Laissez Bronzer Les Cadavres

let the corpses tandi Hélène Cattet e Bruno Forzani (Francia/Belgio, 2017)

C’è un’attrazione magnetica tra la coppia Hélène Cattet/Bruno Forzani e il nostro paese, non a caso i due registi francesi (stanziati da tempo a Bruxelles) hanno girato “Amer” (2009) a Mentone (a uno sputo dalla Liguria) e “Laissez Bronzer Les Cadavres” in Corsica, con il mare sullo sfondo che si perde oltre i nostri confini. Un Continua a leggere

Bullhead

bullhead_di Michaël R. Roskam (Belgio/Olanda, 2011)

In tutta la mia vita non ho conosciuto altro che animali. Mi sono sempre sentito come questi tori, senza mai sapere cosa significhi proteggere qualcuno”.
Alcuni grandi film non sarebbero tali senza un trascinatore all’interno di essi. In “Bullhead – La Vincente Ascesa Di Jacky” (siano maledetti i titoli italiani) il motore unico e assoluto della pellicola Continua a leggere

D’Ardennen

D'ardennendi Robin Pront (Belgio, 2015)

“D’Ardennen” arriva a fine giugno in Italia, meglio tardi che mai. Con un titolo ovviamente più ruffiano e fuorviante, ovvero “Le Ardenne – Oltre I Confini Dell’Amore”, perché sappiamo bene che quella parolina magica riesce sempre ad attirare il pubblico. Così come cattura l’attenzione quel paragone decisamente esagerato con il cinema di Quentin Tarantino, con “Trainspotting” e con “Fargo” Continua a leggere

Alléluia

alle_di Fabrice Du Welz (Belgio/Francia, 2014)

Dopo aver esaminato “Calvaire” (2004) e “Vinyan” (2008), chiudiamo per il momento la parentesi dedicata a Fabrice Du Welz con il terzo film di questa ipotetica trilogia incentrata sull’abbandono, “Alléluia”, un ritorno prepotente su una tematica cupa e controversa, qui affrontata in maniera assolutamente morbosa e spiazzante. Il film prende in parte ispirazione dalla storia Continua a leggere

Raw

rawdi Julia Ducournau (Francia/Belgio, 2016)

Attorno a “Raw” (aka “Grave”) si è creato un hype incredibile fin dallo scorso Toronto International Film Festival, quando un paio di spettatori sono svenuti in sala durante la proiezione per via di alcune scene cruente e disturbanti. Una situazione simile avvenuta successivamente nel corso di una rassegna svedese, dove a quanto pare c’è chi ha lasciato il cinema in preda a conati di vomito Continua a leggere

Vase De Noces

vase-de-nocesdi Thierry Zéno (Belgio, 1974)

“Vase De Noces” è un film sconvolgente. Non è facile capirlo, così come non è facile accettarlo, soprattutto se si è sensibili a determinate tematiche. Si tratta di una pellicola art-house in b/n del 1974, senza dialoghi e con protagonista un solo attore, un uomo disturbato mentalmente innamorato di una scrofa del suo podere. Dal rapporto sessuale con l’animale nascono dei Continua a leggere

Ex Drummer

ex drummerdi Koen Mortier (Belgio, 2007)

Se “Ex Drummer” fosse stato concepito una decina di anni prima, magari sull’onda del successo planetario di “Trainspotting” (1996), probabilmente avrebbe raggiunto un consenso più unanime, nonostante si tratti di un’opera molto più estrema e scioccante rispetto a quella diretta da Danny Boyle. Il regista Koen Mortier prende ispirazione dall’omonimo romanzo scritto da Peter Brusselmans Continua a leggere

Calvaire

calvairedi Fabrice Du Welz (Belgio, 2004)

Marc Stevens è un cantante girovago che si esibisce nelle case di riposo per dare un po’ di sollievo alle vecchiette e alle infermiere. Durante l’incipit, in procinto di ripartire dopo uno spettacolo, una signora anziana nel camerino mostra i segni di un attaccamento morboso all’artista (“sapesse che gioia ci porta ogni volta che viene”), tentando anche un timido approccio Continua a leggere

The Treatment

the-treatmentdi Hans Herbots (Belgio, 2014)

“The Treatment” è un thriller che affronta un tema scabroso sempre difficile da raccontare nel cinema, quello della pedofilia. Non poteva che arrivare dal Belgio (terra che ha conosciuto diversi orrori in tal senso) questa storia davvero malsana, che si snoda attraverso le indagini dell’ispettore Nick Cafmeyer, già traumatizzato nella sua vita privata per la scomparsa del fratello molti anni prima Continua a leggere

Vinyan

15095096_1255914367804765_2403855687001178685_ndi Fabrice Du Welz (Belgio, 2008)

Quasi a metà strada tra l’ottimo “Calvaire” (2004) e l’eccellente “Alléluia” (2014), il belga Fabrice Du Welz si spostò nel sud-est asiatico per girare nel 2008 questo “Vinyan”, un film che insieme ai due succitati potrebbe far parte di una ipotetica trilogia dedicata all’abbandono.
Sei mesi dopo il terribile tsunami che devastò queste zone, una coppia benestante Continua a leggere