Robogeisha

di Noboru Iguchi (Giappone, 2009)

Insieme a Yoshihiro Nishimura (autore del cult “Tokyo Gore Police” nonché quotato effettista), Noboru Iguchi ha lasciato un ricordo assolutamente folle all’interno del cinema giapponese più weirdo ed esagerato. Prima di virare con forza verso le commedie horror di taglio grottesco-demenziale (gli allucinanti “Zombie Ass” e “Dead Sushi”), Iguchi si è Continua a leggere

Pubblicità

Antichrist

di Lars Von Trier (Danimarca/Germania/Francia, 2009)

“Antichrist” è una pellicola che necessita più di una visione, in modo tale da poter assimilare la sostanza filosofica che ne traccia il percorso. Assimilare però non significa comprendere, perché questo lungometraggio resta ancora oggi il più criptico ed enigmatico tra quelli diretti da Lars Von Trier: parliamo di un’idea sviluppata già nel 2006, quando il Continua a leggere

Drag Me To Hell

di Sam Raimi (Stati Uniti, 2009)

“Drag Me To Hell” ha segnato il ritorno all’horror per Sam Raimi, impegnato negli anni precedenti con la celebre trilogia di “Spider-Man”. Indubbiamente c’era ancora bisogno di lui, poiché negli States questo genere cinematografico si stava facendo rubare lo scettro da alcune produzioni europee molto più valide (pensiamo soltanto alla grande stagione estrema Continua a leggere

Valhalla Rising

di Nicolas Winding Refn (Danimarca/Gran Bretagna, 2009)

A un anno di distanza dalla consacrazione raggiunta con l’istrionico e chiassoso biopic “Bronson” (2008), Nicolas Winding Refn evita di battere su quel ferro ancora caldo, cambiando completamente le carte in tavola. Nasce così “Valhalla Rising”, un esperimento mistico ed ermetico incapace di accontentare un pubblico mainstream all’epoca ingannato da chi Continua a leggere

Necromentia

di Pearry Reginald Teo (Stati Uniti, 2009)

L’inferno è ovunque, parola del regista Pearry Reginald Teo. La dannazione ha inizio nella vita reale, nella tragedia dell’esistenza, per poi proseguire giù in fondo all’abisso. Una condanna a cui nessuno può sfuggire, dopotutto quale essere umano merita di andare in paradiso? Almeno sotto questo punto di vista, “Necromentia” è un horror che ha le idee molto Continua a leggere

Savage

di Brendan Muldowney (Irlanda, 2009)

Se quello del revenge movie si può considerare un (sotto)genere dagli esiti spesso prevedibili (la vittima non può che trasformarsi in carnefice), ciò che conta è quindi saper arrivare all’epilogo in maniera credibile, originale e appassionante. Per fortuna in “Savage” accade tutto questo, grazie all’approccio di un regista (qui anche sceneggiatore) Continua a leggere

Vengeance

di Johnnie To (Hong Kong/Francia, 2009)

Dopo aver realizzato una serie di pellicole fondamentali per la storia del cinema action/crime/noir orientale (impossibile non menzionare “A Hero Never Dies” oppure “Exiled”), Johnnie To nel 2009 si presenta a Cannes con un lungometraggio-tributo alla scuola transalpina: “Vengeance” infatti non solo è un sentito omaggio alle opere di Continua a leggere

The House Of The Devil

di Ti West (Stati Uniti, 2009)

Un regista indipendente che ci manca parecchio è Ti West, purtroppo da anni finito nel mondo delle serie televisive (forse in seguito al mezzo flop del western “Nella Valle Della Violenza”, un trascurabile prodotto da lui diretto nel 2016). Il tris rappresentato da “The House Of The Devil” (2009), “The Innkeepers” (2011) e “The Sacrament” (2013) è infatti di Continua a leggere

Down Terrace

di Ben Wheatley (Gran Bretagna, 2009) 

Tutti i primi film di Ben Wheatley, in un modo o nell’altro, hanno lasciato il segno. Un discorso che ovviamente include anche questo originale esordio realizzato nel 2009, un crime movie dove il regista fa le prove generali in vista dei suoi lavori successivi, in particolare l’acclamato “Kill List” del 2011 e la commedia politicamente scorretta “Sightseers” (2012) Continua a leggere

Cella 211

di Daniel Monzón (Spagna/Francia, 2009)

Se nel giro di poco tempo “Cella 211” (“Celda 211”) è diventato uno dei prison movie più apprezzati degli ultimi dieci-quindici anni, i motivi non sono pochi: sicuramente l’ampio successo raccolto in Spagna (otto Premi Goya su sedici candidature) ha fatto da traino per tutto il resto, consacrando per l’ennesima volta un grande attore come Luis Tosar e mettendo Continua a leggere