La Polizia è Sconfitta

di Domenico Paolella (Italia, 1977)

Durante la grande stagione del poliziottesco, abbiamo visto commissari e criminali muoversi tra le strade di Roma, Milano, Napoli, Torino, Genova e persino tra le campagne in provincia di Ancona (nel cult “La Belva Col Mitra”). Per atterrare a Bologna bisogna invece attendere “La Polizia è Sconfitta”, uno degli ultimi film diretti da Domenico Paolella (un prolifico regista foggiano che noi ricordiamo soprattutto per “Le Monache Di Sant’Arcangelo”).
Il bandito Valli (Vittorio Mezzogiorno) gestisce il racket delle estorsioni terrorizzando i commercianti bolognesi: chiunque provi a ribellarsi, finisce per saltare in aria dentro al proprio negozio. Sulle tracce di questo bandito c’è il commissario Grifi (Marcel Bozzuffi), un uomo deciso ad addestrare una squadra speciale composta da agenti motorizzati disposti a tutto pur di acciuffare questo criminale. Come però suggerisce il titolo del film, la polizia resta praticamente alla finestra quando i cittadini, ormai esasperati da tali spietati atti intimidatori, decidono di risolvere la questione senza affidarsi alle istituzioni.
“La Polizia è Sconfitta” non è certo una pietra miliare del genere, ma è una pellicola curiosa a cui gli appassionati del poliziottesco dovrebbero dare almeno uno sguardo: oltre a mettere in risalto la violenza (un ferale omicidio dentro un ospedale seguito più tardi da una scena di evirazione), Domenico Paolella punta soprattutto sulla presenza del sadico Valli, un criminale ben caratterizzato anche a livello di immagine (giubbottino bianco e sotto a petto nudo, che tamarro!). Anche se questo personaggio non raggiunge la cattiveria e la potenza iconografica di Giulio Sacchi (“Milano Odia”), Valli si può comunque annoverare tra le figure più infami viste nel cinema poliziottesco (Vittorio Mezzogiorno qui è davvero in forma smagliante).
La sceneggiatura (scritta a quattro mani da Dardano Sacchetti e dallo stesso Paolella) è molto semplice e scorrevole ma non offre spunti degni di nota: non c’è da stupirsi, nel 1977 il poliziottesco ha ormai imboccato il viale del tramonto, dunque c’è poco da chiedere a una pellicola priva di grandi emozioni (persino le rare sequenze action sembrano aver perso la loro magica carica di adrenalina). Tirando le somme, “La Polizia è Sconfitta” non brilla certo per originalità. Si tratta tuttavia di un film tanto discontinuo quanto affascinante sotto alcuni aspetti, sia per l’inedita location felsinea che per qualche momento cult degno di essere ricordato. Solo per i die-hard fans del genere.

(Paolo Chemnitz)

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