigante o di originale: “Morto Não Fala” (letteralmente significa i morti non parlano ma la Continua a leggere