La Polizia Ringrazia

di Stefano Vanzina (Italia/Germania Ovest, 1972)

Le radici del genere poliziottesco hanno tutte un nome. “La Polizia Ringrazia” si pone addirittura come pilastro del suddetto filone, non solo per una questione temporale (è un film del 1972) ma soprattutto per via di alcune caratteristiche in perfetto equilibrio con la sensibilità dell’epoca: se la pellicola da un lato riprende le coordinate del cinema di impegno civile tanto caro ai vari Elio Petri e Damiano Damiani, tra questi fotogrammi si comincia a intravedere qualcosa di più attuale, sia a livello action (l’inseguimento con la volante alle calcagna di una motocicletta) che su un piano puramente psicologico (il protagonista è un personaggio moralmente integro le cui azioni porteranno a delle tragiche conseguenze). Tali prerogative sono calate all’interno di un contesto urbano sempre più violento e pericoloso, un mondo dominato dalla criminalità ma anche da oscuri personaggi desiderosi di prendere il posto delle istituzioni (le trame eversive diventano in breve tempo un altro tema caldo legato a questa corrente cinematografica).
Enrico Maria Salerno interpreta magistralmente il commissario Bertone, un uomo idealista e solitario spesso in contrasto con le decisioni della polizia: l’unica figura a lui vicina è quella di una giornalista di sinistra piuttosto combattiva (Mariangela Melato è Sandra) con la quale egli si confida apertamente. Nel frattempo, due balordi hanno commesso l’ennesima rapina, lasciandosi alle spalle una scia di sangue. Mentre le indagini brancolano nel buio, alcuni individui stanno ripulendo la città dal degrado attraverso delle vere e proprie esecuzioni, sostituendosi praticamente al lavoro della polizia. A rimetterci la vita sono addirittura le prostitute e i piccoli criminali. Cosa sta accadendo tra le strade di Roma? Qualcuno, utilizzando questo spietato modus operandi, vuole ottenere il consenso dell’opinione pubblica allo scopo di instaurare un regime autoritario.
Pur privo di una sceneggiatura eclatante, “La Polizia Ringrazia” è un film molto intenso capace di scivolare in qualcosa di assolutamente torbido: questo crescendo sempre più inquietante (i loschi aguzzini che girano in auto di notte) è accompagnato da un clima di violenza privo di alcuna pietà (un corpo crivellato dai colpi, una ragazza maciullata sotto le ruote di una macchina e non solo) e da uno score musicale tra i migliori del periodo (merito di Stelvio Cipriani). Il ritmo è sostenuto e persino gli attori non protagonisti se la cavano egregiamente (Mario Adorf è tra questi).
Tra le sequenze più curiose, spicca quella del puttan tour di Bertone in compagnia dei giornalisti, forse l’unico momento un po’ forzato del film. Il resto però è una meraviglia, non solo per la cupa lungimiranza della materia trattata, ma anche per un pessimismo di fondo mai fine a se stesso. Un titolo fondamentale.

(Paolo Chemnitz)

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...