Father Is A Dog

di Lee Sang-Woo (Corea del Sud, 2010)

“Father Is A Dog” (“Abeojineun Gaeda”) rappresenta il secondo capitolo di una bad family trilogy cominciata un anno prima con “Mother Is A Whore” (2009) e terminata nel 2014 con “I Am Trash”. Come abbiamo già appurato con il precedente capitolo, Lee Sang-Woo non è un regista a cui interessa raccogliere consensi su scala internazionale (a differenza di Continua a leggere

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Confessions

di Tetsuya Nakashima (Giappone, 2010)

“Confessions” (“Kokuhaku”) è il primo thriller diretto da Tetsuya Nakashima, regista giapponese in precedenza conosciuto e apprezzato in patria per le sue colorate commedie pop. Questo cambio di rotta si rivela un passo importante per la sua carriera: “Confessions” entra infatti nella cosiddetta short-list come candidato per l’Oscar al miglior film straniero Continua a leggere

Frozen

di Adam Green (Stati Uniti, 2010)

No, questa non è una storia vera. Però potrebbe succedere, visto che nel mondo situazioni più o meno simili possono accadere da un momento all’altro (solo alcuni giorni fa, in New Mexico, un gruppo di persone è rimasto bloccato all’interno di una funivia per diverse ore, mentre il termometro era sceso a meno quattro). “Frozen” nasce dunque dalla mente Continua a leggere

Undocumented

di Chris Peckover (Stati Uniti, 2010)

Dopo aver diretto una commedia horror simpatica e divertente come “Better Watch Out” (2016), di Chris Peckover non abbiamo saputo più nulla. Curiosando però nel suo passato, abbiamo recuperato questo suo esordio targato 2010, un film violento, estremo ma soprattutto attuale: al centro della storia c’è infatti il problema dell’immigrazione Continua a leggere

Ballata Dell’Odio E Dell’Amore

di Álex De La Iglesia (Spagna/Francia, 2010)

“Ballata Dell’Odio e Dell’Amore” (“Balada Triste De Trompeta”) è il film più celebre tra quelli diretti da Álex De La Iglesia negli ultimi vent’anni, un lungometraggio già consacrato a Venezia nel 2010 con la vittoria del Leone d’Argento. È proprio tra questi fotogrammi che emerge il volto più eclettico del regista basco, non a caso l’incontro/scontro tra dramma Continua a leggere

YellowBrickRoad

di Jesse Holland e Andy Mitton (Stati Uniti, 2010)

Quando nel 2010 si cominciò a parlare di “YellowBrickRoad”, le aspettative erano abbastanza alte, considerando un soggetto veramente inquietante basato su una serie di leggende metropolitane che avevano ispirato i due registi: una su tutte, quella relativa a un villaggio eschimese abbandonato misteriosamente dai suoi residenti, i quali si lasciarono alle spalle Continua a leggere

Skinning

di Stevan Filipovic (Serbia, 2010)

“Skinning” (“Sisanje”) è un lungometraggio incentrato su un argomento molto delicato, considerando che dopo il crollo del blocco sovietico sono stati proprio i paesi dell’Europa orientale a dover fronteggiare degli enormi rigurgiti nazionalisti: il caso eclatante della ex Jugoslavia continua ancora oggi a tormentare la coscienza di molte persone, non a caso Continua a leggere

Mother’s Day

di Darren Lynn Bousman (Stati Uniti, 2010)

Associare il nome di Darren Lynn Bousman alla saga di “Saw” è alquanto naturale, considerando che il regista americano ha già diretto il secondo, il terzo e il quarto capitolo, in attesa dell’imminente uscita di “Spiral: From The Book Of Saw” (2021), sempre con Bousman al timone (perché il limone bisogna spremerlo fino in fondo). A molti invece Continua a leggere

No Reason

di Olaf Ittenbach (Germania, 2010)

Dopo le simpatiche esperienze artigianali degli anni novanta (“Premutos” non può mancare nella collezione di ogni splatter-maniaco), con il nuovo secolo Olaf Ittenbach alza la posta in gioco lavorando con budget più sostanziosi e con maggiori ambizioni. Tra le sue pellicole più recenti, abbiamo voluto esaminare quella meno trascurabile (“No Reason” del 2010) Continua a leggere

Essential Killing

essential killingdi Jerzy Skolimowski (Polonia/Norvegia, 2010)

Un’opera asciutta per non dire essenziale, che ricalca praticamente quanto già annunciato dal titolo. Forse manca qualcosa a “Essential Killing” per essere definito un film di grande spessore, ma il vecchio Jerzy Skolimowski (qui già ultrasettantenne) conosce bene le regole del gioco e riesce comunque a regalarci alti momenti di cinema: non a caso i riconoscimenti non sono mancati, gran Continua a leggere